PK: Potere e Potenza – Una recensione Deluxe

pk-potere-e-potenzaNel continuare i baccanali per i festeggiamenti del nostro amichevole PK di quartiere ho guardato la mia libreria e ho deciso di rileggermi tutto d’un fiato la storia che ha dato una bella soffiata sul baule contenente tutti i nostri ricordi, lo ha aperto, e ci ha fatto vedere che il buon vecchio Paperinik aveva ancora tanto da dirci.

Sto ovviamente parlando di Potere e Potenza, la maxi storia del trio Artibani-Pastrovicchio-Monteduro, andata in onda sui vostri Topolino dal 2 al 23 Luglio 2014, dal numero 3058 al numero 3061, con annesso gadget costruibile in regalo.

Dato l’enorme successo che ha avuto la saga, la Panini non poteva lasciarsi sfuggire l’occasione di sfornare un’edizione pregiata con copertina cartonata, e in un formato super deluxe (limited Deluxe edition, a detta loro) che alla modica cifra di 17 euro riproponeva la saga nella sua interezza, senza vederla divisa in più numeri.

Per quanto cerchi di rifuggire da queste operazioni, che sanno tanto di “Ragno”, così caro ai fan di Rat-Man, ho recuperato il volume, ma solo per la curiosità di vedere come fossero i disegni del Pastro in un formato che potesse rendergli giustizia. E devo dire che non sono stato assolutamente deluso, anzi.pkne1_4

Ma come sempre dobbiamo procedere con ordine e cercare di offrire una recensione obbiettiva su questa vera e propria “reunion” del Pkteam, che trova il culmine e un nuovo inizio in questa storia.

Sono passati dodici anni dalla partenza di Everett Ducklair per il pianeta Corona; Paperino da molto tempo ha smesso di combattere con i mezzi di PK (pur non avendo mai abbandonato i panni del Paperinik “classico”), fino a quando durante una notte particolarmente agitata, il Razziatore non lo preleva dalla sua casa per trarlo in salvo da un imminente attacco dell’Impero evroniano, che sarebbe culminato con la sconfitta e l’uccisione (si, avete letto bene) di Paperino e del suo alter-ego mascherato. Neanche a dirlo, il luogo migliore in cui nascondere il papero è l’anno 2255, dove appare una vecchia conoscenza, Odin Eidolon, il quale spiega ai lettori, e a PK, come le armate evroniane abbiano conquistato la Terra alla fine del 2014: Grrodon, alieno mutaforma, incontra in carcere il professor Morgan Fairfax, e sfruttando le sue conoscenze scientifiche, oltre all’appoggio economico di Nebula Faraday, ricostituisce in poco tempo l’esercito evroniano, eliminato un inerme Paperino.

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Il piano ordito da Grrodon è complesso ma chiaro, trasformare la terra in una gigantesca astronave, esattamente come era l’originario pianeta Evron (JJ Abrams ha copiato da PK, ammettiamolo), e farla diventare la nuova casa degli Evroniani.

Purtroppo questo scenario apocalittico può essere sventato solamente dal nostro eroe che, ritornato al tempo presente, troverà anche un nuovo alleato all’interno della Ducklair Tower, sotto forma di una nuova intelligenza artificiale, che già su queste pagine abbiamo soprannominato Tre.

Da questo incipit denso di contenuti si dipana l’intera storia narrata in Potere e Potenza, che non ha assolutamente deluso i lettori nostalgici né quelli di primo pelo, data l’alta qualità della storia stessa.

La trama narrata riesce in poche pagine a riportare il lettore nelle atmosfere che si respiravano con lo spillato da edicola, anche grazie alla presenza di personaggi già visti, tanto cari a chi conosceva a memoria le avventure del papero mascherato. L’utilizzo di questi ultimi però non sfocia mai nel fan service fine a se stesso, anche perché in tal senso se ne potevano davvero usare tanti altri, ma ognuno a suo modo è funzionale alla narrazione, e anche se ha una parte minima nel suo svolgimento si ha la sensazione che siano esattamente dove devono essere, e che senza di loro quanto si vede non sarebbe potuto accadere in alcun modo. Chiaramente ci sono delle assenze illustri, più che giustificate, che però dilatano il senso di attesa per le storie successive del papero mascherato; almeno per conoscere quale sia stato il loro destino.

