Il Raggio Nero – Recensione Prima Parte

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Poche ragazze da quelle parti, citava la mitica posta di PK. Una delle eccellenze a fumetti italiane, che fino all’anno 2000 ha appassionato migliaia di giovani lettori. Topolino ci ripropone una storia inedita, ad episodi, e dimensione fumetto è pronta ai blocchi per recensirla. Verranno ripercorsi i fasti di “Potere e Potenza” o sarà una storia meno riuscita come “Gli argini del tempo”? Scoprite con noi questa nuova avventura.

Torna in pompa magna sul Topolino nazionale uno dei personaggi più amati di sempre: PK. L’operazione di rilancio del personaggio dopo il suo abbandono nel 2005 (con la deludente serie PK – Pikappa), sembra davvero continuare a dare ottimi frutti.

Dopo averci deliziato con due storie a episodi, poi tradotte in due volumi super deluxe, dal titolo “Potere e Potenza” e “Gli Argini del Tempo” sempre edite su Topolino, viene riproposta finalmente una nuova storia, divisa in quattro episodi, che ha visto il suo prequel sul numero 3127 del Topo, dove sostanzialmente non accadeva nulla, a parte farci capire che in questo racconto si sarebbe capito il destino ultimo della Ducklair Tower.PK cover

Quello che cercheremo di fare sarà fornire una analisi di ogni singolo episodio, per poi lanciarci in una valutazione finale di più ampio respiro quando avremo letto finalmente tutta la storia.

La narrazione riprende da dove si era interrotto “Gli Argini Del Tempo”, anzi, a dirla più precisa, sembra essere un seguito diretto di quel “Potere e Potenza” che a Luglio 2014 ci ha fatto re-immergere nelle stupende atmosfere della rivista PKNA La seconda saga, a mio parere non propriamente ben riuscita, viene appena accennata nell’episodio in corso, mentre invece ritornano prepotenti i temi ed i personaggi trattati, appunto, dalla prima storia.
Paperino continua ad avere incubi sul quello che fu l’epilogo e la fine della Ducklair Tower, incubi nei cui ritorna spesso un simbolo a spirale, mai visto prima dal nostro eroe. Quello che scopriamo è che la nuova intelligenza artificiale (che avevo ribattezzato “Tre” a suo tempo) vive in casa sua, nella soffitta, e attinge alle risorse elettriche di casa Paperino per mantenersi attiva e non spegnersi.

In città, al posto della Torre di Evertt Ducklair c’è un unico gigantesco cratere, dove prima sorgeva l’edificio, oramai volatilizzato, sulla cui scomparsa molti continuano ad interrogarsi.

Ma nelle viscere delle fondamenta qualcosa di grosso, di viola e di cattivo si sta muovendo: un evroniano, anzi un super-evroniano, dal nome di Sekthron, che sembra non essersi rassegnato alla scomparsa della sua specie dalla faccia del pianeta terra.

Oltre a quePK 2sto nuovo personaggio, ne vengono accennati altri due, su cui non mi dilungherò, per evitare spoiler, ma che sinceramente non mi hanno ancora convinto appieno, visto che sembrano inseriti nella storia a forza, come succede per alcuni elementi che si svelano proprio nell’ultima pagina.

Sulla qualità del disegno di Lorenzo Pastrovicchio e dei colori di Max Monteduro non ha senso nemmeno discutere, perché sono sempre eccelse entrambe. Lorenzo nel disegnare i paperi ed in particolare Paperinik ha un tratto sempre molto morbido, che però riesce a rendere espressioni di tensione sui volti in modo assolutamente credibile e incisivo. I colori riescono a fare uscire completamente le scene dalla pagina, con giochi di ombre sull’ambiente e sulle facce piumate, con una cura quando ci sono fonti di luce artificiali (le luci del duckmall center, la luce virtuale di Tre) che lascia letteralmente a bocca aperta.

Queste storie raggiungono la loro perfezione nei volumi cartonati in edizione deluxe, dove il disegno e i colori esplodono su grandi pagine, ma anche sul Topo sono davvero belle da vedere.

La storia invece è di Francesco Artibani, sui cui c’è ben poco da dire, ma che riesce sempre a stupire. In “Potere e Potenza”, aveva praticamente sceneggiato la morte di Paperino: qui fa qualcosa di ancora più bello. Non ci presenta una storia praticamente in medias-res, ma ci porta poco a poco nell’inizio dell’avventura, mostrandoci più Paperino che PK, facendoci vedere la sua vita quotidiana e strizzando l’occhio alla continuity  come raramente si è visto in numeri di Topolino, e anche di PK. Mai come in questa storia si capisce che l’universo di PK e qPK 3uello in cui ci sono le disfide fra Paperone e Rockerduck, dove i nipotini vanno alle Giovani Marmotte o dove lo Zione tira spesso fuori la enorme lista di debiti di Paperino, sono i medesimi.

Nelle vecchie storie di PK, a parte nel primo numero (Evroniani), i classici comprimari di Paperino venivano eliminati, e non c’era spazio per loro nelle varie avventure. Qui ritornano, danno corpo al mondo e ci aiutano a capire che il protagonista è sempre lo stesso che troverai poche pagine più avanti.

Conclusioni

In attesa del secondo capitolo di settimana prossima, già possiamo notare degli elementi molto convincenti, mentre altri lasciano un po’ a desiderare, probabilmente perché la storia deve ancora entrare nel suo pieno svolgimento. Certo è che, dopo continui rimandi ad Everett Ducklair (e dopo la scena extra di “Potere e Potenza”), ci aspettiamo un po’ tutti di ritrovare il miliardario santone, magari in compagnia di una vecchia verde intelligenza artificiale di nostra conoscenza.

In definitiva se siete dei fan di PK, correte in edicola, perché questo numero andrà esaurito in fretta, e più ne compreremo più continueranno a fare storie simili.

Leggi qui la recensione del secondo capitolo! -> Il raggio nero – Seconda Parte

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