Torna Mademoiselle Anne con un film al cinema

Torna l’esuberante Benio Hanamura di Una ragazza alla moda in una nuova versione animata, stavolta per il cinema, per tutti i fan delle eroine forti e del Giappone d’altri tempi.

Il grande titolo storico Una ragazza alla moda, noto in Italia anche come Mademoiselle Anne, sta per tornare e lo fa in grande stile: con un film cinematografico!

Illustrazione di "Una ragazza alla moda" di Waki Yamato.
Illustrazione di Waki Yamato per il 45 giri con le sigle dell’anime di Haikara-san ga tooru… le sigle giapponesi, ovviamente, purtroppo non quella italiana stupenda cantata da Stefania Mantelli & le Mele Verdi.

Il fumetto è considerato un capolavoro assoluto della letteratura shoujo, scritto e disegnato da Waki Yamato e pubblicato dalla casa editrice Kodansha dal 1975 al 1977 con il titolo Haikara-san ga tooru, che vuol dire “Passa (per strada) la haikara“, dove haikara viene dall’inglese high collar e vuol dire “persona alla moda”, perché i colletti alti delle camicie erano sconosciuti ai giapponesi dell’inizio del XX secolo e furono introdotti dagli stranieri dopo la fine della plurisecolare autarchia nipponica iniziata nel 1641 e finita nel 1854. Una ragazza alla moda è infatti ambientato nel 1919 durante il Periodo Taishou, tre lustri di rinnovamento sociale e avanzamento tecnologico paragonabili alla Belle Époque europea e caratterizzati da un forte penetrazione della cultura occidentale in Giappone.

"April Fool" di Yumeji Takehisa.
Un’opera del 1926 di Yumeji Takehisa, il più importante artista visivo attivo in Giappone durante il Periodo Taishou, per una copertina della rivista Fujin graph. Autodidatta, donnaiolo e amante di Toulouse-Lautrec, Yumeji espresse al meglio quello che i giapponesi chiamano il Taishou roman, cioè la “romanticheria Taishou”, quel periodo dorato e decadente un po’ orientale e un po’ occidentale in cui sembrava che sarebbe andato tutto bene. Finirà esattamente com’è finita la Belle Époque: male.

Waki Yamato viene considerata vicina al celebre Gruppo del 24, una sorellanza di autrici accumunate dalla critica come un soggetto omogeneo poiché tutte nate intorno all’anno 24 del Periodo Shouwa (corrispondente al 1949) e tutte significative per il cambio della morale, del costume e della società giapponese negli anni ’70: fra queste ci sono nomi importanti come Moto Hagio, Keiko Takemiya e Riyoko Ikeda.

La Yamato è nata nel 1948, quindi proprio in quegli anni, ma non sempre viene inclusa nell’elenco perché la sua poetica non mira tanto a sconvolgere il pubblico con grandi innovazioni grafiche e narrative (portate da titoli come Le rose di Versailles), bensì recupera ambientazioni storiche in cui inserisce trame romantiche fortemente venate di umorismo. Nonostante ciò, le protagoniste volitive e indipendenti della Yamato le fanno guadagnare un posto d’onore nel percorso di liberazione femminista giapponese, ben lunghi dall’essere completato.

Immagine promozionale per il film "Haikara-san ga tooru".
La prima e finora unica immagine promozionale del nuovo film dedicato a Una ragazza alla moda. È molto intrigante, ma… perché il pattern del kimono è tutto sballato???

In questo 2016 si celebrano i 50 anni di attività di Waki Yamato: per festeggiarla adeguatamente è stata organizzata una mostra e l’anno prossimo uscirà il film cinematografico animato di Una ragazza alla moda.

Le aspettative sono molto alte: il regista e sceneggiatore è Kazuhiro Furuhashi, celebre per aver partecipato a tutti gli anime di Rumiko Takahashi e soprattutto per aver diretto i magnifici OAV di Kenshin samurai vagabondo, mentre i doppiatori principali saranno le star Saori Hayami nel ruolo di Benio e Mamoru Miyano in quello di Ishuuin, entrambi con un curriculum sterminato.

Non è ancora stata annunciata una data d’uscita ufficiale per il film, ma i fan possono restare aggiornati controllando il sito ufficiale e il profilo ufficiale su Twitter, e potranno ingannare l’attesa con la nuova riedizione dell’anime in cofanetto Blu-ray o DVD in uscita il prossimo 21 dicembre.

2 thoughts on “Torna Mademoiselle Anne con un film al cinema

  1. Spero che mantengano nella traduzione il nome di Anne e non di Benio, perchè ormai sono troppo affezionata a quel personaggio e alle urla che provocava. Il tratto è molto bello, ma l’originale sarà sempre imbattibile, si prestava a momenti di romanticismo così come a momenti comici spassosissimi.
    UNo dei pochissimi (se non l’unico) manga shojio che mi sia veramente piaciuto tanto

  2. Salve sono Anna, anche io preferisco quello vecchio come immagini, era divertente e allo stesso tempo drammatico, e se facevano il finale come nel manga avrebbe riscosso più successo.

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