Non stuzzicate la musulmana: un fumetto che rispetta quello che promette
Basta con le battute sul velo e sui luoghi comuni stereotipati e offensivi sulle ragazze musulmane. Takoua Ben Mohamed, con ironia e garbo, ma senza alcuna ipocrisia, risponde a tono nelle sue strisce a tutte le provocazioni dei più pregiudizievoli, e non ha paura di dire apertamente ciò che pensa.
Takoua Ben Mohamed è stata una piacevole scoperta.
Il primo incontro è stato con la mostra Kalimatuna di Lucca Comics 2024, insieme a Zainab Fasiki e Deena Mohamed, dove le tre autrici hanno mostrato, con stili diversi, come stanno evolvendo i loro paesi che si affacciano sulla sponda sud del Mediterraneo.
Takoua è comunque già nota. Il suo alter ego a fumetti è stato già protagonista di Sotto il velo, sempre con BeccoGiallo, e comunque, nonostante la giovanissima età, riceve premi e si fa sentire da oltre un quindicennio, anche per la sua attività di giornalista.
Ha uno stile diretto e ironico, ma senza strafare. Graficamente è altrettanto semplice ma efficace. Il tratto è al limite della striscia per bambini, ma i contenuti non sempre sono adatti ai più piccoli, per l’ironia e la schiettezza delle battute.
In questo caso il titolo intima di lasciar stare la nostra autrice, e lei risponde, nel fumetto, per le rime a chi non lo fa.
Il sottotitolo in terza di copertina recita «Brevi fumetti per prevenire razzismo, maschilismo e misoginia»: e infatti nessuno viene risparmiato.
L’autrice non mostra preoccupazione di urtare i razzisti, né i maschilisti o i misogini, ma non nutre neanche alcun timore di andare contro il politically correct e di far risentire anche persone meno radicate nelle loro convinzioni (sbagliate).
Il percorso è diviso in capitoli:
- Amore a prima vista
- Che fissazione questo velo!
- Ma non c’hai caldo con ‘sto velo?
- Ma integratevi voi!
- Ma che razza di lingua parli?
- No, ma io sono diverso
In ciascuno, introdotto da una pagina e da un brevissimo, oserei dire laconico, commento, si susseguono pagine divise in due o quattro vignette, ciascuna pagina è però una striscia completa. A volte le strisce orizzontali sono composte da una sola vignetta, altre volte da due. Ciascun capitolo si chiude con una o più pagine contenenti una sola vignetta, in cui l’autrice espone in modo più diretto e senza interlocutori il suo pensiero.
In alcuni casi anche durante il capitolo si incontrano queste pagine “in solitaria” in cui è la stessa Takoua l’unica protagonista.
Soprattutto nei brevi dialoghi con gli avventori del suo libro, l’autrice sfata e ironizza su tutti i luoghi comuni che riguardano i musulmani, in particolare le donne.
Così si parla di velo, di lingua musulmana, di integrazione “a senso unico”, con ironia e senza peli sulla lingua, a volte quasi con rabbia, perché secoli di vicinanza non hanno portato minimamente a conoscersi di più.
Ed emerge che in realtà quelli meno accoglienti siamo stati noi, che abbiamo continuato a guardare ai musulmani sempre con più sospetto che amicizia.
E continuiamo a ritenere le persone di fede musulmana quasi fossero sempre occidentali di serie B.
Lo stile rimane lo stesso per tutte le oltre cento pagine del libro. In realtà Takoua lo dichiara anche di volerla smettere con il politicamente corretto e di esprimersi liberamente, anche perché spesso accade che l’italiano (o se preferite l’occidentale) medio abbiano reazioni scomposte o addirittura tirino fuori delle provocazioni, probabilmente solo per ignoranza della società musulmana e per l’utilizzo di chiavi di lettura non sempre valide.
Lungi da noi il dire che tutti i timori sono infondati, o che la difficoltà di integrazione a volte non sia da entrambi i lati della barricata. Ma è anche vero che talvolta non ci accorgiamo delle nostre rigidità, e attribuiamo al nostro dirimpettaio comportamenti e atteggiamenti che sono in realtà anche nostri.
Detto questo, lo stile è fortemente vignettistico. Non serve molto per caratterizzare i personaggi. L’unico personaggio fisso è proprio l’alter ego dell’autrice, che peraltro non cambia mai neppure il colore dei vestiti e dello hijab, forse per dare anche una caratterizzazione.
Oltre alle vignette, ogni tanto l’autrice inserisce dei brevi discorsi che mette in bocca al suo alter ego di carta.
Discorsi incentrati sui fenomeni che vuole combattere attraverso il suo ingegno e le sue capacità di fumettista.
Vale decisamente la pena esporsi a piccoli sorsi questo concentrato di ironia e talvolta di autoironia. Si possono infatti ritrovare anche tanti luoghi comuni di cui noi stessi siamo vittime, e che talvolta diamo per scontati, senza chiederci neppure il perché o approfondire quanto ci sia di vero.
Titolo: Non stuzzicate la musulmana
Autrice: Takoua Ben Mohamed
Editore: BeccoGiallo
Colore o B/N: Colore
Data di pubblicazione: 09/2024
Formato e rilegatura: 16.5×20.5 cm, brossura
Pagine: 110
Prezzo: €17
ISBN: 9788833143446