Einstein a fumetti. Un(‘altr)a biografia

Dopo Feynman e Hawking, riceve la sua biografia a fumetti anche un altro gigante della fisica del secolo scorso. Forse il più gigante di tutti, e di certo quello che per primo ha coniugato il suo essere scienziato con l’essere uomo pubblico.

Jim Ottaviani, peraltro non nuovo sulle pagine del nostro sito, e non solo per le recensioni, porta a termine un mastodontico lavoro su Albert Einstein.

Sempre con la stessa idea. Cioè quella di non dare una dettagliata scansione cronologica della vita degli scienziati di cui racconta, ma di costruire una storia all’interno della quale raccontare le idee scientifiche, ma anche le relazioni e il contesto in cui l’uomo è vissuto.

Nel caso di Einstein, la narrazione è comprensiva anche delle leggende metropolitane nate sul grande scienziato, che non si è mai tirato indietro nell’esporsi a tutti i livelli, specie quando ha raggiunto la notorietà.

Ci avevano già provato in passato diversi altri autori (e di uno abbiamo parlato su queste pagine), ma con risultati non sempre convincenti. Ad esempio, un libro della collana Introducing, portato in Italia da Feltrinelli, ma anche piccole chicche, come il fumetto di otto pagine Albert e m di Tuono Pettinato.

Quindi un’altra biografia di Einstein perché di sicuro non è la prima, come ne esistono diverse sotto forma di libri in prosa (ovvero senza immagini: Isacsson, Bernstein, Barone, solo per citarne alcuni). Ma anche un altro lavoro biografico di Ottaviani, che stavolta ha affrontato forse lo scienziato più difficile dopo essersi allenato a fondo sia con altre storie di scienza, che con altre biografie.

In effetti Albert Einstein è stato non solo il costruttore della teoria più citata e meno compresa (ancora oggi, ci si può laureare in Fisica praticamente senza aver mai visto seriamente la relatività), ma anche una presenza ingombrante. Nel mondo della scienza e non solo.

Infatti è stata una figura poliedrica, non solo perché si è interessato a tanti campi della Fisica. Basti pensare al moto browniano, all’effetto fotoelettrico e alle infinite discussioni con matematici e fisici di primissimo piano per tutto l’arco della sua vita.

Ma anche dal punto di vista umano e sociale ha portato dei cambiamenti importanti. Il primo vero scienziato superstar, con una vita familiare da rotocalco, e che ha avuto il coraggio di dire la sua su tutto, politica compresa.

Ottaviani ne racconta la storia in un libro lungo e complesso, che non vuol certo essere didascalico. Scrive lo stesso autore:

What you just read is not so much a biography of Albert Einstein as it is a story about him; a story that treats the arrow of time as an option to choose, not a law to obey.

In attesa di una edizione italiana, ci siamo gustati quella originale…

L’autore credo si sia divertito molto nello scrivere la sceneggiatura. Almeno questo sembra emergere dalla lettura. Usa infatti diversi espedienti narrativi particolari.

Ad esempio, tutti i personaggi, prima o poi, parlano con il lettore, anche nel bel mezzo della scena, o di un dialogo. La vignetta diventa spesso un vetro trasparente e bidirezionale. Questo li rende simpatici al lettore, e ogni volta che un personaggio compare (e per molti non solo alla prima apparizione), si porta dietro una specie di etichetta, che collega l’immagine al personaggio, e che spesso contiene una parola di definizione ironica e divertente, collegata al contesto in cui viene inserita. È anche divertente andare a cercarle.

Per quelli che ne hanno più di una, a seconda della situazione, anche l’etichetta segnala il ruolo di quel personaggio in base alla situazione.

Un’altra interessante trovata è quella che consente di capire quando Einstein è immerso nei suoi pensieri sulla teoria della relatività anche quando intorno a lui succedono altre cose.

La nuvola azzurra che contiene prima i suoi pensieri, i passi della teoria, poi sempre più le equazioni della relatività generale. Ma anche le immagini degli esperimenti mentali.

