Lo Sfigatto – Nekonaughey: le prime impressioni e il non perdersi mai d’animo

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La Star Comics a febbraio ha dato alle stampe questo volume che raccoglie tante strisce su un gattone pasticcione: lo abbiamo risfogliato a mesi di distanza e abbiamo riflettuto sul fatto che le prime impressioni non sono necessariamente quelle giuste.

StarComics-SfigattoQuesta recensione di Lo Sfigatto – Nekonaughey, edito da Star Comics già a febbraio, arriva decisamente in ritardo rispetto alle pretese di “vi racconto la novità”, e forse solo per questo non avrebbe motivo di essere. Eppure i mesi trascorsi tra la lettura e questa riflessione, tempo perso da addebitare all’autrice, si sono rivelati utili a ripensare e a valorizzare quest’opera che, a tutta prima, a essere sincera, non aveva suscitato grande impressione.

L’autore Q-rais (all’anagrafe Yusuke Sakamoto) ha lanciato queste strisce basate su un gattone sfortunato online, e in patria ha riscosso un incredibile successo. Usiamo la parola incredibile con scopo, perché a una prima lettura tale riscontro lascia piuttosto perplessi: semplicemente lo Sfigatto non fa ridere, come promettevano i lanci pubblicitari. Al di là del gradevole gioco fonetico del titolo, piuttosto azzeccato, osservare (perché di fatto non ci sono baloons da leggere) le disavventure del micione è, sì, non spiacevole, ma non aggiunge nulla di gradevole ai minuti che nel frattempo scorrono.

Prima di offendersi e lanciarsi in difese altezzose se non condividete questo giudizio, aspettate di leggere fino in fondo, perché come dicevo, trascorrendo tempo qualcosa si è aggiunto a tale prima impressione.

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Intanto analizziamo l’opera: si tratta di strisce, verticali in puro stile giapponese, in cui il nostro protagonista compie delle azioni quotidiane che quasi sempre finiscono male, e che, nella maggior parte dei casi, riguardano la sua alimentazione.

L’amore per il cibo e sporadici momenti in cui viene preso dalla fregola di infilarsi in posti stretti sono le uniche caratteristiche comportamentali che avvicinano lo Sfigatto ad un gatto reale. Tutte le altre lo avvicinano di più a un comune giapponese di classe media, magari con qualche chilo sulla pancia, tanto è vero che gli occhi non sono disegnati all’insù, come quelli dei mici appunto, ma all’ingiù, come è tipico fare dai disegnatori per caratterizzare un personaggio asiatico di mezza età.

Ciò dovrebbe farci pensare che le esperienze illustrate siano una metafora utile agli uomini, o che l’aspetto umanizzato permetta una facile identificazione tra noi e le vicende gattose, e invece neanche questo accade, o è accaduto alla prima lettura, perché comunque i pasticci combinati sono allo stesso tempo esagerati e distanti, e mai così inaspettati da scatenare lo stupore e di conseguenza la risata.

Forse il problema è che queste strisce sono tutte consecutive e, a differenza della edizione online, non c’è la pausa di visione tra l’una e l’altra, con l’annullamento del tempo necessario per “gustare” la scena. Ma è pur vero che parlando di strisce, non si può non pensare a quelle dei Peanuts o di Mafalda, che anche a leggerle di seguito non si smetterebbe mai.

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E questo infatti è stato il primissimo pensiero: le strisce a fumetti sono dei piccoli capolavori di tempo e significato, in quattro vignette grandi autori sono riusciti a raccontare piccoli pezzi di vita immortale, che rimangono e ritornano nella memoria di chi li ha letti per sempre. E Nekonaughey? Beh, dopo due mesi abbiamo dovuto risfogliarlo perché rimane in mente solo che ha problemi a cucinarsi il pasto e poco altro.

Eppure questo volume un pregio lo ha, e non è da poco, e non è collegato alla sua edizione di lusso. Lo Sfigatto infatti, figlio del Sol Levante, mantiene una delle caratteristiche migliori della sua cultura, cioè quello di non arrendersi mai, nonostante le brutte esperienze, continuare indefessamente a cercare di ottenere quello che si vuole raggiungere. Meno di rado di quanto si pensi, solo così si può ottenere il meritato «success»!

Se un insegnamento c’è, è questo: mai smettere di tentare, mai perdere fiducia e arrendersi, mai darla vinta alla sfortuna. Il successo arriva se lo cerchi, non è un gatto ciccione che viene, incuriosito, a cercare te.

In base a questo, anche l’autrice non si è persa d’animo nonostante gli ostacoli, e ha finalmente scritto quanto voleva far sapere delle sue riflessioni su quest’opera, forse non memorabile come altre, ma che ha saputo imporre il suo valore al di là delle prime impressioni.


Q-rais
Lo Sfigatto – Nekonaughey
Edizioni Star Comics, collana Wasabi, 6 febbraio 2019
colore, pagg. 136, € 12,00

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