Comics&Science: The MUDEM Issue – CNR e Banca d’Italia per capire meglio la finanza
In occasione di Lucca C&G 2023, esce anche uno speciale di Comics&Science in collaborazione con la Banca d’Italia che lancia così il nascente MUDEM – Museo della moneta.
La nuova uscita di Comics&Science, intitolata The MUDEM Issue, segna una nuova importante collaborazione del CNR, stavolta con la Banca d’Italia per la divulgazione sui temi monetari e finanziari. Pur non essendo un tema di divulgazione strettamente scientifica, oggi, in un mondo in cui la finanza è sempre più centrale e volenti o nolenti interessa tutti (non solo per le nostre scelte personali), per capire meglio in che direzione va il mondo è indispensabile capire un po’ meglio almeno i meccanismi fondamentali della finanza.
E la divulgazione parte proprio da uno degli strumenti finanziari che sta subendo una grandissima evoluzione, cioè la moneta, sempre più dematerializzata. Uno degli aspetti che sta passando in modo più rapido e sicuro (speriamo) dal fisico al virtuale.
Nella prefazione a Comics&Science: The MUDEM Issue troviamo infatti scritto:
maggiore è il successo delle loro innovazioni – e più queste pervadono la vita quotidiana – tanto più difficile diventa raccontare al pubblico i benefici che recano e le cautele che il loro utilizzo richiede. […] La moneta e la finanza sono particolari forme di tecnologie sociali e, in quanto tali, non fanno eccezione: esse si sviluppano attraverso innovazioni che le rendono più efficienti ma, allo stesso tempo, anche più lontane dalla possibilità che i loro vantaggi e i loro rischi siano correttamente percepiti dai meno esperti.
Questa affermazione è vera tanto per la moneta quanto per la scienza e la tecnologia tradizionali, dai vaccini all’informatica. Ed è vero in un aspetto ritenuto meno scientifico, ma che ha un fortissimo impatto sulla vita di tutti noi, come l’economia e la finanza; ma anche se si è passati da forme materiali di moneta, a forme diciamo oggi che appaiono più aleatorie, un elemento di scambio simbolico è indispensabile. Così la Banca d’Italia ha pensato addirittura di dedicargli il MUDEM – Museo della moneta, struttura che per ora è in fase di lancio e allestimento presso Villa Huffer, proprio di fronte alla sede centrale dell’istituto a Palazzo Koch, in Via Nazionale a Roma. E nel frattempo ci sono mostre e iniziative che lo stanno facendo conoscere.
Vista l’importanza di divulgare ai più giovani e vista la grande capacità che il fumetto ha dimostrato, quale migliore occasione di Lucca Comics & Games per una nuova iniziativa collegata a Comics&Science?
Come abbiamo scritto qualche giorno fa, la presentazione del volumetto è stata calendarizzata durante la kermesse lucchese. Giovanni Eccher e Giuseppe Palumbo, che hanno già lavorato insieme nello speciale sull’acqua di Milano, hanno prodotto una storia di dieci tavole, arricchita da alcuni redazionali a opera dello staff del futuro MUDEM.
Una storia muta, senza alcuna parola, né onomatopee. Il che rende ancora più apocalittica l’ambientazione.
Siamo infatti in un futuro distopico (?) in cui il valore delle cose non è chiaro, e anzi, i bottlecap diventano merce di scambio, quasi per caso. Ma diventano il modo per scambi pacifici e senza necessità di combattere per ottenere ciò che si vuole. In un mondo alla Mad Max (o, vista la location della presentazione, forse è più adatto alla Ken il guerriero) con viaggiatori solitari nei deserti che collegano città decadute, l’unico modo per non combattere è quello di dare valore a qualcosa che dia modo di commerciare. Così, saranno proprio i battlecap a diffondersi come strumento di scambio, perché sono piccoli e brillanti.
Il fumetto per quanto breve è di lettura non immediata, anche se è costituito solo da immagini, senza alcun dialogo e addirittura senza onomatopee.