E in parallelo il suo violino che prende forma mano a mano che la teoria viene meglio definita. Un violino anch’esso onirico, che suona tanto meglio quanto le teorie fisiche vengono definite e ha consistenza reale solo in mano al suo pensatore.

Così lo spartito che scrive Einstein è quello della struttura dell’universo.

Fra tutte queste trovate, si sviluppano i fatti salienti della vita di Einstein.
Il suo amore per le donne e la sua incostanza nei sentimenti.
I suoi dubbi sulla meccanica quantistica e, parallelamente, la sua profonda amicizia con Niels Bohr.
Il grande fermento intellettuale, i gedankenexperiment e i paradossi delle discussioni scientifiche tra le due guerre.
Le Conferenze Solvay con i grandissimi dell’epoca, da Marie Curie a Planck.
I viaggi continui alla ricerca di una carriera per le università di tutta l’Europa Centrale, fino all’arrivo negli Stati Uniti d’America.
Anche il suo rapporto con l’Italia e con i tanti amici italiani.
La grande popolarità e l’aver portato al grande pubblico la figura dello scienziato, fino ad allora chiuso nelle università e nei laboratori.

E analogamente le caratteristiche del suo carattere e gli aneddoti che lo hanno reso famoso. Dalla curiosità per la bussola, fino alla grande libertà di pensiero e di comportamento.

Il lavoro di Ottaviani è molto attento, cerca di tenere insieme nella sua storia tutte le storie, partendo dall’Opera Omnia di tutte le carte einsteinane e intersecando il tutto con le numerose biografie di Einstein, ma anche quelle dei numerosi scienziati che ne hanno attraversato la vita. Insieme ad altri libri sulla storia della scienza del XX Secolo (uno per tutti: Thirty Years that Shook Physics: The Story of Quantum Theory di George Gamow) nei quali si esplorano proprio i collegamenti storici e scientifici tra i grandi fisici del primo Novecento.

Fino al racconto del viaggio del cervello trafugato da Thomas Harvey.

Ottaviani ha una solida preparazione scientifica, per cui anche la parte della teoria della relatività è curata con attenzione e si basa su una solida bibliografia.

Jerel Dye interpreta la scrittura divertente e divertita di Ottaviani con uno stile grafico leggero, quasi vignettistico, supportato dai colori di Alison Acton. Sottolinea la centralità della storia del personaggio e delle sue idee con un disegno schematico (le classiche tre righe per pagina con rarissime eccezioni), a volte anche troppo, per cui l’opera, per quanto interessante, risulta graficamente un po’ “piatta”.

Avrebbero forse potuto sottolineare in maniera più evidente, visto anche il numero molto elevato di pagine, le trovate narrative cui abbiamo già accennato (i pensieri blu o il violino) o alcune gag, ma la scelta sembra essere stata quella di utilizzare la pagina disegnata come un palco su cui far scorrere la (lunga) narrazione, evitando con l’aiuto del disegno le descrizioni troppo “verbose” e consentendo rapidi cambi di scena. Per alternare il racconto della storia, ai flashback o a momenti più “immaginari”.

Un lavoro lungo e certosino, che ha portato a un prodotto certo meno “immediato” di altri fumetti, sia per il numero di pagine che per la densità dei contenuti, umani e scientifici. Proprio per questo un’opera per tutti, leggibile a diversi livelli, che comunque richiede dei tempi di lettura importanti. Ma un altro passo importante di quella divulgazione scientifica a fumetti che matura sempre più, arrivando a condensare il contenuto di molti libri tradizionali in un’unica opera e dando, ancora una volta, lo spunto per un numero quasi illimitato di approfondimenti.

Enjoy the reading, in attesa di poterlo fare in italiano!


Jim Ottaviani, Jerel Dye
Einstein
First Second, 2022
304 pag. colore, cartonato, 22×18 cm, $32.99
ISBN: 9781626728769

Andrea Cittadini Bellini

Scienziato mancato, appassionato divoratore di fumetti, collezionista di fatto, provo a capirci qualcosa di matematica, di scienza e della Nona Arte...

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