Scienza al femminile: #100esperte anche su Topolino

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Ancora una volta si parla di scienza su Topolino, stavolta al femminile, in collaborazione con le scienziate del progetto #100esperte.

copertina femminile

Una storia tutta al femminile, scritta da Gaja Arrighini e disegnata da Silvia Ziche, con protagoniste, al Club delle ragazze di Paperopoli di cui Paperina è presidentessa, due scienziate.

Barb e Louise, un chimico e un’ingegnere.

Due ricercatrici “sponsorizzate” dalla Quack Foundation, l’alter ego paperopolese della Fondazione Bracco, che insieme a Osservatorio di Pavia e a GiULiA, ha creato il progetto #100esperte.

Un database di donne che si mettono in mostra nei campi della Politica Internazionale, della Finanza e delle STEM.

E la cosa triste è che ce ne sia bisogno in Italia, ancora oggi, di una lista così. Solo al femminile. Purtroppo.

Di questa lista fanno parte anche Barbara Caputo e Luisa Torsi, rispettivamente docenti di Ingegneria Informatica a Torino e di Chimica a Bari, a cui sono dedicati redazionali e interviste che seguono la storia.

Storia che è ricca di trovate interessanti (molto femminile il cingolato che si offende, per cui non si ferma per un problema tecnico, ma per una… arrabbiatura, anche se poi il cingolato si chiama Gianni).

Storia in cui a volte si rovesciano i cliché: sono le componenti del Club delle ragazze a non volere che Paperoga e Archimede partecipino all’incontro con le scienziate, e non sembra sia solo perché non sono stati invitati, oppure perché potrebbero far fare figuracce davanti a due ospiti prestigiose: sembra piuttosto che ci sia una sorta di sessismo alla rovescia, come viene sottolineato anche da Louise, che richiama Paperina e le sue ragazze a un comportamento più accogliente.

In fondo il tentativo di escludere non è una cosa prettamente maschile, anche se noi maschietti abbiamo imparato benissimo.

In fondo la storia sembra mettere alla berlina tutte le peggiori caratteristiche della donna moderna: dal “Buongiornissimo! Caffè?” con cui Paperina accoglie le ospiti, alla mail non letta a cui si preferisce il gruppo Whatspapp, fino appunto a basarsi su pregiudizi di genere.

chiusura al femminile

Al punto che la scienza passa in secondo piano.

Perché ancora una volta è l’intelligenza la parte più interessante di uomini e donne.

Così Archimede trova subito un canale di comunicazione (ma anche lui alla fine cadrà vittima della sua parte maschile); le bambine si sentono attratte dallo studio delle scienze; il debunking su piccoli vizi essenzialmente al femminile è esilarante.

Un’altra ben riuscita commistione tra i fumetti Disney e la scienza, che è ormai un connubio ben saldo. Ventisei tavole divertenti e molto “piene”. I personaggi scelti sono stati azzeccati: a rappresentare il sesso forte un inventore un po’ impacciato, e un impacciato cronico che è anche praticamente (dice lui) un inventore.

Vengono sfatati con l’aiuto del fumetto tanti preconcetti sulle donne, e sugli scienziati (immaginarsi sulle scienziate!). La scienza esce dai club chiusi e si lascia ascoltare, divenendo di stimolo per tutti.

Graficamente il segno lineare e snello di Silvia Ziche è efficace nel far scorrere la storia. Ci sono però alcune vignette in cui il segno è, apparentemente senza motivo, inaspettatamente pesante. Sono le vignette in cui maggiore è l’astio tra i due sessi, ma graficamente risulta un po’ fastidioso. Fortunatamente passa subito, anche se si ripete anche un paio di pagine dopo.

E alla fine, al di là degli screzi iniziali, le ragazze paperopolesi riconoscono il fascino del loro inventore, che però sembra più attratto dall’intelligenza robotica di Barb. Chissà che i suoi studi per

rendere androidi e affini sempre più autonomi, per esempio facendo in modo che si istruiscano da soli

non possano essere utili per migliorare ulteriormente il fedele Edi!

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