Si sviluppa in maniera piuttosto singolare con vignette che occupano sempre la larghezza dell’intera pagina, e con una divisione regolare in sette strisce, che vengono a volte combinate per creare vignette più grandi. Questo genera a sua volta una certa apprensione, perché in qualche modo obbliga anche il disegnatore Palumbo a inquadrature particolari. E l’occhio non legge in orizzontale nella pagina, ma esclusivamente in verticale, tranne per la presenza di qualche riquadro che serve soprattutto a sottolineare dei particolari.
Per ovviare a questa severa gabbia, i disegni e i colori di Palumbo sono molto dinamici. I colori fanno da sfondo, c’è una sorta di viraggio variabile, anche all’interno della stessa vignetta, su cui emerge la sola china scura che definisce personaggi, oggetti e paesaggi. A parte alcune piccole eccezioni come le nubi o i fuochi che portano luce nella scena. Molto presenti il viola e l’arancione.
Ma la mancanza di definizione cromatica, il fatto che nessuno o quasi degli elementi presenti nelle vignette viene colorato “in proprio”, non toglie nulla al fumetto. Anzi.
Queste particolari scelte grafiche portano il lettore a provare una sensazione progressivamente più rilassata rispetto all’inizio. Evidenziano il carattere non reale di quello che si sta raccontando, come in una fiaba in cui ci si aspetta il lieto fine. E alla fine il fumetto scioglie, almeno in parte, la tensione. Anche quella che in fondo ci attanaglia quando ci avviciniamo a un argomento che riteniamo complesso e nei confronti del quale abbiamo comunque qualche forma di soggezione.
Così riesce ancora una volta al linguaggio del fumetto quello che abbiamo scritto tante volte trattando dei volumi di Comics&Science: utilizzare in maniera funzionale degli escamotage narrativi e grafici che riescono senza patemi a introdurre al pubblico non specialista argomenti rituti complessi e quindi ansiogeni. In una società in cui la conoscenza è sempre una medaglia a due facce.
In definitiva, si tratta di un agilissimo volumetto che ci introduce all’idea di “moneta”, ovvero, come viene scritto negli editoriali, citando e parafrasando Dickens de Dombey e figlio, vuole rispondere alla domanda:
perché qualcosa viene preso e usato come moneta?
Una riflessione sulla natura del denaro, a partire da tante citazioni storiche. Che trae spunto anche dalla storia a fumetti e si arricchisce degli editoriali.
Considerando che, in fondo, la base della creazione della moneta è la fiducia. Fiducia su cui sappiamo che oggi si basa l’intera finanza, quando sentiamo parlare di spread, di outlook, e di capacità di ripagare il debito.
In fondo ogni transazione che non sia il baratto, ma anche lì ce ne vuole, in qualche modo parte dalla fiducia, e la moneta, merce fittizia di scambio, è l’evoluzione di questa fiducia. Se è vero che è passata dal rappresentare un valore reale, in oro o in argento, a un valore nominale, fino a un valore del tutto digitale, se pensiamo a come oggi si scambi denaro senza materia. E nonostante sulle banconote non sia più presente la famosa scritta pagabile a vista al portatore. Ma è il solo modo che l’umanità ha trovato finora per evitare di azzuffarsi (troppo) per qualsiasi bene che sia in qualche modo disputato fra più persone.
Solo, non sappiamo bene se sia positivo o negativo.
Ma ancora oggi ci viene un brivido quando sentiamo, anche nei film, la minaccia o la borsa, o la vita!
Comics&Science: The MUDEM Issue – Bottlecap è stato presentato in anteprima giovedì 2 novembre alle ore 18:00 presso il Comics&Science Palace di Via della Zecca 41 all’interno di Lucca Comics & Games 2023.
Giovanni Eccher, Giuseppe Palumbo
Comics&Science: The MUDEM Issue
CNR Edizioni, novembre 2023
20 pagine, colore, spillato, 16,8×24 cm