Sushi: l’art du poisson au Japon

Cucina a fumetti tra Francia e Giappone. Riuscendo a mescolare due sensibilità apparentemente diverse, che invece trovano una sintonia inaspettata.

copertina sushi italiana

Franckie Alarcon negli ultimi anni ha dedicato diverse opere alla cucina. Dopo l’arte culinaria in generale e il cioccolato, tocca al sushi.

Facendone una vera e propria esegesi.

Al punto di ottenere anche il sostegno de l’Office National du Tourisme Japonais e di Vivre le Japon.

In effetti, l’opera si presenta come un potente alleato mediatico del sushi. In generale i fumetti riguardanti il cibo hanno un buon impatto sul pubblico. Ancora di più quando vengono raccontati in prima persona, come in Gourmet di Jiro Taniguchi.

Il lettore si sente chiamato in causa, soprattutto se si sottolineano le caratteristiche dei piatti, si mostrano le procedure, si fanno recensioni. E si esprimono le emozioni che il cibo comporta.

Alarcon parla di sé e dei suoi amici, del suo rapporto con il pesce e la cucina. In particolare quella giapponese. Ma non dimentica il rapporto con il cibo e i gusti occidentali.

Il fumetto è gustoso. Si percepisce da una parte il piacere nel fruire cibo e bevande di qualità, dall’altra il coinvolgimento anche fisico, la passione per la tecnica culinaria. È un guida che emoziona. Se vogliamo vivere una esperienza, come ormai oggi tutto viene presentato.

Le persone che compaiono nel fumetto sono reali. Sono reali l’autore e i suoi amici. Sono reali anche i cuochi: Yannick Alléno, Hachiro Mizutani. E sono reali anche le persone che ruotano attorno ai sushiya. Venditori del mercato del pesce; produttori di spade e coltelli; pescatori; distillatori di sakè; ceramisti; produttori di shoyu

Con nomi, cognomi, indirizzi, tutti rintracciabili. Un esempio per tutti: la ditta Yugeta.

In qualche modo Alarcon tocca tutta la filiera e tutti gli aspetti del sushi. Dettaglia le ricette, gli ingredienti, le procedure, gli “accessori”, i tagli del pesce. Colora, a volte, parti delle pagine, tutte in bianco e nero, usando i colori per sottolineare solo i cibi e gli ingredienti, con qualche piccola eccezione.

Concludendo con alcune ricette tra quelle mostrate nella storia, e un breve vademecum per apprezzare il sushi in Giappone e in Francia.

La sensazione che a volte sfoci nel promozionale è forte. Gli indizi sono chiari: perché in un’opera che parla di sushi e della sua presenza in Francia c’è una pagina di “statistiche italiane”?

Ma Alarcon riesce a renderla fumettisticamente ed emotivamente valida.

Dal punto di vista emotivo, come dicevo sopra, passa attraverso le persone e le esperienze. Ciò gli consente di entrare nel tecnico senza essere noioso. Inoltre coglie veramente molti diversi aspetti del cibo: da quello più ricercato, a quello più tradizionale. Dalla sua storia a come viene interpretato all’estero.

Inoltre fornisce informazioni su livelli molto diversi. Ad esempio per il sakè: oltre alla selezione dei tipi, chi vuole saperne di più o, come me, è un po’ matematico, viene attirato da tecnicismi tipo le percentuali di levigatura dei chicchi di riso.

Dal punto di vista del fumetto, i personaggi sono ben caratterizzati. Trattandosi di persone reali, questo probabilmente lo ha aiutato. Ha potuto selezionare gli aspetti di ciascuno che maggiormente servivano all’opera.

Anche se è un libro quasi tecnico, con ricette e modalità di pesca e di trattamento delle varie componenti, i personaggi hanno spessore.

Graficamente la scelta del bianco e nero, come detto, sottolinea elegantemente le parti colorate.

Il disegno è statico, ma non penalizza l’opera. Ed è dettagliato il giusto.

L’attenzione ai piatti e alle diverse forme del sushi è effettivamente alta, ma non ci si può aspettare di meno, vista la finalità dell’opera.

In alcuni passaggi si configura quasi come un manuale.

Al punto che la definizione, usata anche in uno dei risvolti di copertina, di graphic novel, mi sembra poco azzeccata.

Ancora una volta un modo divertente di fare divulgazione. Stavolta non scientifica, ma culinaria e culturale. Con molti dettagli e la modalità esperienziale che certamente aiuta ad accorciare le distanze fra lo chef ed il lettore.

Tutto sommato una bella lettura, in modo particolare per chi è interessato alla cultura (e alla cucina) giapponese. Ma anche per chi, appassionato di cibo, vuole guardare gli aspetti che ci sono dietro un “piatto nazionale”, che è molto più di mangiare pesce crudo.

L’arte del sushi
Franckie Alarcon
160 pagg, 17×24, colore
Star Comics, 2019, €14.90

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