La funzione del mondo – Vito Volterra fra matematica e politica scientifica

Vito Volterra è un personaggio quasi sconosciuto, eppure è stato di grande importanza per l’organizzazione della scienza italiana: Bilotta e Grillotti lo raccontano con delicatezza.

Volterra Copertina

La scienza nasconde spesso storie di uomini interessanti e poliedrici, ma sconosciuti ai più. È il caso di Vito Volterra, che tanta parte ha avuto nella creazione dell’infrastruttura scientifica italiana, e altrettanta parte ha avuto anche nella politica più generale del nostro paese, e nella ricerca sul campo (fisica, matematica e tutte le loro intersezioni e applicazioni).

Raccontare queste storie è da una parte catartico, perché ci fa capire che siamo un paese di persone perbene, quando non di geni. Dall’altra profetico, perché si spera che qualcuno trovi ispirazione nelle persone che si raccontano. E magari ne raccolga il testimone.

Alessandro Bilotta dopo tante serie (di cui alcune veramente di altissimo livello) e un numero non trascurabile di premi, si cimenta in La funzione del mondo nell’esplorazione di una figura centrale per il nostro paese, ma ignorata sostanzialmente fino a non molti anni fa, con le matite e i colori delicati di Dario Grillotti.

Volterra, fondatore nel 1923 del Consiglio Nazionale delle Ricerche (la cui costola editoriale ha collaborato con Feltrinelli Comics per questo volume) è stato importante nella storia della scienza Italiana, e non solo perché ha praticato in tempi pioneristici l’analisi funzionale, rapportandosi a livello internazionale con Henri Poincaré (di cui ricordo che una matematica mi disse «Se avesse avuto un personal computer, noi tutti avremmo molto meno lavoro») e con Magnus Gösta Mittag-Leffler.

Ha anche lottato da Senatore del Regno per il riconoscimento della cultura scientifica. Il suo manifesto scientifico e politico è tutto nella prolusione per l’anno accademico 1901 all’Università La Sapienza di Roma (riportata per intero con lo stile in figura, ma del tutto adatta all’opera).

Volterra prolusione 1901

È stato uno dei soli dodici docenti universitari italiani a non scendere a patti con il fascismo. Lui, di posizione liberale, ma ostile da subito alla dittatura.

Questo fumetto (non mi piace definirlo graphic novel, anche perché forse sarebbe più indicato graphic biography) nasce con il supporto del CNR e di Symmaceo, anche se al di fuori del progetto Comics&Science. Perché il CNR molto deve a Volterra, il quale lo ha fortemente voluto e creato in seno all’Accademia dei Lincei dopo la prima guerra mondiale. In un paese per il quale la cultura poco aveva a che fare con la scienza (e di questo ancora paghiamo le conseguenze).

Durante la guerra è infatti diventato evidente che la scienza aveva un impatto rapidamente crescente sulla vita delle persone, come Volterra aveva sperimentato direttamente nel suo ruolo di ufficiale nei servizi tecnici, e che era necessaria una struttura che non fosse votata alla formazione, ma solo alla ricerca. Infine altrettanto necessaria era l’internazionalizzazione e una omogeneità delle strutture scientifiche.

La funzione del mondo, che per forza di cose non può essere esaustivo su uno scienziato e un uomo complesso come Volterra, fotografa tredici momenti, uno per capitolo. Anzi, racconta dei brevi spezzoni, nei quali comunque tutti gli aspetti dell’uomo Volterra si intersecano. Non dettaglia mai gli studi, entrando in tecnicismi. Mantiene invece i lavori scientifici sullo sfondo delle vicende personali e nazionali, fin dal precoce amore per i calcoli balistici ispirati da Verne, ma anche per la biologia, alle relazioni familiari. Dagli avvenimenti storici attraversati con integerrima coerenza, al sogno di una cultura scientifica di pari dignità rispetto a quella umanistica.

Senza trascurare un percorso biografico ricco di umanità. Non a caso l’epilogo è un ritratto di famiglia.

Bilotta disegna un ritratto a tinte lievi, spostando sapientemente lo sguardo e caratterizzando benissimo i personaggi, anche quelli che compaiono per poche vignette. Mescola realtà e fantasia, cronaca e finzione scenica. Senza mai addentrarsi troppo nei campi scientifici in cui Volterra si è cimentato, ma sfiorandoli, integrandoli nella storia, parlandone tra la realtà e il sogno.

Ne esce comunque un uomo tutto d’un pezzo, intelligente e lungimirante come pochi. Spinto da una passione enorme per la scienza e per l’Italia.

Dal punto di vista della sceneggiatura, Bilotta gioca su più piani, e varia sia la composizione delle pagine che la modalità di rappresentare i diversi momenti. Dalla pagina alla De Luca, in cui i personaggi si muovono in uno scenario fisso, al subconscio matematico del giovane Volterra, che alla fine porta alla ricerca di una matematica che descriva il mondo reale, da qui anche il titolo.

Volterra su Archimede

Graficamente Grillotti aveva già affrontato (lavorando anche sulla parte di testo) la figura di Volterra nel numero 3/2019 di Archimede, la rivista diretta da Roberto Natalini, che firma la postfazione, in cui Andrea Plazzi gestisce la rubrica Archimedia, con una pagina di fumetti di grande interesse. In quella occasione aveva fatto incontrare Volterra con con il futuro genero Umberto D’Ancona, grande biologo. Nel libro fa evolvere quell’incontro, giocando tra la discussione scientifica e la proposta di fidanzamento e dettagliando il modello delle popolazioni di prede e predatori.

Grillotti disegna e acquerella su carta ruvida. È piacevole, a tratti divertente. Forse non troppo dinamico, ma completamente adatto a un lavoro di questo tipo. La dinamicità è invece notevole nelle espressioni, nei cambi di stile, nelle gabbie.

Sottolinea comunque in modo lieve tutti i passaggi della vita. Modifica il colore del viraggio, tra il grigio, il rosso e l’azzurro, e solo in alcuni punti aggiunge altri colori. Non esagera mai con l’intensità, fa “scorrere via” il contenuto.

Aggiunge sfondi e dettagli solo quando servono, ma caratterizza i personaggi con una bellissima espressività dei volti.

Mi è parso che una fonte di ispirazione grafica sia Hayao Miyazaki, per tanti aspetti. Lo stile dei personaggi e dei volti, il sovrapporsi di acquerelli e linee, le istantanee essenziali e a volte focalizzate sui dettagli, le inquadrature talvolta inconsuete

La funzione del mondo racconta una storia di questo nostro Paese, scritta e disegnata bene. Una pagina importante per conoscere meglio la storia della scienza italiana, e un protagonista ingiustamente ignorato. Un bel fumetto, che vale la pena leggere, che siate appassionati o no di scienza, che siate amanti o no della nona arte.

Una figura quasi profetica in un mondo che oggi ha tante discipline computazionali, in cui la matematica non sembrava dover entrare. Ma che, da quella prolusione all’inizio del secolo scorso, ha descritto con successo.

E continuerà a farlo, perché sarà possibile trovare delle funzioni (o dei funzionali) che hanno riscontri reali. E perché la cultura matematica e scientifica devono recuperare una dignità almeno pari a quella umanistica.


Alessandro Bilotta, Dario Grillotti
La funzione del mondo – Una storia di Vito Volterra
Feltrinelli Comics, novembre 2020
112 pagg., colore, brossurato con alette, €16.00
ISBN: 9788807550676

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