La Fortezza, vol. 2: Crepuscolo e Mostri
Il secondo tomo della raccolta pubblicata da BAO Publishing de La Fortezza, la monumentale opera fantasy ideata da Trondheim e Sfar che contiene tre volumi della serie Crepuscolo e due della serie Mostri.
Al crepuscolo di anno pandemico, fortunatamente le uscite non si sono fermate, e BAO Publishing ha dato alle stampe il secondo tomo dell’antologia integrale de La Fortezza.
In queste quasi 250 pagine sono stati raccolti cinque volumi dell’opera mastodontica progettata da Trondheim e Sfar.
Stavolta però non sono in ordine cronologico, come nel volume 1, ma vengono da due dei filoni della storia della fortezza: Crepuscolo e Mostri. Come descritto nella Piccola guida (grafica, NdR) alla fortezza, a pagina 3 di entrambi i volumi:
L’epoca Crepuscolo racconta la fine della Fortezza.
Mostri della Fortezza racconta avventure dei personaggi secondari della Fortezza.
Anche se poi i personaggi che troviamo negli ultimi due albi della raccolta non sembrano così “secondari”.
In questo secondo volume, i due ideatori della serie disegnano (o meglio scrivono insieme, ma poi le matite sono di Sfar) gli albi relativi a Crepuscolo con l’aiuto del colorista franco-nipponico Walter… nipponico perché vive in Giappone, ha sposato una colorista giapponese e il suo sito personale è scritto in ideogrammi.
Per i volumi relativi a Mostri, i disegni sono di Andreas, sempre con i colori di Walter, e di Blanquet, entrambi, per ora, all’unica prova di cimento con la mastodontica opera fantasy.
La linea principale dunque è quella che dai volumi di Zenith passa a Crepuscolo, con i personaggi principali (Marvin e Herbert, cambiati e invecchiati… dobbiamo aspettare i volumi successivi della prima serie per capire come) e l’introduzione di altri eroi.
In particolare rimane un eroe rosso, di nome Marvin, ma non è lo stesso. Stavolta è un coniglio, ma è esuberante e dotato di una grossa spada.
Rispetto ai capitoli già visti ci sono delle interessanti novità.
Il tratto di Trondheim visto nel volume precedente è certamente più divertente rispetto a quello più eterogeneo di Sfar. Quest’ultimo infatti, pur mantenendo una sostanziale omogeneità con lo stile del suo co-autore, concede e si concede delle tavole meno “chiare” e più sanguigne.
La sensazione comunque è che anche nel modo di disegnare i personaggi, i due autori e supervisori chiedano una sostanziale omogeneità. Anche se Blanquet nel capitolo Il nero signore non dà la stessa sensazione di ligne claire che si ha sempre in precedenza, nonostante i diversi stili.
Il poliedrico Stephan è certamente più fisico e dinamico. Riportando su carta la fisicità che gli viene anche dalle installazioni di arte moderna.
Sfar mano a mano che prende più piede nel disegno ha una pagina più dinamica, pur mantenendo uno stile molto pulito. Ad esempio, ne Dell’apocalisse i doni le stesse vignette non sono squadrate come in tutti gli altri “capitoli”.
Interessante è la riproposizione degli stessi avvenimenti da diversi punti di vista. In particolare il terzo, il quarto e il quinto albo raccolti in questo volume mostrano gli stessi avvenimenti, soprattutto lo sfaldamento del pianeta, da tre diversi punti di vista.
Quello del primo Marvin, ora noto come Il Re polvere, il nuovo Marvin, e Herbert, divenuto il nero signore.
Ed è bello (e strano) vedere la stessa scena, con gli stessi personaggi, che, una volta incrociate le loro strade più o meno coscientemente, poi proseguono nelle loro avventure. Peraltro con stili di disegno diversi, ma coerenti.
Dando la strana ma magica sensazione di déjà vu.
Sensazione che si mantiene anche con il ritorno di personaggi secondari comparsi nelle storie precedenti. Su tutti i coniglietti della locanda nella borgata che il tempo ha risparmiato, che non sono più così -etti come nel precedente volume.
La storia è un bel fantasy, ricco di trovate, con guerrieri e sciamani, maghi e principesse, draghi e troll. Ci sono momenti drammatici e un po’ sanguinolenti. C’è un mondo che esplode, ma rimane tutto sommato integro, anche se la sua superficie si divide in tanti isolotti volanti. Ci sono storie d’amore più o meno fugaci, tra gatti e conigli. E un’entità oscura che non ha più un ospite.
Ma c’è tanta umanità (anche se di uomini in carne e ossa non ce ne sono). Mi piace da morire che l’ultima pagina (o a volte l’ultima vignetta) di ciascun capitolo, anche nel volume precedente, sia come sospesa. Non è solo un to be continued, o lo つづく dei cartoni animati giapponesi, è seguire lo sguardo dei personaggi, ripercorrere gesta e accadimenti, chiedersi cosa sarà.
Perché in effetti i cambiamenti sono spesso inattesi. Trondheim e Sfar raccontano la vita, parafrasandola e giocando tra le iperboli del fantasy e la realtà dei personaggi. Nel senso della verosimiglianza di gesti e sentimenti, oltre che dei tipi.
Un’opera così mastodontica non può che avere svariati livelli di lettura.
Dalla “semplice” avventura, che semplice non è anche solo per l’intreccio, allo sviluppo dei personaggi, al cercare le chicche nella sceneggiatura e nel disegno, alla ricerca dei valori che si nascondono in ciascuna situazione.
In questo secondo volume, forse perché si parla del crepuscolo, che è un tempo in cui ci si oscura un po’ e in cui si pensa al tempo trascorso, l’opera si distacca dai paragoni che abbiamo trovato anche per il precedente volume.
Non è più solo un fantasy cappa e spada e sfiga, come scrive anche l’editore nella scheda descrittiva. E si allontana, ad esempio, da Adventure Time a cui almeno inizialmente poteva essere accostato. Pur mantenendo alcune costruzioni tecniche interessanti, come le vignette analoghe in capitoli diversi.
Tra mostri e draghi ora c’è spazio per riflessioni ed evoluzioni. Herbert da scudiero a eroe è diventato l’Oscuro Signore, fino a esserne stanco. Marvin dal principale combattente è diventato il riflessivo Re Polvere.
Certo, l’ordine di inserimento degli albi nei volumi non consente di capire cosa sia successo in mezzo, ma d’altra parte gli stessi albi francesi non sono usciti in ordine cronologico nei confronti della storia. Leggendo ora questa parte, mancano i capitoli conclusivi della saga intitolata Zenith, i cui primi cinque sono stati raccolti nel primo volume, ma non si sente troppo questa mancanza. Non ci si perde senza mantenere il filo e, come in un puzzle complesso in cui si riescono a completare delle parti qua e là, anche se non hai subito il quadro d’insieme, la bellezza e la soddisfazione, per quanto parziali, sono sufficienti, in attesa che tutto torni, come in un grande mosaico.
Perché, per fortuna, questo è un altro caso di quelli in cui non si può certo dire che è solo un fumetto…
Joann Sfar, Lewis Trondheim, Andreas, Stephane Blanquet
La Fortezza, volume 2
BAO Publishing, 19 novembre 2020
248 pagg., colore, cartonato, 21×28 cm, €25.00
ISBN: 9788832733358