Ghost World – Il capolavoro di Daniel Clowes in una nuova edizione speciale

Coconino Press ripubblica Ghost World, il fumetto cult degli anni ’90 di Dabiel Clowes, in una nuova edizione a colori e ricchissima di contenuti extra.

Il mondo del fumetto indipendente statunitense o lo si odia o lo si ama. Se vi trovate a far parte del nutrito gruppo di persone che non solo lo amano, ma lo venerano, allora conoscerete sicuramente Daniel Clowes e la sua opera più celebre: Ghost World.

Clowes è nato a Chicago nel 1961 e, dopo aver studiato belle arti, debutta come fumettista nel 1985 con un piccolo fumetto, la serie The Uggly Family sulla rivista Cracked, uno storico magazine umoristico fondato alla fine degli anni cinquanta sulla falsa riga del più celebre Mad.

Ma è solo alla fine degli anni ottanta (1989 per la precisione) che Clowes dà vita a un fumetto, Eightball, pubblicato dalla Fantagraphics Books (oggi Fantagraphics), che lo renderà famoso in quella che possiamo chiamare “scena alternativa statunitense”.

Eightball è stato pubblicato fino al 2004 e conta 23 uscite. In ogni numero Clowes disegna storie brevi per lo più satiriche e serializzazioni fra cui Come un guanto di velluto nel ferro, pubblicato nei primi dieci numeri e diventato sin da subito fumetto di culto per gli appassionati del genere. Nel numero di giugno del 1993 di Eightball compaiono per la prima volta i personaggi di Enid e Rebecca, destinati a segnare una generazione, in quello che è diventato un vero e proprio fumetto-manifesto degli anni ’90: stiamo parlando di Ghost World.

Nelle otto puntate che Clowes dedica a Ghost World vediamo le due protagoniste alle prese con la vita quotidiana durante l’ultimo anno delle superiori in una tipica cittadina di provincia. Enid, la vera protagonista della serie, come ha dichiarato lo stesso Clowes, è una ragazza che in molti non esiterebbero a definire strana. Sarcastica, pungente, a tratti cinica, osserva il mondo che le gira attorno con un distacco e un’ironia irresistibili. Rebecca è la sua migliore amica, una biondina carina, succube della personalità forte dell’amica. Enid è irrequieta, sa quello che vuole, ma sa anche cambiare idea in fretta, come con i suoi capelli: verdi, corti, rossi, lunghi. Sembra sempre saperla lunga su uno svariato numero di argomenti e non lesina commenti caustici su tutto: programmi TV, dischi, compagni di scuola, ragazzi, passanti. Attraverso gli occhi e le parole di Enid e di riflesso attraverso quelli di Rebecca, Clowes racconta con schiettezza e spietata ironia l’umanità di quelle che verrà chiamata generazione X.

“Generazione X” è un’espressione presa in prestito dallo scrittore canadese Douglas Coupland (il suo romanzo più famoso è appunto Generazione X, edito in Italia da Mondadori) e si riferisce a tutte le persone nate fra il 1965 e il 1980. Venuti subito dopo i baby boomers, gli appartenenti alla generazione X sono stati definiti anche la generazione degli invisibili, in quanto numericamente inferiore a quella precedente (colpa della diminuzione della natalità e di un aumento della longevità). Si tratta di una generazione che non è riuscita a imporsi e quindi è sempre stata priva di un’identità culturale e sociale precisa. In Italia il termine venne alla ribalta nel 1995 con la trasmissione Generazione X presentata dall’allora diciottenne Ambra Angiolini, di fresca uscita da Non è la Rai.

Enid e Rebecca sono dunque due rappresentanti della generazione X, ma soprattutto sono due adolescenti che si preparano a entrare nel mondo degli adulti. Non hanno obiettivi, non si immaginano un futuro, ma vivono un eterno presente, deluse dal mondo che gli adulti hanno lasciato loro, si difendono come possono con la sola arma che hanno a disposizione, una caustica visione del mondo:

Odio ‘sta rivista del cazzo! Queste cretine pensano di essere tanto di moda, ma sono solo delle puttanelle liceali snob che se la tirano e che credono di essere “all’ultimo grido” perchè sanno chi sono i Sonic Youth!

Così sbotta Enid leggendo Sassy, rivista rivolta alle adolescenti americane, alternativa e “femminista” famosa alla fine degli anni ’80 e per metà dei ’90. Clowes ha raccontato poi che si era voluto togliere un sassolino della scarpa criticando così apertamente Sassy, in quanto la rivista aveva pubblicato un suo disegno senza permesso. Sta proprio in questa critica del contemporaneo con sguardo chirurgico e catatonico, la vera anima dei personaggi di Clowes. Sono brutti, sboccati, cinici, non si riconoscono in niente, non appartengono a niente, sono fieramente alternativi e fuori dalle regole e fanno di tutto per esserlo, ma senza atteggiamenti eclatanti, con distacco e lucidità.

