Comics&Science: The Stellar Issue – Stelle a fumetti
Il primo numero di Comics & Science per il 2019 vede altri grandi nomi del fumetto e della scienza italiana.E stavolta anche una scrittrice…
Finalmente si parla di stelle!
Uno degli argomenti mai toccati finora nei numeri di scienza a fumetti di Comics&Science è lo spazio. Il suo studio, l’esplorazione e la tecnologia che l’umanità ha messo in campo negli ultimi anni è protagonista assoluto di questo The Stellar Issue.
Nell’anno in cui si festeggia il cinquantesimo anniversario dell’arrivo dell’uomo sulla Luna, la scienza a fumetti del CNR non poteva non dedicare un numero a tutto ciò che è al di fuori dei confini della nostra atmosfera.
Per parlarne Andrea Plazzi e Roberto Natalini hanno scomodato (come d’altra parte nei numeri precedenti) dei nomi di assoluta eccellenza:
- Amedeo Balbi, astrofisico e divulgatore noto anche al grande pubblico
- Licia Troisi, una delle scrittrici più prolifiche (e lette) in Italia degli ultimi 15 anni, anche lei con un dottorato in astrofisica
- Carmine Di Giandomenico, disegnatore abruzzese a lungo titolare di Flash
Insieme a Mario Natangelo e a Walter Leoni, autore di Totally Unnecessary Comics.
Insomma, ancora una volta un parterre di tutto rispetto, che ci aiuta a capire come il fumetto stia diventando sempre più un veicolo importante per la cultura. Anche quella scientifica.
E dopo ZeroCalcare che parla di particelle e acceleratori, eccoci a uno degli altri grandi e affascinanti temi della fisica. Dall’infinitamente piccolo all’infinitamente grande.
Dalle più piccole componenti della materia e dalle particelle che originano la stessa struttura dell’universo, alle grandi domande sull’origine e la fine del cosmo. Sul come e perché si può viaggiare tra le stelle.
Così la storia principale, La fanciulla e il drago, appunto, ci racconta del confronto/scontro tra (apparente) superstizione e scienza.
Perché se è vero che le stelle non sono uova di drago, ci piace pensare che ci sarà sempre una supereroina pronta a difenderci dal drago che ne nascerà, e pronta a raccontarci la sua storia, che ci dà una versione più tranquillizzante sulla fine di una stella e dei pianeti che la circondano.
La storia non è originalissima (la vecchia signora che racconta è l’eroina che ha salvato il mondo, come accade a volte nei miti), ma è ben architettata. I disegni di Alessandro Micelli su matite di Carmine Di Giandomenico si stagliano sugli sfondi astronomici dipinti da Leo Colapietro. I colori sgargianti del cosmo sono la scenografia ideale per la natura epica del racconto, disegnato con dinamicità e dettaglio.
Le non molte (ventuno) pagine trasmettono una grande energia e senso del mistero. Perché la natura delle stelle è stata a lungo una incognita: non si sapeva l’origine dell’energia che hanno dentro, da quanto tempo esistessero, quale fosse la loro natura e il motivo della loro esistenza.
C’è voluta la fisica moderna e contemporanea, la rivoluzione di inizio Novecento per dare agli scienziati gli strumenti dell’infinitamente piccolo che hanno rivoluzionato la comprensione dell’infinitamente grande. Per comprendere che quei puntini a lungo ritenuti stelle fisse, dei simulacri quasi microscopici del fuoco infinito, sono in realtà la fucina della materia dell’intero universo. La massa visibile, che si contrappone alla misteriosa e sfuggente materia oscura. Insomma, l’unica parte dell’universo che “vediamo” con facilità.
E ancora oggi facciamo nuove eccezionali scoperte su di loro. Ad esempio quella, avvenuta grazie alle recenti onde gravitazionali, della reale origine degli elementi transferrici (le kilonovae). Ed è di questi giorni la riapertura della campagna di ricerca, ricca di aspettative.
Per capire meglio cosa succede quando due draghi si scontrano tra loro.
Poi ci pensa l’intervista eccezionalmente condotta da Amedeo Balbi ad aiutarci a capire come è nato questo fumetto, dalla scrittura, fino ai colori. E ad approfondire le relazioni degli artisti con l’astrofisica.
Ma non si parla solo di stelle.
I redazionali scientifici esplorano (è proprio il termine esatto) la possibilità della colonizzazione dello spazio, considerando che fatichiamo ad arrivare a poche centinaia di chilometri dalla superficie terrestre e a portare anche piccole colonie su superfici che non siano quella terrestre.
Poi ci portano intorno ai sistemi stellari binari, quelli formati da (almeno) due stelle, e dei quali oggi, grazie ancora una volta alle onde gravitazionali, conosciamo sempre meglio la fisica.
Completano il numero un piccolo ritratto del mestiere, di Giada Rossi, astrofisica in quota OrgoglioNerd e l’intervento di Paco Lanciano che ci spiega la sfera di Dyson, viaggiandoci intorno sulla Panda™ di Davide La Rosa.
Ormai il semestrale del CNR è diventato un contenitore adulto. Andrea Plazzi e Roberto Natalini coinvolgono a ogni numero esponenti importanti del mondo del fumetto e della cultura italiana, insieme a istituzioni e personaggi di primo piano del mondo scientifico nostrano che, nonostante subisca tagli e sia umiliato da terrapiattisti e antivaccinisti, è all’avanguardia in moltissimi campi.
Ad esempio, quanti sanno che uno dei rivelatori di onde gravitazionali attivi nel mondo si trova tra Pisa e Cascina? O che la ricerca italiana è da decine di anni all’avanguardia nello studio dell’evoluzione delle stelle? O che la scala di pericolosità degli asteroidi si chiama Scala Torino?
Giovedì 11 aprile all’Auditorium Parco della Musica di Roma, il numero è stato presentato da buona parte del cast con l’aggiunta di Silver e Marco Cattaneo, direttore de Le Scienze.