Il viaggio di Tito – Da Gerusalemme a Roma e ritorno

Tito è il nome (in realtà uno dei nomi) che alcuni vangeli apocrifi riportano per il buon ladrone. Quello, per capirci, che nel Vangelo di Luca viene canonizzato direttamente sulla croce:

Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». / L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? / Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». / E disse: «Gesù, ricòrdati di me quando entrerai nel tuo regno». / Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».Lc 23, 39-43

La storia del suo viaggio, da cui il titolo Il viaggio di Tito, è stata scritta da un giovanissimo Emiliano Angelucci nel 2016, vincitore del Premio Carlo Piaggia nello stesso anno. Angelucci si fa ispirare dalle tante leggende nate sui personaggi che hanno orbitato intorno a Gesù di Nazareth. E anche da La buona novella di De Andrè, in cui Tito compare in diversi brani.

Il romanzo storico che ne è nato trova una efficace, omonima trasposizione a fumetti a opera di Filippo Rossi e Giorgio Carta. Di entrambi abbiamo parlato già nel nostro sito per le opere pubblicate da Kleiner Flug. In effetti Double Shot si è recentemente legata alla casa editrice fiorentina, che negli ultimi anni ha pubblicato tanti lavori interessanti.

Il lavoro di Angelucci è un romanzo storico. In realtà vi compaiono diversi personaggi ed eventi più legati alla tradizione che ai libri di storia, come Longino e Giuseppe di Arimatea, e il trasporto delle reliquie degli ultimi giorni di Gesù nel nord Europa, ma anche alcuni personaggi realmente esistiti: gli zeloti, Ponzio Pilato, Agrippina, Lucio Elio Seiano.

In questo contesto troviamo Tito, il suo biografo Terenzio e Dimaco (che poi sarà il ladrone cattivo). E tutti viaggiano, anche se in direzioni e per motivi diversi. E non solo fisicamente.

Il viaggio di Tito racconta infatti il percorso di Tito dalla giovinezza fino alla sua morte in croce, vicino a Gesù. Parallelamente il percorso di Terenzio, che parte subito dopo la crocifissione fino alla Britannia per conservare e nascondere i suoi scritti e le reliquie paleocristiane. Accompagnandosi quasi per caso ai seguaci di quel Gesù di cui non si capisce in realtà che fine abbia fatto il corpo, anche se si raccontano tanti miracoli.

Come dice lui stesso per motivare il suo viaggio:

ciò che mi muoveva davvero era la possibilità di viaggiare, vivere avventure e soprattutto di raccontare la storia dalla parte dei più deboli.

Tito, forse perché Angelucci è reatino, attraverserà anche il nostro Piceno, commettendo ad Ascolum (città dove oggi risiede Dimensione Fumetto) un omicidio simile a quello da cui parte tutta la sua storia, per difendere una donna sconosciuta assalita dai soldati. Se la prima volta quel gesto ne ha deciso la vita da fuggiasco, in questa seconda incontra Lunaria, della quale si innamora e che avrà parte all’epilogo della sua vita.

Parallelamente però ci sono altri viaggi che si svolgono, in particolare quelli interiori, sempre di Tito e Terenzio.

Tito imperfetto

Pur essendo divenuto un assassino, e avendone fatto una professione, Tito non ha perso una sorta di candore, che gli viene riconosciuto anche dagli altri, e anzi, lo porterà a diventare il ladrone buono.

Terenzio è anche lui disertore, ma riconoscendo che Tito aveva riconosciuto la regalità di Gesù, a sua volta si mette in viaggio alla ricerca della Verità.

Un romanzo storico, che racconta una storia legata forse al momento più enigmatico e affascinante della Storia della nostra civiltà, ma diventa anche romanzo di formazione e racconto di viaggio, esteriore e interiore. Il fumetto è molto efficace nel rendere tutto questo, nel passare senza intoppi tra i due racconti, che si svolgono in parallelo, perché Terenzio racconta il viaggio di Tito mentre è in movimento per l’Europa.

Il ritmo della storia è incalzante, ma senza far perdere le tante sfumature emotive che sottende. La griglia delle tavole è sempre piuttosto tradizionale: in fondo si tratta di una cronaca, e le vignette interpretano in modo lineare avvenimenti e ricordi. Sono infatti sempre su tre strisce, salvo rarissime eccezioni utilizzate per dare risalto alle figure intere. Ciascuna striscia è divisa in modo regolare in una, due o tre parti.

Le uniche vere eccezioni a questo schema sono le pagine in cui i due personaggi, e quindi le loro storie, vengono davvero a contatto, sostanzialmente alla fine del libro, ma non per questo la parte grafica è in qualche modo noiosa.

Giorgio Carta, come già visto in altre opere, anche legate a una certa spiritualità, riesce con disegni semplici a caratterizzare efficacemente i personaggi dal punto di vista fisico e caratteriale. Allo stesso tempo ha anche una buona dinamicità, che supporta le scene di movimento o di combattimento. I colori pastello danno la giusta consistenza ai personaggi, ma allo stesso tempo sembrano sottolineare la parte fantastica e interiore.

Il viaggio di Tito è sia un libro sia un fumetto che racconta un succedersi ritmato di avvenimenti, nelle due storie in parallelo, anche se quella di Tito è molto più ricca di colpi di scena. Allo stesso tempo esplora l’animo umano e come esso reagisce ai colpi.

La sintesi la trova lo stesso Tito. Così dice di sé, dopo aver elencato a Terenzio quello che gli è accaduto, per suscitare attenzione nei confronti della sua storia:

 

Sono soltanto un uomo, un poveretto che ha esplorato il mondo ed è stato corrotto dalla sua crudeltà.

E non è forse questo quello che spesso cerchiamo di fare tutti? Esplorare il mondo, sperando alla fine di uscirne salvi.


Filippo Rossi, Giorgio Carta (dal romanzo di Emiliano Angelucci)
Il viaggio di Tito
DoubleShot, 2020
128 pagg., colore, brossurato, 17×24 cm, €20.00
ISBN: 978-88-96064-63-4

Andrea Cittadini Bellini

Scienziato mancato, appassionato divoratore di fumetti, collezionista di fatto, provo a capirci qualcosa di matematica, di scienza e della Nona Arte...

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