Ossario – Una raccolta di storie affilate come una mannaia
Diciannove racconti, corrispondenti ad altrettante ossa, “rigorosamente pop”, raccolti dall’autore dalla sua produzione dell’ultimo quindicennio.
Lorenzo Palloni è un autore ancora giovane, ma che ha tante esperienze, in Italia e all’estero. Dall’associazione Mammaiuto ai successi davvero internazionali. Ha un ruolo importantissimo anche ne La Revue Dessinée Italia.
In questi anni ha scritto e disegnato, assieme a vari lavori su serie importanti e graphic novel, tante piccole storie, e in questa antologia Ossario ne raccoglie diciannove, scegliendo di identificarne ciascuna con un osso, e da qui, almeno in parte, viene il titolo del libro.
Ciascun racconto ha anche una citazione che lo introduce. Dai classici greci e latini, ai profeti biblici, da Abraham Lincoln, a scrittori e autori di ogni parte del mondo (ma nessun italiano).
Diciannove storie pop, talvolta anche un po’ pulp, e tutte
affilate con una mannaia.
Un viaggio in decappottabile, come dice lo stesso Palloni nella prefazione, paragonando le composizioni scritte a diverse modalità di viaggio:
Era Michael Connelly che diceva, il racconto breve è una decappottabile che ha posto per una sola valigia. […] Stirando la metafora, un viaggio in camper può essere un romanzo, il racconto lungo; un viaggio in treno il racconto seriale, ogni stazione un finale di puntata. Sono tutte gite che affronto spesso e volentieri, ma salire su una spider e farsi battere il cuore a suon di sgommate è tutta un’altra cosa.
Quindi diciannove gite, alcune anche con uno spostamento fisico, un viaggio vero e proprio, altre solo temporali o mentali, in posti e su strade diverse, a volte a colori, a volte in bianco e nero, altre volte in tricromia o con viraggi monocromatici.
Quelle reali fatte con diversi mezzi: un paio di decappottabili, ma anche in treno, o via mare, perché le storie on the road si prestano bene a racconti brevi e autoconclusivi.
Quello che accomuna un po’ tutte le storie è la violenza, e una umanità tragicamente piccola, rinchiusa su sé stessa, sempre con il respiro corto. E che finisce male. In un ossario, appunto. Dove finiscono alla fine, in ogni caso, i cadaveri. E in ogni storia ne troviamo almeno uno.
Si capisce dalle storie perché Palloni ha vinto diversi premi come sceneggiatore (due premi Boscarato e un Gran Guinigi). Le sue trame sono ficcanti, rapide e altrettanto complete. Pur essendo storie brevi riesce a tratteggiare rapidamente i personaggi, ovviamente talvolta prendendo spunto da qualche stereotipo, ma senza mai renderli banali, evidenziandone i tratti necessari alla storia; e a farci girare il mondo, dal Mediterraneo all’Irlanda, al Messico, ma toccando anche esplicitamente tante regioni della nostra Italia.
Anche i disegni sono curati ed efficaci. Uno stile abbastanza omogeneo e riconoscibile, con piccole variazioni sul tema, soprattutto per quanto riguarda, come detto, la colorazione. Ma sono le scelte di sceneggiatura a essere interessanti e variegate.
Come in Tunnel, in cui il punto di vista “risale” un treno, dall’ultima carrozza fino alla carrozza di testa, dedicando due pagine a ciascuna posizione, sempre con la stessa griglia. In altre situazioni la griglia si mantiene fissa per tutto il racconto (o quasi, escludendo magari una splash page iniziale o una variazione in occasione del finale).
O in Blitz, in cui la necessità di raccontare tanti fatti, ma anche il ritmo che Palloni vuol dare alla storia, rende le griglie densissime, fino a diciassette vignette, a volte regolari, a volte meno, in una sola pagina.
Le storie più brevi sono di sole quattro tavole, la più lunga di ventidue. Per ciascuna delle diciannove storie c’è qualche interessante passaggio o modalità da sottolineare, qualche motivo di interesse, narrativo o fumettistico. I finali, siano essi sospesi, inattesi o tragici, non sono mai banali. E quasi mai sono dei finali “belli”, ma in cui il dolore e a volte la cattiveria umana prevalgono.
Come non sempre accade, l’autore unico è protagonista di una bella omogeneità tra testi e disegni, tra sceneggiatura e realizzazione. Facendo tutto, l’autore riesce a tirare fuori
le storie che sono già nelle pagine
riempiendo le vignette con le idee che ha assecondato.
Inoltre Palloni, per farla completa, nel secondo e terzo capoverso della prefazione, già più volte citata, in dieci righe scrive la migliore recensione di questo libro che si sarebbe potuta scrivere, dando tutte le chiavi di lettura disponibili.
Un libro da leggere in vari modi: tutto d’un fiato, oppure centellinando le storie. In ogni caso si può gustare. Come i giri in decappottabile: si possono fare uno di seguito all’altro, con la stessa valigia nel portabagagli, oppure a distanza di tempo, lasciando prima decantare quello precedente.
Consiglio: se volete divertitevi a trovare, fra le oltre duecento ossa del corpo umano, le diciannove che sono collegate alle storie di Ossario. E magari chiedetevi perché ciascuna di esse è collegata proprio a quella storia. Alcuni sono di facile individuazione, altri richiedono un atlante anatomico di buon livello. Ma anche questo è un modo per imparare attraverso i fumetti, no?
Lorenzo Palloni
Ossario
Feltrinelli Comics, 2023
240 pagg., colore, brossura, 16×24 cm, €23.00
ISBN 978-88-07-55132-1