Chi sono i BLASTEROID BROS?

Chi sono Johnny, James e Junior Blasteroid? Cos’è Shadow Planet? Scopritelo insieme a noi in questa fantascientifica intervista!

Blasteroid Shadow Planet 04

«Un film diretto da John Carpenter e scritto da Dan O’Bannon, da un racconto di H.P. Lovecraft»

“Oh mamma, ma questa che roba meravigliosa è??”: quando ho visto i primi disegni relativi a The Shadow Planet il mio pensiero è stato più o meno questo. Disegni super dettagliati, un relitto di astronave, mezzi e armi che sembrano usciti da Il pianeta proibito (mmh, c’è un pianeta che ricorre nel titolo, sarà un caso? Mmh, non credo proprio), ma oltre a questi disegni e la firma dei Blasteroids Bros pochissime altre informazioni. Poi sono arrivate le locandine (“Le locandine? Ma allora cos’è, un film?? Oh, mamma”) a creare ancora più hype e una fitta nebbia intorno al tutto.

Infine, il trailer, che è UNA BOMBA. “Quindi è un film!”

 

I Blasteroid Bros, sulla loro pagina Facebook  chiariscono – fino a un certo punto – le cose: «un film che non è ancora un film, e un fumetto che non è ancora un fumetto». E poi: «una miniserie a fumetti di fantascienza retrò, con un tocco di horror alla Lovecraft e belle gnocche».

Siccome condividevo all’impazzata tutto quello che i Blasteroid Bros proponevano sul web, Andrea Gufu di Dimensione Fumetto mi ha chiesto di scoprire qualcosa di più e – oh mamma – come dirgli di no?

 

Scavando più a fondo scopro che dietro a Johnny, James e Junior Blasteroid si nascondono tre autori dalle attività più che variegate. Il disegnatore, Gianluca Pagliarani, ha lavorato con Warren Ellis su diverse testate, con David Lapham (oh mamma, di nuovo) e attualmente le sue tavole super dettagliate esplodono su Dragonero (l’estate prossima uscirà il suo specialone). Giovanni Barbieri, impegnato con le “parole” (come recita la presentazione ufficiale di The Shadow Planet), scrive fumetti dal 1992 (Lazarus Ledd, Hammer, Samuel Sand, e fra gli altri ha collaborato con Vittorio Giardino su Eva Miranda), produce sceneggiature per serie tv (Winx Club) e insegna alla Scuola Internazionale di Comics di Firenze e Reggio Emilia. Alan D’Amico, che si occuperà dei colori di Shadow Planet, si divide fra la scultura di miniature, le illustrazioni per giochi da tavolo, di carte e di ruolo e i colori su serie a fumetti e animate (Winx Club, Teen Days).

Blasteroid Shadow Planet 01

Una volta scoperto chi si nasconde dietro ai Blasteroid Bros, ho deciso di fargli qualche domanda ma – vedrete – i ragazzi non si sbottonano più di tanto.

1 – Ehilà, fratelli. Vi faccio subito la prima domanda, che poi sono due: perché avete scelto di occuparvi di fantascienza retrò? E da chi arriva l’idea?

Johnny: Dopo quasi cinque anni di storie solo fantasy sentivo il bisogno di una piccola pausa, così proposi a Barbieri (James) di inventarci qualcosa. Poi visto che entrambi abbiamo la passione per la fantascienza retrò è stato quasi naturale arrivare a The Shadow Planet.

James: L’idea è nata da Johnny (Pagliarani), che condivide con me una smodata passione per le zozzerie di fantascienza. Poi abbiamo tirato dentro Junior (D’Amico), l’unico sano di mente dei fratellini.

Junior: Johnny ha partorito l’idea principale. Da solo non ce l’avrebbe mai fatta in questo secolo, quindi ha sfruttato la forza lavoro famigliare!

2 – Viviamo in un’epoca di fisici che dimostrano l’esistenza delle onde gravitazionali, di fisici che fanno consulenza per Interstellar (e credo siano la stessa persona, ma che ne so io), in modo che tutto sia scientificamente verosimile e accurato. Io spero che a voi freghi poco dell’accuratezza perché a me le spiegazioni della Hard Sci-Fi fan venire sonno: posso star tranquillo?

