Giulio Cesare: inizio di un impero

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Da Gergovia al Rubicone: un passaggio cruciale, una vera e propria crisi per il primo Imperatore di Roma, che ne esce più forte

Un altro prodigio fra le nuvole, fra Kleiner Flug ed Editoriale Cosmo, stavolta tornando fino all’antica Roma: Caio Giulio Cesare. In due edizioni, quella in formato bonelliano e in edicola nella Serie Gialla di Cosmo. E quella in due volumi, di grande formato della casa editrice di Alessio d’Uva.

Giulio Cesare copertine

Il contenuto delle due edizioni è ovviamente identico. All’opera sono sempre gli stessi artisti: Mordecai ai testi e Gabriele Di Caro a tutta la parte grafica. Tranne Luca Merli per la copertina della seconda parte, che viene utilizzata anche nell’edizione Cosmo.

La storia è interessante: Cesare, dopo la vittoria ad Avaricum, crede ormai di essere vicino alla conquista dell’intera Gallia.

Ma non tutto è semplice: le alleanze con alcune delle tribù galliche, l’intraprendenza e la tattica di Vercingetorige, i malumori di alcuni dei generali romani.

In effetti il punto di vista del narratore sembra ricalcare quello del De Bello Gallico, in cui Cesare osserva da fuori le sue imprese. Anzi, sembra quasi quello di un soldato romano, o forse anche un centurione, che assiste anche ai dialoghi nella tenda del Console. Che Mordecai (sempre introvabile in rete) abbia tratto qualche spunto proprio dall’opera originale?

I personaggi storici sono ben delineati, e non solo Cesare: Tito Labieno, Decimo Bruto, Marco Petronio, Viridomaro.

Anche molto presente l’attenzione alle tattiche e ai movimenti bellici, le opere del genio che sono a volte altrettanto importanti degli scontri armati. Insieme alla politica, le popolazioni alleate, i cambi di casacca…

Cesare sta attraversando un momento politico e personale delicato. La figlia Giulia è morta, il triumvirato con Crasso e Pompeo è finito, e da Roma arrivano notizie poco confortanti sulle operazioni di Pompeo.

Ha bisogno di ribadire la sua forza e il suo carisma. Ma le sue decisioni non sembrano sempre efficaci.

Decimo Bruto, che appare come il legato più dubbioso sulle azioni di Giulio Cesare, sarà anche uno dei congiurati delle Idi di Marzo. Che sia cominciata qui la sua strada verso il 44 a.C.?

Discutendo le decisioni di attaccare a tutti i costi, Decimo sottolinea:

Io vorrei rivedere in te l’uomo che ha concesso benefici e terre ai veterani di guerra.

L’uomo che si è fatto amare dalla plebe romana…

…il Giulio Cesare che conoscevo prima di Pompeo e di questo maledetto trimumvirato.

Giulio Cesare e Decimo Bruto

E non ha tutti i torti nel discutere (coraggiosamente) le decisioni di Cesare, che infatti portano alla (rara) sconfitta di Gergovia.

Particolarmente interessanti sono le scene all’interno della tenda di comando dei romani.

Sia quelle nel momento delle decisioni belliche, con tanto di plastico per il movimento delle truppe, sia negli scontri con Decimo Bruto, l’unico ad anticipare i risultati delle decisioni, mentre gli altri legati, dapprima timorosi per la forza del console, lo guarderanno di sottecchi solo dopo la sconfitta.

Da critico torna fedelissimo del console quando Cesare, umanamente, riconosce di essere stato ottenebrato nelle decisioni belliche dalla sua vicenda personale, di essere la causa principale della sconfitta..

E per questo torna sulle sue decisioni.

Riconquistando la fiducia dei suoi legati.

Da qui ripartirà la sua inarrestabile conquista. Che da Gergovia lo porterà a Alesia prima (città di cui non è nota esattamente neppure l’ubicazione, e sulla quale giocheranno anche Goscinny e Uderzo in Asterix e lo scudo degli Arverni) e in Italia poi.

Asterix e Alesia

Una volta ristabilito il suo equilibrio personale, Cesare torna il freddo e vincente generale dell’esercito romano.

Prima sconfigge Vercingetorige e, senza pietà, lo terrà prigioniero fino al suo ritorno a Roma per il trionfo (circa sei anni dopo la battaglia di Alesia), uccidendolo subito dopo.

Giulio Cesare non si tradisce

Poi porterà a termine in modo trionfale prima la campagna di Gallia.

Le ultime sei tavole sono relative al 49 a.C. Oltre due anni dopo Alesia, Cesare, sedate tutte le ribellioni, torna nella Gallia Cisalpina. Ed è proprio Decimo a raccogliere le confidenze di Cesare, che ha deciso di non essere più quello silenzioso che mediava.

Il frutto naturale della campagna di Gallia, che Decimo ha contribuito a rendere vittoriosa, facendo ritrovare a Cesare il suo equilibrio, è l’affermazione di sé che il console, destituito dal senato, fa nell’attraversare in armi i confini della penisola.

Quell’iacta alea esto che lo rende umanamente sempre più solo e, per quanto sia l’inizio del suo dominio su Roma, è probabilmente anche l’inizio della sua fine.

Nella storia è interessante come Decimo Bruto sia l’ago della bilancia in positivo per Cesare in tutto il fumetto. Lo stesso che poi sarà uno dei principali congiurati. In fondo è il destino di tutti i potenti quello di essere delusi dagli amici. Gli Edui, Pompeo, alla fine lo stesso Bruto, al quale alcuni destinano l’altra famosa frase Tu quoque, Brute…

Graficamente, Di Caro mantiene una struttura bonelliana nella gabbia. Lo stile è dinamico, quasi schizzato, al punto che anche i bordi delle vignette sono irregolari. A volte i dettagli, anche quelli che possono sembrare importanti, sono del tutto assenti, come nei tratti somatici dei personaggi, a volte dello stesso Cesare. Anche i colori sono poco più che un viraggio delle intere tavole, con qualche particolare più intenso.

I balloons sono piccoli, occupano una percentuale minima della tavola.

In questo modo il disegno scorre veloce e non trattiene quasi nulla per sé. A volte troppo veloce. Non ci sono minuzie su cui soffermarsi. Fa un po’ pensare a Frank Miller, ma ancora più scarno e senza rifiniture.

Questo, dando la possibilità di correre veloce tra le pagine, limita però il godere anche della parte più artistica che, anche in una storia di guerra, non ci sta male.

Cesare – Il frutto delle battaglie
Cosmo serie gialla – I grandi condottieri della storia
96 pagg, 16×21, colore
Editoriale Cosmo, settembre 2019, 5.40€

Giulio Cesare – Gergovia!/Un lancio di dadi
Prodigi fra le nuvole nn. 30/31
48 pagg, 21×28.5, colore
Kleiner Flug, ottobre 2019, 2 voll (€14 l’uno)

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