La magia del balletto – Olivier Desvaux fra realtà e immaginazione

Il musicista David Pastor ha scelto 15 scene celebre di balletti che il pittore Olivier Desvaux ha illustrato con grande gusto: ecco La magia del balletto, un libro tanto per bambini quanto per conoscitori della danza.

Copertina de "La magia del balletto" di David Pastor e Olivier Desvaux.Nella sua ammirevolissima missione di espansione culturale verso nuove forme e nuovi target, le Edizioni Curci, ben note a tutti gli studenti di musica, si stanno impegando attivamente da anni producendo volumi originali e importando in Italia volumi già pubblicati all’estero su argomenti tangenti alla musica, in particolare per il pubblico dei più giovani. Mentre fra i primi si annoverano lavori come Il lago dei cigni di Francesco Micheli, Marino Neri e Alessandro Ferrari, ai secondi si aggiunge adesso il bellissimo volume illustrato La magia del balletto di David Pastor e Olivier Desvaux, adatto letteralmente per chiunque, dal bambino piccolo all’esperto di danza.

I testi sono di David Pastor, cornista di formazione jazz (ha collaborato fra gli altri anche con l’italiano Paolo Fresu) che ha scelto 15 scene famose dal repertorio del balletto dal primo Ottocento al primo Novecento e le commenta con brevi didascalie che, senza nessuna pretesa di completezza, introducono brevemente all’opera e ne illustrano i valori storici o artistici più salienti: chi non ne sa niente può restarne affascinato e decidere di approfondire, chi è già cultore della materia sa che c’è molto altro dietro e magari può usare il libro come regalo per iniziare qualcun altro al mondo della danza.

Ma più dei testi, sono le splendide illustrazioni a colpire il lettore. Sono state realizzate da Olivier Desvaux, che non è affatto un illustratore bensì un pittore figurativo: classe 1982, nato e cresciuto e residente a Rouen, la città la cui nobile cattedrale affascinava tanto Monet quanto Proust, Desvaux è un pittore da cavalletto en plein air con uno stile che ricorda un po’ i macchiaioli e un po’ Edward Hopper, in particolare nelle sue bellissime marine.

Quattro paesaggi di Le Havre dipinti da Olivier Desvaux.
La spiaggia di Balbec davanti all’hotel dove soggiorna la nonna, le scogliere ventose dove il Narratore va a passare i suoi pomeriggi consumando picnic con le fanciulle in fiore invece di andare da Saint-Loup in caserma come gli aveva promesso, la villetta del pittore Elstir, e la via dove il Narratore incrocia Albertine in bicicletta… sembrano, vero? E invece no, sono quattro paesaggi di Le Havre dipinti da Olivier Desvaux.

Se nella maggior parte delle sue opere Desvaux rappresenta paesaggi con una palette cromatica relativamente ristretta, per La magia del balletto l’artista si sbizzarrisce nelle forme e nei colori usando al meglio il formato del libro, grande e quadrato (che quindi da aperto offre doppie pagine panoramiche in rapporto 2:1) creado immagini ricche, complesse e stratificate in cui usa a suo vantaggio la quarta parete, svelando al lettore che quel che sta guardando è un palco teatrale.

La consapevolezza dello spazio delle immagini è progressiva. Se nella quarta scena su Il lago dei cigni ci sono delle tende nere non subito chiare al lettore, già nella sesta scena su Sylvia si vedono alberi di cartongesso ovvero chiaramente scenografie teatrali, e lo stratagemma continua fino a La sagra della primavera coi ballerini che scendono nel golfo mistico e Il principe Igor coi personaggi fra le quinte. In breve, benché le singole scene siano indipendenti e non formino un racconto unico, il modo in cui sono rappresentate e l’ordine (non cronologico) in cui sono disposte conferisce comunque alle pagine un senso di continuità narrativa che parte dal centro del palco per poi espandersi a tutto il teatro e oltre. Una soluzione veramente efficace e sorprendente.

Solo due parole per sottolineare l’ovvio di cui può rendersi conto da solo chiunque sfogli il libro: le illustrazioni sono meravigliose. Le composizioni, i colori e l’uso eccellente della luce (calda o fredda, morbida o sferzante, omogenea o a contrasto di controluce…) si sommano alla bellezza dei corpi in movimento come ideato dai coreografi, ottenendo davvero dipinti di gusto squisito.

D’altronde Desvaux non è nuovo alla rappresentazione della danza: la pubblicazione originale di questo libro in Francia dai tipi di Didier Jeuness col titolo Les plus beaux airs de ballets risale al 2020, ma già nel 2015 l’artista aveva realizzato alcuni dipinti ambientati nell’Opéra Garnier (le cui celebri finestre ovali, che illuminano le salles de répétitions dei ballerini, sono mostrate nell’ottava scena su La Sylphide, una delle illustrazioni più magiche del libro).

Doppia pagina da "La magia del balletto" di David Pastor e Olivier Desvaux.
James e la silfide nel bosco, che è composto da alberi di scena nella sala prove Zambelli (dedicata alla grande prima ballerina milanese Carlotta Zambelli) dentro l’Opéra Garnier, come riconoscibile dalla finestra… che è chiusa eppure c’è vento, e gli alberi sono finti eppure friusciano le foglie… e quella è una ballerina o una vera fata volante?

Vale la pena ricordare che il legame fra la danza e la sua rappresentazione visiva ha radici ancestrali, datate già dalle prime rappresentazioni pittoriche giunte fino a noi e molto ben documentate fin dalle civiltà antiche, passando poi naturalmente per pittori come Edgar Degas e per i molti illustratori, fumettisti e animatori interessatisi all’arte coreutica, quindi il lavoro di Pastor e Desvaux si inserisce in una nobilissima tradizione aggiungendovi un’ennesima gemma.

Un volume bellissimo da sfogliare, magari coi bambini e ascoltando i brani inclusi nella playlist digitale linkata nel libro per introdurli all’arte della danza.


David Pastor (testi), Olivier Desvaux (illustrazioni)
La magia del balletto
Edizioni Curci, collana Curci Young, 5 aprile 2023
32 pagg., colore, cartonato, 27×27 cm, €23.00
ISBN: 978-88-6395-412-8

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