Hideaki Anno premiato dal governo giapponese per Shin Godzilla
Partito 30 anni fa come misero otaku, arrivato al successo con Neon Genesis Evangelion e ora consacrato anche dalle istituzioni ufficiali per Shin Godzilla: è Hideaki Anno, from zero to hero.
Il celebre regista, sceneggiatore e produttore giapponese Hideaki Anno ha ricevuto lo scorso 8 marzo il Premio per il sostegno alle arti (Geijitsu senshou) nella categoria Cinema grazie al suo film Shin Godzilla.
Benché il premio non sia celebre all’estero, in Giappone è considerato la consacrazione definitiva per un artista perché è assegnato da una commissione tecnica interna al MEXT, ovvero il Ministero dell’educazione, della cultura, dello sport, della scienza e della tecnologia giapponese, e quindi da un organo istituzionale formale di livello nazionale. A conferma del suo valore come status symbol culturale, il Premio viene assegnato una e una sola volta nella vita, nel momento in cui un artista ha raggiunto un livello tale da essere considerato già rilevante e memorabile per i posteri anche se non dovesse produrre più nient’altro.
La prima edizione del Premio per il sostegno alle arti si è tenuta nel 1951 e inizialmente premiava a coppie sia l’arte sia la relativa critica d’arte (“miglior regista” e “miglior critico cinematografico”, “miglior scrittore” e “miglior critico letterario”, eccetera) con una forte impronta locale con categorie come “miglior kabuki” o “miglior ceramica tradizionale”. Nel tempo il metodo è cambiato e ora non si premia più il “miglior…”, ma la forma d’arte: Teatro, Cinema, Musica, Danza, Letteratura, Belle arti, Comunicazione, Cultura popolare, Promozione artistica, Critica e infine dal 2008 anche Media, che si rivolge ad anime, manga e videogiochi. Il tipo di lavoro svolto del premiato è irrilevante: ad esempio, nella categoria Teatro può venire scelto un regista come pure uno scenografo, un truccatore o un impresario.
Il Premio è considerato particolarmente difficile da ottenere: persino Ryuichi Sakamoto (pur plurivincitore di Oscar, Golden Globe e Grammy già dagli anni ’80) ha dovuto attendere il suo fino al 2010, e Shigeru Miyamoto l’ha vinto solo nel 2011 con l’uscita di Super Mario Galaxy 2; lo scrittore in odore di Nobel Haruki Murakami e i registi Katsuhiro Otomo di Akira e Mamoru Oshii di Ghost in the Shell non l’hanno ancora vinto. In compenso, il Premio è stato assegnato tre volte allo Studio Ghibli: ad Hayao Miyazaki nel 1989 con Il mio vicino Totoro, nel 1992 a Isao Takahata con Pioggia di ricordi, e a Toshio Suzuki nel 2014 per aver prodotto Si alza il vento e La storia della principessa splendente.
All’albo dei vincitori si aggiungono quest’anno due registi di animazione: Sunao Katabuchi per il suo struggente lungometraggio animato Kono sekai no katasumi ni (che non ha incassato quanto your name., ma in compenso ha vinto letteralmente tutto il vincibile), e Hideaki Anno al suo quarto film dal vivo dopo Love & Pop, Shiki-jitsu e Cutie Honey. In Giappone 4 è il numero della morte, e forse proprio per questo non ha portato sfortuna ad Anno, abituato com’è a trattare i temi della morte e rinascita.
Shin Godzilla è già stato riconosciuto come un’opera di capitale importanza per il cinema giapponese contemporaneo sia dai locali sia dagli stranieri e anche da DF, che ha dedicato al film uno speciale molto dettagliato da leggere rigorosamente dopo la visione del film, che uscirà in home video in Giappone il prossimo 22 marzo e nelle sale italiane entro il 2017 grazie a Dynit e Nexo Digital. Nel frattempo, si consiglia di riguardarsi tutto Neon Genesis Evangelion in preparazione sia psicologica sia materiale al film, data la mole enorme di autocitazioni di Hideaki Anno, che dopo la ritrasmissione celebrativa sul canale TV nazionale NHK e la vittoria di questo Premio è ormai ufficialmente il più importante regista di anime in attività: garantisce il Governo giapponese.