Motor Girl, l’ultimo capolavoro di Terry Moore
Ho sentito definire Terry Moore, da fan nerdissimi, ma comunque vale, come il «dio del fumetto americano»: beh, dopo aver letto Motor Girl, in uscita per i tipi BAO Publishing si ha la netta percezione che quei nerd abbiano ragione.
Viso piuttosto anonimo, radi capelli solo sopra le orecchie, occhiali: guardando il viso dell’autore americano non verrebbe da definirlo un “dio”, né ci si aspetterebbe che dalla sua testa così poco protetta da chiome nascano storie come l’osannata Strangers in Paradise (di impianto realistico, che quest’anno festeggia il 25esimo anniversario) o la fantascientifica Echo.
Moore da sempre è stato poco interessato alla creazione di fumetti mainstream, con protagonisti supereroi, ma ha sempre amato il fantasy e la fantascienza, oltre al poter raccontare storie basate sui sentimenti e la psicologia dei personaggi (tanto da dover fondare una sua casa editrice indipendente per portare avanti i suoi lavori). Questa Motor Girl è la summa di entrambe le tendenze creative.
La protagonista Sam è un meccanico che lavora in uno sfasciacarrozze perso nel deserto del sud degli Stati Uniti, con un clima fisso di 45° all’ombra, alla dipendenze di Libby, anziana per niente convinta di essere anziana.
Sam è una veterana della guerra in Iraq, che è sopravvissuta alla prigionia, alle torture, e a due bombe.
Sam è una ragazza con la passione per i motori e la musica, che soffre spesso di mal di testa, dovuti alle sue disavventure passate, ma che per fortuna può chiacchierare con il suo inseparabile assistente Mikey: un gorilla.
Tutte queste versioni sono un modo corretto di iniziare a parlare della trama di questo volume, che raccoglie le dieci uscite in volumetto americane, e ognuna, come potete notare, racconta una storia diversa. Beh la vita di Sam è questa e molto di più, anche se non ho intenzione di anticiparvi nulla, e lo si può capire dal tipino di colore verde che spunta da dietro la sua spalla in copertina.
L’amore di Moore nel raccontare il reale si dispiega in sintonia con tutte le pieghe e le strane deviazioni che il reale impone alle vite comuni, anche se Sam è tutto tranne che una persona ordinaria: e il fantasy? Direte voi: la fantascienza? Mike, il gorilla, è l’amico invisibile di Sam, qualcuno che forse deve proteggere, o forse da cui deve essere protetta.
In un’intervista dello scorso anno Moore racconta che per Motor Girl è stato ispirato dall’idea di creare un rapporto tra un umano e un essere immaginario in stile Calvin & Hobbes, infatti i due interagiscono con allegria, affrontano insieme gli eventi con profonda ironia e divertimento (del lettore), intavolano discussioni intellettuali sul destino dell’umanità e così via. Fino a scoprire i ruoli che entrambi ricoprono.
E quel tipino verde, di cui anticiperemo solo il nome, Bik, si direbbe sia l’elemento fantascientifico dell’opera, ma non è il solo che scoprirete leggendo.
I disegni si Moore sono un incanto: realistici, puliti, perfettamente leggibili; che detto così pare niente, e invece sono aspetti rari e difficilissimi da ottenere. Confrontato con i disegni dei comics Marvel e DC, oltre l’ovvia mancanza del colore, il disegno di Moore non ha nulla di spettacolare o eclatante, senza effetti speciali eppure efficacissimo. Le linee sono pulite, i fondi chiari e luminosi, il tratto è nitido, particolareggiato, i campi spaziosi, e i tanti piccoli segni del suo inchiostro raccontano (come le mani rovinate dal lavoro di Sam) e descrivono tantissimo in pochissimo spazio.
Il nitore e la leggibilità sono elementi che si trasmettono anche alla griglia, che permette (in un numero limitato di vignette) una scorrevolezza di sequenze che piano piano attrae il lettore nella storia, tanto da non riuscire a chiudere le pagine, per il bisogno di capire quello che c’è da capire, nelle ultime battute.
Già da subito Sam e Mikey ci conquistano, perché sono bellissimi. Non sto parlando (solo) in senso estetico, ma in quello morale: perché questa di Motor Girl è una storia che parla dell’animo umano, di senso di giustizia, di umanità e disumanità e, per quest’ultima, di come lasci cicatrici ben più profonde e brucianti di quelle esteriori.
«Quando mandi qualcuno a fare qualcosa contrario alla natura umana, tornerà sfregiato. È difficilissimo farci i conti. Quindi semplicemente è in questo che la storia scava.»
(T. Moore, Interview: Cartoonist Terry Moore, 15/11/2017 – traduzione e adattamento dell’A.)
Il 15 febbraio fate vostro questo capolavoro, che come tale riesce a raccontare emozioni enormi sotto le spoglie di una fiaba egregiamente rappresentata, buffa e commovente.
Terry Moore
Motor Girl
256 pagine, b&n, € 19,00
ISBN: 9788865439845