Altro discorso invece va fatto per i nuovi personaggi introdotti, che si impongono subito come presenze fisse nella nuova vita di PK, a partire dai nuovi evroniani “potenziati”, passando dagli evroniani “Trauma” (che vengono prodotti in serie), per arrivare a Tre.

In particolare quest’ultima si presenta già dalle prime battute come una Intelligenza Artificiale fortemente caratterizzata da un atteggiamento quasi saccente e spocchioso, che non disdegna di aiutare PK, ma che è sempre pronta a rimbrottarlo quando dimostra tutti i suoi limiti o compie delle scelte puramente istintive, sicuramente moralmente encomiabili, ma che risultano dal punto di vista di Tre non ragionevoli.

Non era facile, dopo avere delineato già due IA come Uno e Due, trovare il modo di creare un nuovo Virgilio che traghettasse Paperinik nel nuovo ciclo di storie senza che risultasse troppo simile alle prime due; eppure Francesco Artibani ci è riuscito, con la sua solita abilità, lasciandoci un personaggio interessante di cui comunque (anche alla luce delle nuove storie pubblicate) è difficile fare a meno. In questa storia inoltre si nota subito, seppur in minore maniera rispetto al Raggio Nero, quanto preponderante sia la volontà di far capire che l’universo in cui si svolgono le storie “classiche” delle altre pagine di Topolino sia in realtà esattamente lo stesso di PK; troveremo quindi forti agganci alla Paperopoli che tutti conosciamo, ai nipotini, allo Zione e quant’altro.

Il lato della sceneggiatura è ovviamente quello che meno beneficia dell’edizione deluxe, perché chiaramente la storia narrata è sempre la medesima, e un formato “maggiore” non va a valorizzarla né a diminuirla. Fortunatamente, essendo quest’ultima ottima, si può solo che esserne contenti.pk001

I veri protagonisti di questa edizione sono ovviamente Lorenzo Pastrovicchio e Max Monteduro, le cui tavole esplodono nel formato più generoso della pagina, godendo finalmente appieno del superlativo lavoro dei due. Tutte le scelte stilistiche delle varie splash-page, di come destrutturare la gabbia, del dinamismo di alcune scene, risaltano con prepotenza nel nuovo formato, e in particolare si possono notare tutti quei piccoli accorgimenti stilistici nel colore, nel tratto, che dimostrano quanta dedizione e amore siano state dedicate nella realizzazione di questa storia.

Che i registi coinvolti in questa opera siano dei professionisti nessuno lo mette in dubbio, ma è raro trovare una così bella e armoniosa coesione fra tutte le parti, senza contare la vera e propria dedizione che viene mostrata al personaggio stesso. In particolare c’è una scena su tutte che rappresenta il perfetto connubio fra tutti gli elementi sopra citati, e che riesce a mostrare quanto comunque questa serie sia innovativa, ancora dopo venti anni.

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Stiamo parlando della reale morte di Paperino per mano degli Evroniani. Personalmente non avevo mai visto una scena così angosciante e spiazzante sul settimanale di casa Disney, ma questo è PK, e Artibani-Pastrovicchio-Monteduro ci mostrano che anche qui si può osare, trattare argomenti “scomodi” ed uscirne vincitori.

C’è poco altro da aggiungere a questa edizione e a questa storia, il seguito sono state altre due storie, sempre su Topolino, che hanno subito o subiranno lo stesso trattamento Deluxe. Insomma, un’edizione da recuperare assolutamente, anche se avete gli albi originali, perché leggere PK in questo formato, è davvero come avere fra le mani tutta un’altra storia.

Due piccole note in calce, prima di chiudere però:

  • L’edizione di Potere e Potenza Deluxe è andata esaurita, la ristampa sarà presentata al Napoli Comicon; la stessa sorte è toccata anche alla medesima edizione de Gli argini del tempo;
  • Sempre al Comicon sarà presentata anche l’edizione Deluxe de Il raggio Nero.

Giacomo Giorgi

Il suo primo fumetto acquistato in edicola è Ranma, comprato a causa del motore universale del mondo. Le tette. Da quel momento non si stacca più dal mondo dei fumetti, ed oltre a spaccarsi di videogiochi e serie TV, collabora con Lega Nerd e cerca anche di fare l'informatico nelle ore lavorative.

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