100 anni di Feynman: un elogio a fumetti
Cento anni esatti dalla nascita di uno dei più grandi fisici del secolo scorso: un fumetto che dà un’idea anche dell’eclettismo di Feynman, che in ogni periodo della sua vita è stato un grande visionario della scienza.
L’11 maggio del 1918 nasceva Richard Phillips Feynman.
Cento anni esatti dalla nascita di uno dei più grandi fisici del secolo scorso. E dire che ce ne sono stati tanti: da Einstein a Bohr.
E di molti di questi abbiamo una biografia a fumetti, ancora una volta grazie a Jim Ottaviani che più volte ha trovato posto su queste pagine, anche con una straordinaria intervista.
Questa biografia non è di nuova uscita, ha già avuto più edizioni, ma mi pare indicato parlarne in questi giorni. Perché preferisco sempre ricordare le persone scomparse in occasione della loro nascita. Soprattutto i grandissimi, che meritano di essere ricordati per la loro vita, non per la loro morte.
Ottaviani, come nel suo stile, si documenta moltissimo (alla fine del fumetto c’è una bibliografia quasi completa). Sia dal punto di vista biografico che scientifico. E nonostante la lunghezza dell’opera (oltre 250 pagine densissime) fa delle scelte obbligate, sottolineando tutti gli aspetti belli della vita di Feynman.
Utilizza inoltre per la maggior parte le parole dello scienziato nella sceneggiatura, partendo dalla trascrizione del Discorso al liceo di Far Rockaway.
E così scrive una sceneggiatura spumeggiante, ricca di sfaccettature e battute, quasi irregolare.
Irregolare nei tempi, con salti temporali continui che danno un’idea anche dell’eclettismo di Feynman, che in ogni periodo della sua vita è stato un grande visionario della scienza. E un uomo di grande cultura e di grandi e molteplici passioni.
Irregolare nel modo di mescolare i tanti e affascinanti aspetti scientifici della vita del fisico statunitense. Dall’invenzione dell’elettrodinamica quantistica che lo ha portato al Nobel in comproprietà, ai numerosi interventi divulgativi dal grande impatto sull’opinione pubblica. Basti pensare alla partecipazione alla commissione d’inchiesta sull’incidente dello Shuttle del 1986. Fino ai momenti cruciali della sua formazione, a partire dagli stimoli che ebbe in famiglia fin dalla più tenera età.
Irregolare nel sottolineare l’estro e l’istrionismo, la totale e piena umanità, accanto al genio.
È bravo a inserire pillole di scienza, integrandole perfettamente tra la biografia e la filosofia più o meno spicciola. A far ciò lo aiuta molto la scelta del punto di vista in soggettiva. In ogni vignetta, o compare il protagonista, o sembra di vedere il mondo attraverso i suoi occhi, o si materializzano i suoi pensieri.
Allo stesso modo Leland Myrick evidenzia i medesimi aspetti con un tratto pulito, il suo stile a linea chiara, ma con un che di irregolare. Non cerca l’iperrealismo. Il disegno è semplice, e consente di concentrarsi sulla ricerca delle caratteristiche del personaggio. Non soffoca, ma accompagna, una storia impegnativa ma, alla fine, molto soddisfacente.
Ed è irregolare e parimenti pulito nel continuo movimento della gabbia e nell’uso cinematografico delle inquadrature. E nell’alternarsi dei registri cromatici, che, mantenendo coerentemente uno stile molto soft e pastello, sottolineano i continui cambi di scena.
Anche lui integra in modo molto efficace i disegni a sfondo scientifico nel racconto grafico, evidenziando anche un grande lavoro di informazione scientifica, anche attraverso il supporto di Ottaviani, che ha un forte background nel campo.
Così, ancora una volta, il fumetto si dimostra un linguaggio efficacissimo per raccontare la scienza, e non solo le storie degli scienziati. Perché anche le formule possono essere disegnate e integrarsi nell’opera. Perché con il disegno si perde quell’alone noioso che circonda la cultura in generale, e quella scientifica in particolare. Soprattutto nel nostro paese.
Se poi il fumetto è anche scritto e disegnato ottimamente, diventa un efficace trampolino di lancio per approfondire.
Ci permettiamo infine di citare la digressione scientifica sulla stessa opera pubblicata su Lo Spazio Bianco da Gianluigi Filippelli, anche lui fisico, come il sottoscritto. Anche lui, come il sottoscritto, affascinato da Feynman. Ed è riuscito a fare un riassunto efficace del percorso scientifico di Feynman e di come Ottaviani e Myrick lo hanno reso nell’opera.
Feynman
di Jim Ottaviani e Leland Myrick
BAO Publishing, 2012
266 pagg., cartonato, colore, € 19
I grandi della scienza a fumetti 1, 2017
266 pagg., brossurato, colore, € 9.90