Il cervello illustrato: fumetti e neuroscienze
Editoriale Scienza pubblica il terzo volume di un percorso a fumetti sulla neurologia. Perché il cervello ha bisogno di dormire?
Di cervello e neuroscienze, Matteo Farinella si occupa da anni. Parallelamente, si occupa di descriverli con il linguaggio grafico.
Il suo primo libro a fumetti sul tema è stato, nel 2013, Neurocomic realizzato in collaborazione con Hana Roš. L’opera è stata tradotta in molte lingue e ha vinto diversi premi.
Negli anni successivi, fino a oggi, l’autore ha avuto modo di portare avanti la sua carriera di ricercatore e di comunicatore scientifico, e di ricercatore in comunicazione della scienza, attraverso istituzioni internazionali di alto livello.
Fortunatamente la divulgazione scientifica a fumetti si sta popolando di autori con un forte background scientifico, che producono progetti divulgativi e fumettistici di altissimo livello. Oltre a Farinella, ricordiamo ad esempio Claudia Flandoli, che siamo felici di contare fra gli amici di DF.
Farinella, con Editoriale Scienza, aveva già pubblicato Benvenuti a Cervellopoli: i precedenti ci sono colpevolmente sfuggiti (trovate le copertine in fondo a questo articolo), ma rimediamo quindi adesso in occasione dell’uscita del nuovo lavoro di divulgazione sulle neuroscienze, sempre per Editoriale Scienza, Ramon non ha sonno. Come nel precedente lavoro, per la parte di colorazione ha collaborato l’artista Marie de Beaucourt.
In Neurocomic, pensata forse per un pubblico più “adulto”, anche con l’intervento di Silvio Ferraresi, le domande e le risposte erano in generale sulla fisiologia del sistema nervoso e anche sui meccanismi di memoria e coscienza.
I libri di Editoriale Scienza sono destinati a un pubblico più preciso (il sottotitolo nel sito è proprio «Libri di scienza per ragazzi») e meno esperto. Opere di grande formato, con colori e illustrazioni più immediati e un linguaggio diretto ma semplice. Lo stile delle due opere Benvenuti a Cervellopoli e Ramon ha sonno è omogeneo, e si può considerare il secondo come sostanzialmente la prosecuzione del primo.
In Benvenuti a Cervellopoli, Ramon aveva esplorato i quartieri del cervello. Dopo aver seguito il percorso dello stimolo nervoso dal sistema nervoso periferico, aveva passeggiato tra le diverse zone del cervello che lo stimolo può attraversare.
Le illustrazioni sono sempre a tutta pagina, ma il lavoro si avvicina al fumetto perché i personaggi sono dinamici, parlano con le tradizionali nuvolette. Inoltre sono frequenti le note, inserite sotto forma di didascalie.
Le grandi dimensioni dei disegni consentono di individuare particolari che sono spesso metafora di concetti scientifici riguardanti le parti del cervello e il loro funzionamento. In questo modo, anche un adulto che sfogli il libro può fermarsi al primo livello, ma anche sentirsi stimolato all’ulteriore esplorazione.
Dal punto di vista fumettistico, ciascuna tavola è una dove i personaggi si vera e propria scenografia dinamica, in cui i personaggi si muovono, comparendo talvolta in posizioni diverse nella stessa tavola.
Senza scomodare Gianni De Luca, questa dinamicità rafforza il carattere fumettistico del volume rispetto a quello di semplice libro illustrato.
In Ramon non ha sonno, a guidare Ramon è invece la Maestra Rita. Stavolta non si tratta di esplorare i quartieri del cervello, ma, partendo dalla corteccia frontale, Ramon cerca di capire perché è indispensabile dormire, anche e soprattutto per il cervello.
Ramon non vuole dormire per finire il suo lavoro, così la sua mentore lo guida in un percorso che giustificherà il sonno. Gli farà vedere le caratteristiche e le motivazioni del sonno.
Come nel volume precedente, la bambina proprietaria del cervello viene proiettata su uno schermo, mentre i personaggi del fumetto vivono la stessa esperienza, riportata a livello dei meccanismi cerebrali.
La fisiologia e l’anatomia vengono rappresentate in modo metaforico, ma molto preciso. Alcune tavole sono comunque esplicative, e pur non avendo pretese di precisione nella grafica, risultano molto efficaci: danno infatti “poche” informazioni, ma chiare e corrette. Ad esempio, nel primo volume troviamo, nelle ultime pagine, le tavole anatomiche del sistema nervoso e del cervello, mentre nel secondo c’è una bella tavola riassuntiva sul sonno e sui concetti espressi in tutto il volume.
Concetti anche complessi, come le onde che vengono registrate negli elettroencefalogrammi e la loro sovrapposizione, o cosa accade nella fase REM, vengono affrontati nei volumi in modo molto diretto e altrettanto chiaro. Fenomeni considerati disturbi del sonno, come gli incubi o il sonnambulismo, trovano la spiegazione e il significato.
Ramon inizialmente considerava il sonno una perdita di tempo, specie per un neurone della corteccia frontale come lui, ma alla fine invece capisce le molte e indispensabili funzioni del riposo: dalla necessità di “fare pulizia” con l’aiuto del sistema linfatico, alla “risincronizzazione” e all’automatizzazione di alcune procedure che diventano così quasi incoscienti.
In fondo anche una metafora del percorso di consapevolezza della conoscenza. Un modo per dire, in un periodo non facile, che la conoscenza può farci cambiare idea e farci vedere le cose in modo chiaro. Purché sia guidata da chi le cose le sa, ed è in grado di mostrarcele in modo chiaro, dal Maestro Camillo alla Maestra Rita.
Per concludere, ricordiamo che Matteo Farinella è anche protagonista di CartoonScience.org, progetto di comunicazione della scienza tramite i fumetti.
Matteo Farinella, Marie de Beaucourt
Ramon non ha sonno
2021, Editoriale Scienza
48 pagg, colore, 22×29 cm, cartonato, €15.90