Comics&Science: The e-cam Issue – C&S goes international

E-CAM covere-cam (scritto tutto minuscolo) è una infrastruttura virtuale, cioè un servizio offerto da trentadue agenzie pubbliche e private di calcolo. Tra le italiane la SISSA di Trieste e la Scuola Normale Superiore di Pisa. Fornisce servizi di calcolo, esattamente di HPC (High Performance Computing), per lo studio della modellistica computazionale, applicata soprattutto alla biologia, alla fisica, alla chimica, all’idrodinamica. Sul sito dell’infrastruttura trovate tutte le informazioni, anche tecniche.

Il compimento del quinto anno di età ha dato l’occasione al CNR di pubblicare questo fumetto, sullo stile dell’ormai consolidata serie Comics&Science, con un numero in cui ai fumettisti italiani si uniscono scienziati di tutta Europa.

La struttura la conosciamo: un fumetto di 24 tavole a tema scientifico (ma con molta fantasia) e tanti redazionali per spiegare bene di cosa si sta parlando e qual è lo stato dell’arte della ricerca sull’argomento, in particolare per spiegare al pubblico europeo cosa sia e cosa faccia E-CAM. Anche gli autori del fumetto non sono su queste pagine per la prima volta, hanno tutti infatti già lavorato per Comics&Science, una volta anche insieme.

Questa volta il principe Variant, prima di provare a salvare la principessa dalle grinfie del drago, come nelle migliori fiabe, chiede all’Eclettica Eckam di darle indicazioni per non finire come i precedenti cento cavalieri.

Ma niente magie e pozioni: bensì… un simulatore. Con tutte le caratteristiche che gli scienziati ben conoscono:

  • approssimazioni successive: inizialmente drago e cavaliere sono sferici (in questo sito con facezie scientifiche trovate un classico al n. 27) per poi progressivamente affinare il modello. Tutto diventa via via più realistico aggiungendo sempre nuove variabili che possono venire da esperienze precedenti, da studi teorici o da considerazioni sulla simulazione stessa.
  • la ricerca di una sempre maggior potenza di calcolo. Ovviamente qui crescono la dimensione del paiolo e il numero degli ingredienti.
  • i bug “tecnici”. Perché a volte ci si dimentica che oltre alla scienza (cioè a cosa voglio sapere in teoria) c’è la parte pratica. E se la tecnica non funziona, o è fatta male, anche la scienza che viene fuori è sballata. Quando poi i problemi non pregiudicano l’intero funzionamento della parte tecnica. Se vogliamo l’infrastruttura fisica.
  • la necessità di ripetere la simulazione molte volte, perché, come dice la versione bionda del nostro E-CAM: «If vision and reality are close enough, they will become one and the same… That’s why we must add all the variables we know of, and try again… and again and again…»
  • le perplessità di chi non capisce come un triangolo possa simulare un cavaliere e cosa voglia dire una simulazione in cui un cavaliere ha forma triangolare. E che non vengono fugati spesso neanche quando il modello è più raffinato, perché ovviamente non potrà tenere conto di ogni piccolissima variabile (e qui vi risparmiamo ogni accenno ai sistemi caotici, per cui la precisione delle informazioni di partenza è fondamentale per avere risultati attendibili).

La storia, ovviamente, non finisce come ci si potrebbe aspettare. Anche nella realtà, anche quando si è fatta la migliore e più potente delle simulazioni, c’è sempre qualcosa che è stato trascurato, a volte addirittura nelle premesse… a maggior ragione quando si ha a che fare con principesse bionde e di carattere.

La parte redazionale contiene le interviste e i contributi degli scienziati che lavorano ai diversi progetti europei che si occupano di High Performance Computing, noto anche come supercomputing.

Possiamo scoprire di più sull’importanza tecnologica e scientifica di queste infrastrutture, che vanno un po’ nella direzione della scienza fatta solo con le enormi facilities, fisiche o computazionali. Ma “purtroppo” per molta ricerca di punta occorrono queste grandi e costose strutture che richiedono anche il coinvolgimento di molti centri e organizzazioni scientifiche. Ciò garantisce anche il feedback su modi, metodi e risultati.

Il numero si chiude con un breve articolo sulla politica di supercomputing europea, ormai lanciata verso la esascale, cioè una potenza di calcolo assestata sui 1018 operazioni per secondo. Insieme e dentro E-CAM, sono coinvolte diverse strutture di ricerca, pubbliche e private per poter simulare eventi e soluzioni in tutti i campi della ricerca più avanzata, dal clima al quantum computing.

L’albo completo si può leggere (in inglese) o scaricare qui, in attesa della versione cartacea e magari in italiano!

E-CAM data centre

Andrea Cittadini Bellini

Scienziato mancato, appassionato divoratore di fumetti, collezionista di fatto, provo a capirci qualcosa di matematica, di scienza e della Nona Arte...

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