La mia Lucca 2024 (con quasi due mesi di ritardo)

Un brevissimo resoconto per due giorni intensi e significativi. Perché al di là dei fumetti, dei giochi, dei cosplay, alla fine vengono sempre fuori le persone

Ho iniziato a stendere questo articolo oltre un mese fa. Purtroppo è il problema di fare le cose per diletto, il lavoro e altri impegni personali più urgenti mi hanno costretto a procrastinarlo. Ma appena ho potuto, ho cercato di dedicargli il tempo che ci voleva. Perdonatemi!

Lucca 2024 per me è durata due giorni, 1 e 2 novembre. I giorni che i miei impegni mi hanno consentito di trascorrere tra le oltre 80000 persone presenti.

Perché i biglietti parlano di circa 75000 ingressi paganti, ma tra personale e altro non c’è dubbio che il numero superi gli 80000.

E quest’anno ero anche io tra i “non paganti”. Per la prima volta con il pass stampa per Radio Incredibile con cui DF ha da sempre un rapporto privilegiato. Quindi due giorni di interviste e corse, in cui forse me la sono goduta poco, ma in realtà sono riuscito a incontrare tante persone interessanti.

Come quelle che nella chiesa di San Cristoforo si ostinano a credere che un fumetto educativo e ricco di valori è possibile, tra Avvenire, Agesci, EDB, Festina Lente e altre case editrici ed autori che ruotano attorno al cristianesimo. Il supporto infatti era di Uelci, con l’ovvio supporto dell’Arcidiocesi di Lucca.

Qui ho scoperto che, oltre alla mascotte del giubileo del prossimo 2025, Luce, ci sono tanti progetti editoriali per rendere anche graficamente più interessante la figura di Gesù.

Ne ho parlato per esempio con l’autore di Hello Jesus, Giorgio Vallorani, tra l’altro originario di Amatrice.

È stato comunque interessante vedere come tanta parte del mondo cattolico si è messa in gioco in un luogo in cui tanti si vestono in modo quasi diabolico, anche se a onor del vero ho visto diversi cosplayer vestiti da Gesù, anche se in forma più dissacrante che catechistico.

Inoltre moltissime sono state le opere portate da queste case editrici, in particolare Festina Lente, di cui ho seguito anche un bell’incontro con Marco Mari, editore, Claudia Camicia e Fred Della Rosa, rispettivamente sceneggiatrice e disegnatore di un volume intitolato proprio Il Giubileo.

La chiesa di San Cristoforo, come altre chiese lucchesi non più destinate al culto, è stata dunque uno dei teatri degli eventi, sicuramente quello che è rimasto più coerente.

Altre chiese hanno visto protagonisti altri autori e personaggi meno ortodossi.

A partire proprio da Comics&Science, che ha stazionato per tutta la settimana nel Comics and Science Palace, appunto una chiesa sconsacrata adiacente al Convictus, un monastero trasformato in studentato.

Come abbiamo annunciato già prima della manifestazione, il programma è stato densissimo. Purtroppo ho potuto seguirlo solo in parte, ma non mi sono fatto sfuggire la colazione con il cinquantesimo di Lupo Alberto, lo shop ufficiale insieme ad Antani Comics (e devo ringraziare Mattia Di Bernardo), le presentazioni più interessanti e la birra di Birra di mezzo.

Correndo tra una intervista e l’altra, entrando e uscendo dai padiglioni, ho avuto modo di passare per gli stand di BeccoGiallo con l’intervista a Takoua Ben Mohamed, italo-tunisina che si diverte a fare fumetti un po’ dissacranti e che provano a combattere il razzismo e i pregiudizi, quello della Feltrinelli, dove ho avuto l’onore e l’onere di intervistare Dario Bressanini, super divulgatore scientifico.

Dal punto di vista fumettistico, nei padiglioni i due momenti più alti sono stati due.

Il primo, il passaggio allo stand de La Revue Dessinée (ora solo La Revue), dove ho conosciuto Lorenzo Palloni e ho avuto modo di parlare con la redazione della rivista, che ho apprezzato fin dalla sua prima uscita.

L’altro passaggio è stato, un atteso nuovo incontro con Gianluca Buttolo allo stand ReNoir.

Ma stavolta ho avuto una bellissima sorpresa. Insieme a Gianluca ho potuto intervistare anche Christopher, disegnatore di una splendida biografia di Audrey Hepburn già vista sul nostro sito, e Italo Mattone.

Ma la cosa bella non è stato solo l’intervista, ma con la scusa dell’intervista, mi sono intrufolato a Palazzo Ricci, dove c’è l’hospitality per gli autori. E sono state due ore esilaranti. In cui abbiamo (ebbene si) vessato le simpaticissime signorine che erano deputate a fare accoglienza, suonato e cantato a squarciagola in stanze con mobili antichi e carta da parati di un’altra epoca, scattato foto improbabili come quella che vedete qui sotto.

La mia Lucca 2024 è stato questo, e molto di più. Soprattutto è stato l’incontro con tante persone, che si sono dimostrate molto più interessate ai contatti umani che a vendere il loro prodotto.

Ma non sono mancate le Mostre di Palazzo Ducale, in particolare mi hanno colpito quella di Metal Hurlant e quella di Carmine Di Giandomenico, artista nostrano, che vive subito al di là dei nostri confini regionali, ma assolutamente internazionale.

Ho avuto modo di sentire un canutissimo Riccardo Zara presentare il suo libro sulla storia dei Cavalieri del Re. Interessante, anche se con qualche caduta di stile.

Ho ascoltato delle interessantissime conferenze sulla traduzione de Lo Hobbit ad opera di Wu Ming 4, e dei giochi di ruolo all’italiana, come Lex Arcana. Ho fatto un giro all’interno della biblioteca dell’IMT e nella chiesa (ovviamente sconsacrata) di San Ponziano, dove si giocava con il CICAP, il Game Science Research Center e con alcuni tra i principali game designer italiani.

Ho scambiato qualche battuta con Stefano Disegni allo stand BeccoGiallo mentre mi firmacopiava la sua ultima opera Al posto loro, in cui sono gli animali a maltrattare (eufemismo) gli uomini, nel modo in cui noi maltrattiamo (sempre lo stesso eufemismo) loro.

Insomma…

Tutto quello che ho registrato in questi giorni, comprese le cose di cui ho fin troppo rapidamente parlato in questo breve reportage, lo trovate sul sito di Radio Incredibile, sotto il nome The Butterfly Podcast.

Qui trovate tutti i file audio.

 

 

 

 

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