Love di Brrémaud & Bertolucci: sulla strada di Gon

Love; la tigre Per chi, come me, ha vissuto l’arrivo in Italia di Gon, il fumetto sul mini-dinosauro di Masashi Tanaka, non potrà non cercare, e ritrovare, nelle pagine della serie Love la stessa ironia, le stesse dinamiche, lo stesso amore per gli animali e la natura. Senza dimenticare l’attenzione alle specie e agli ambienti.

Mentre però nel manga di Tanaka era lo stesso personaggio a girare per tanti ambienti e relazionarsi con i più diversi animali, in questo fumetto europeo l’animale protagonista di ciascun volume è diverso. Ed è inserito in un ambiente comunque ostile, che sia o no quello a cui l’animale è abituato.

La serie Love è composta da cinque volumi autoconclusivi, tutti scritti da Frédéric Brrémaud e illustrati da Federico Bertolucci, e portati in Itaia da saldaPress.

I volumi spaziano da I dinosauri fino a Il cane, il che suggerisce ancora una volta un richiamo a Gon: partire dalla preistoria per arrivare agli animali a noi vicini. Ma senza mescolare le cose, come aveva fatto il mangaka.

Lo stile di Tanaka era molto diverso: non solo in bianco e nero, come la grande maggioranza dei manga, ma addirittura senza l’uso di retini con un gioco di tratteggi che ipnotizza.

Bertolucci è più illustratore, usa i colori. Facendolo con maestria. Sottolineando le atmosfere dei diversi ambienti. Il rosso del deserto quasi fa sentire il caldo opprimente, il verde della giungla trasuda umidità. Nei paesaggi de La volpe si coglie il contrasto fra il gelo della neve e il calore insopportabile della lava o dell’incendio.

La natura, nonostante sia sempre in movimento, viene cristallizzata negli attimi delle vignette, ma senza perdere la sua vitalità. Il tratto di Bertolucci è profondamente realistico: movimenti e reazioni degli animali sono perfetti, le muscolature si muovono sotto le pellicce.

Ma le espressioni quasi facciali degli animali, l’ironia dietro gli sguardi è la stessa di Tanaka. Animali che giocano sul loro ruolo, si guardano di sottecchi. Ma vivono a pieno nel loro ambiente. Anzi, a volte sembrano rifugiarvisi.

Love Cane Brrèmaud e Bertolucci esplorano la natura. Chiamano alla ribalta anche animali meno conosciuti, e certamente più caratteristici, dal tapiro all’ornitorinco, e poi ce li descrivono anche negli sketchbook alla fine dei volumi, in cui lo studio grafico somiglia molto alle tavole dei naturalisti del XVIII e XIX secolo, allora l’unico modo per far vedere al pubblico ambienti ed esseri viventi esotici.

I due autori si divertono anche a riempire la loro opera di citazioni. Oltre al manga di Tanaka, tanti spunti presi dagli animali famosi dei fumetti, da Fantazoo, con le trovate al limite della gag, ad Asterix.

In modo altrettanto crudo e diretto gli autori mostrano gli aspetti meno divertenti: la caccia, prede e predatori, momenti di tensione. Tutto senza alcun suono e quasi senza linee dinamiche. I volumi sono una sequenza di istantanee, mute e senza altra grafica che non sia quella generata dalla scena stessa.

Eppure quando serve i suoni si percepiscono: i versi degli animali, i rumori della natura. Come pure si percepiscono i movimenti, grazie alla capacità di costruire la scena e alla composizione mai banale delle pagine.

Ancora una volta il fumetto prende l’arte cinematografica, ne usa le tecniche, ma poi le sopravanza, facendo quello che il cinema non può fare.

Lovve dinos Ad esempio affiancando due “fotogrammi” che farebbero parte di una carrellata, oppure componendoli nella stessa pagina, l’uno di fianco all’altro, ma di dimensioni diverse. Usando anche inquadrature impossibili, che, insieme alla struttura grafica delle pagine, costruiscono la storia e l’opera pittorica.

Leggendo i volumi mi è venuta in mente anche la “morale per tipi” espressi dagli animali ne Il libro della giungla di Kipling. Ciascun animale in qualche modo incarna una caratteristica, che va al di là del suo ruolo di preda o predatore, di re della giungla o di antagonista: bastano poche vignette per assegnare anche un carattere ai personaggi non umani.

E l’uomo? Nei volumi dove può, compare ai margini, proprio nell’epilogo: ad esempio, in chiusura del volume La tigre, l’uomo diventa l’unica preda possibile, dopo che tutti gli altri animali, compreso il tapiro, sono sfuggiti alla caccia del felino. Va meglio alla famiglia che accoglie e conforta il protagonista de Il cane, il quale per tornare a casa ha attraversato il deserto australiano, e porta con se ancora una volta la notizia della natura che ha compiuto il suo corso.

Lo storyboard de La tigre scovato fra il materiale che completa il volume.

I volumi sono ovviamente in grande formato e cartonati, dando una veste editoriale degna del contenuto.


Frédéric Brrémaud, Federico Bertolucci
Love
saldaPress, Collana Maèstro
96 pagg., colore, cartonato, 19×27,5 cm, €19.90 cadauno
volume 1: La tigre 21/07/2022, ISBN 978-88-6919-980-6; 2: La volpe 31/03/2022, ISBN 978-88-6919-979-0; 3: Il leone 05/08/2021, ISBN 978-88-6919-892-2; 4: I dinosauri 11/11/2021, ISBN 978-88-6919-908-0; 5: Il cane 11/03/2021, ISBN 978-88-6919-753-6

Andrea Cittadini Bellini

Scienziato mancato, appassionato divoratore di fumetti, collezionista di fatto, provo a capirci qualcosa di matematica, di scienza e della Nona Arte...

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