Johnny: Tranquillo, niente pippotto scientifico, anzi sarà vietata proprio, come la gloriosa e pura fantascienza retrò vuole.

James: A noi la verosimiglianza ci fa un baffo.

Junior: Vi dico solo che da quando ho letto la sceneggiatura malata partorita dagli altri due, io non ho più il coraggio di dormire con loro nella stessa stanza.

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3 – Quali sono i vostri punti di riferimento nel genere fantascientifico? Oltre al cinema ci sono anche fumetti fra le vostre fonti di ispirazione?

Johnny: Riguardo al cinema sicuramente Alien e Blade Runner di Ridley Scott, la prima trilogia di Star Wars, Terminator di James Cameron, 1997: Fuga da New York e La Cosa di Carpenter, 2001: Odissea nello spazio di Kubrick e tutto il ciclo di Mad Max.

Poi i classiconi come Il Pianeta Proibito, L’astronave degli esseri perduti, L’uomo che visse nel futuro, L’esperimento del dr K, La guerra dei Mondi.

Le serie tv come Spazio 1999, Star Trek e UFO, i robottoni giapponesi come Goldrake, Jeeg Robot e Mazinga...

Per i fumetti al primo posto metto sicuramente Moebius, poi Jack Kyrby, Katsuhiro Otomo, Richard Corben, Philippe Druillet e tutti quegli autori argentini che apparivano sulla rivista L’Eternauta della Comic Art come Jimenez, Fernando Fernandez, Horacio Altuna.

James: Diciamo che abbiamo avuto un fortissimo imprinting cinematografico con Alien di Ridley Scott e La Cosa di John Carpenter. Poi da lì siamo andati a ritroso verso Terrore nello Spazio di Mario Bava. A livello di fumetti, impossibile non citare Richard Corben e le sue insuperabili storie horror, la fantascienza di Moebius e gli assurdi dettagli di Geoff Darrow. Ma il tutto potrebbe essere una versione non censurata di un vecchio EC Comics SF/Horror di Wally Wood!

Junior: Io che sono più giovane dei tre, dovevo ancora nascere quando tutti i film di riferimento sono usciti, ma ora sto recuperando tutto!

4 – Andiamo alle cose più pratiche: quando uscirà The Shadow Planet, e con quale formato? Spero in albi giganteschi e colorati, ma chissà.

Johnny: Il formato sarà quello americano tipo comic book e tutto colorato, ma tranquillo, riuscirò comunque a infilarci tutto quello che serve.

James: Il progetto è nato dalla nostra passione per il genere, una specie di “guilty pleasure”. L’abbiamo buttato su Facebook ormai un anno fa per vedere se qualcuno ci cascava e ci dava dei soldi per realizzarlo… bene, qualcuno ci è cascato e presto scoprirete quale forma avrà la nostra storia.

Junior: Johnny hai sentito? Vuole albi giganteschi! Tocca che fai tavole enormi, e io mi devo procurare una scala per colorarle!

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5 – Avete già presentato il vostro progetto nell’ambito di alcuni festival e avete anche organizzato un super figo Blasteroid Space Party: come reagisce la gente? E, soprattutto, a quando il prossimo party, che la volta scorsa non c’ero e mi sto mangiando le mani fino ai polsi per questo?

Johnny: Il prossimo Space Party si farà solo se ci sarai anche tu, una macchina del fumo e le luci laser, quindi prepara lo scafandro.

James: La gente si diverte ed è incuriosita, magari non legge fumetti ma la nostra roba la diverte, quindi direi… missione compiuta! Un altro party si farà, tranquillo, pensiamo in primavera. Sicuramente saremo a far cagnara al Pic Nic Festival di Reggio Emilia.

Junior: I due fratelli maggiori in queste occasioni si cuccano tutti gli onori, io invece approfitto per cuccare e basta!

6 – Infine, cosa si deve aspettare il lettore da The Shadow Planet?

 Johnny: Tanta fantascienza vecchio stile ma con una chiave di lettura moderna e adulta.

James: Brividi, erotismo, mostri, funghi giganti, sigarette, machismo fuori tempo massimo, astronavi di ferraglia, robot, orrende trasformazioni, splatter… ho reso l’idea?

Junior: Semplicemente un albo fatto con passione, dalla prima lettera all’ultima sfumatura!

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