A volte penso che mi comporto così da scema perché sto impazzendo per la frustrazione sessuale!

Ammette senza peli sulla lingua Enid. Il sesso e gli adolescenti, tematica di cui tutto il fumetto è permeato. Enid e Rebecca parlano molto di sesso, come tutti quelli che ne fanno poco, e lo fanno senze remore o tabù. Il sesso è un’arma, un’esigenza e ha poco a che fare con l’amore. Non c’è niente di romantico nei rapporti con l’altro sesso, il vero rapporto di coppia è appunto come quello fra Enid e Rebecca, che emerge prepotente nel corso del fumetto e che proprio come tutte le coppie vive di alti e bassi.

-Forse sono solo stufa di mettere in quest’amicizia molto più di quanto non riceva…
– Ma di che cazzo stai parlando!?
– Come mai sono sempre io che ti devo chiamare? Tu non mi chiami mai…

Battibeccano le due all’indomani della notizia della possibile ammissione di Enid al college e quindi di una possibile separazione. Quello di Enid e Rebecca è un mondo chiuso, inizia e finisce con loro, ma si sa i rapporti di amicizia prima o poi cambiano, si trasformano, finiscono. Soprattutto quando ad alterare gli equilibri ci si mette Josh, un diciannovenne, «l’unica persona decente rimasta al mondo», che farà nascere nelle due sentimenti diversi, mai provati prima. Badate bene che Clowes non trasforma la situazione nel classico triangolo amoroso da commedia romantica, ma lo fa diventare un punto di svolta nella vita delle due. Enid e Rebecca seguiranno più o meno consapevolmente strade diverse che le porteranno a separarsi.

Sei diventata una bellissima donna.

Sono le parole che pronuncia Enid parlando di Rebecca alla fine della serie, scolpendo su pietra il momento di passaggio tra l’adolescenza e l’età adulta che finalmente ha avuto luogo.

La cosa che più stupisce di Ghost World è il linguaggio incredibilmente realistico e onesto dei dialoghi. Clowes si cala perfettamente nei panni delle due adolescenti e le fa parlare senza artifizi. I dialoghi, che compongono il 100% del testo del fumetto, sono sempre senza fronzoli, diretti, quasi uno stream of consciousness e non lesinano volgarità o pensieri disturbati e disturbanti tipici di quell’età.

Una domanda che mi viene posta spesso è: “Come può un uomo (vecchio e ripugnante) scrivere dialoghi convincenti tra ragazzine?” L’unica risposta, oltre a “grazie”, sta nella nauseante constatazione che ancora, da qualche parte, mi ritrovo a pensare con la sintassi di un adolescente disarticolato e che, a quanto pare, il passaggio a una sua versione femminile non è poi così arduo.

Spiega Clowes nella prefazione del volume di Coconino Press che ho la fortuna di avere fra le mani.

Sì, perché Coconino Press si è presa la briga di ristampare le avventure di Ghost World in un bellissimo volume cartonato e a colori, arricchendolo con contenuti extra inediti davvero succulenti. Le strisce delle avventure della piccola Enid, tavole e illustrazioni esclusive, commenti dell’autore al fumetto che spiegano scelte narrative e retroscena e una bella introduzione di Clowes stesso. Coconino ha dato dunque alle stampe un volume irrinunciabile per tutti gli appassionati e non di Clowes. Non avete mai letto Clowes? Cominciate da qui. Non avete confidenza con il fumetto indipendente americano? Cominciate da qui! Volete saperne di più sugli adolescenti degli anni ’90? Cominciate assolutamente da qui!

Ghost World è in definitiva una di quelle opere che hanno segnato un periodo, insieme ad altri capolavori indipendenti che provenivano da quegli Stati Uniti d’America che si sono sempre rifiutati di essere rappresentati dai filmoni hollywoodiani e dalla retorica capitalista. Insieme agli album dei Sonic Youth, Pavement e Fugazi, a film come Clerks di Kevin Smith, Fuga dalla scuola media di Todd Solondz, Kids di Larry Clark (anche Ghost World è diventato nel 2001 un piccolo film culto con Tora Birch e Scarlett Johansson), ai libri di Palahniuk  e di Foster Wallace, ai fumetti di Seth, Sacco e Tomine, Ghost World è un caposaldo della cultura alternativa Made in USA.


Daniel Clowes
Ghost World – Edizione speciale
Coconino Press
108 pagg., colore, cartonato, 21,5×29 cm, €23.00
ISBN: 9788876182143

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