“Death or Glory”, Rick Remender & Bengal – Motori! Dramma! Azione!
Quando si pensa a qualcosa di “puramente Americano”, è solito fermarsi all’immagine di una strada desolata nel mezzo del deserto. Il sole cocente che picchia incessantemente, le stazioni di servizio, i classici diner. Un gigantesco truck in viaggio verso chissà quale destinazione. Nel corso degli anni, la cultura Statunitense ha saputo costruire un vero e proprio mito attorno alla highway, al culto del motore rombante, della vita solitaria a bordo di bestie metalliche. Una glorificazione della vastità del suolo a stelle strisce e della libertà, ma anche aggiornamento e rinarrazione del mito western. Grazie ad Image Comics e Bao Publishing, la vita sull’autostrada trova nuova linfa vitale con Death Or Glory, serie scritta da Rick Remender e disegnata dalla superstar francese Bengal.
É proprio l’incontro di stili, la fusione franco-americana a catturare l’occhio alla prima manciata di pagine dell’albo. Autore completo del fantasy Luminae e più volte collaboratore di Jean David-Morvan in Francia, Bengal ha saputo creare un curriculum piuttosto ricco di figure femminili aggraziate, bellissime e letali, fortissime, metabolizzando le lezioni e la sintassi del fumetto d’Oltralpe insieme alle forti influenze orientali, una sensibilità manga che si mostra nella sua versatilità nel design dei personaggi e nella loro “recitazione” sulla pagina.
Non a caso, Rick Remender opta per una protagonista femminile che favorisca i punti di forza del proprio artista: Glory è uno spirito libero, una ragazza nata a bordo di un autocarro, cresciuta girando per l’America con la madre ed il padre, Red. L’unica famiglia che abbia mai conosciuto era tutta lí, estesa esclusivamente a chi, come loro, ha scelto la strada e l’odore di benzina e asfalto come stile di vita. Biker, vagabondi, cameriere nei ristoranti, truck drivers popolano Yuma, Arizona, location che fa da sfondo a questo primo volume della serie.
Un ambiente come questo, però, porta con sé anche parecchi pericoli. All’idilliaco ritratto di America romantica e motorizzata, Death or Glory contrappone il lato oscuro di questa vita al limite, sporcata da gangster e mafiosi, trafficanti di droga – se non peggio – e sceriffi corrotti. Con tanti elementi da gestire e sviscerare, Remender predilige soffermarsi su un nucleo concentrato di personaggi e situazioni, incastri famigliari e l’immancabile, tragico passato che torna a causare problemi nel presente.
Il mondo di Death Or Glory gioca al confine di questa indefinita “zona grigia”, un contrasto che racchiude tutto ciò che c’è da sapere per mettere in moto la trama. Rick Remender e Bengal non vogliono sfociare spudoratamente nel western fatto di cowboy e banditi ai lati della barricata, ma provano decisamente gusto nell’avvicinarsi a queste atmosfere, dove a parlare prima erano le pistole e gli assalti alle diligenza erano all’ordine del giorno.
Sarà proprio Glory a dover decidere da che parte stare, quanto è disposta a spingersi oltre il limite pur di salvare il padre, afflitto da una terribile malattia. Quando tutto va storto e non c’è più nulla da fare, la strada criminale diventa pericolosamente facile da percorrere. È conveniente, per Rick Remender, caricare il personaggio principale con un’infanzia felice e improvvisamente spezzata, un’adolescenza ribelle e un presente carico di dubbi, tenacia e responsabilità. È un tipo di empatia fittizia, artificiale, forse fin troppo conveniente, ma funzionale allo scorrimento di queste prime 140 pagine. Una volta esplorate le radici della protagonista, la trama ha piena libertà ed ampio orizzonte per muoversi in verticale, sfrecciando freneticamente tra gli eventi.
Con Glory a fare da colonna portante della trama e da centro morale della storia, Remender può giocare con i personaggi di contorno. Pablo, un immigrato brasiliano, sarà la spalla della protagonista, una figura positiva fortemente legata alla parte più macabra della storia. La sua introduzione segnerà il punto di non ritorno che costringerà la giovane ragazza ad agire in maniera sempre più avventata, mettendosi contro l’impero criminale di Toby, suo ex-marito e viscido, pomposo redneck arricchito, disposto a tutto pur di riavere Glory al suo fianco.
Il sottobosco criminale attorno a Toby permette a Remender e Bengal di potersi scatenare nella creazione di personaggi coloriti – forse anche troppo.
Le pagine vengono improvvisamente riempite da macellai dalla Corea del Sud con il gusto per la carne freschissima, due sadiche suore dal grilletto facile, uno sceriffo con il perverso gusto del peperoncino piccante, un killer senza scrupoli che uccide con l’azoto liquido – e molto altro ancora. Impossibile negare l’influenza Tarantiniana di certe situazioni e comportamenti. Figure divertenti da leggere, terrificanti, che spezzano la narrazione con la loro natura sfacciata, ma la loro introduzione frenetica risulta quasi ingiustificata, come se gli autori avessero voluto inserire personaggi così esagerati per il puro gusto dello shock.
Non c’é niente che rovini la lettura, ben venga mettere alla prova Bengal con qualcosa di rischioso e caricaturale; eppure, avesse Death or Glory fatto a meno di questa macabra ironia, una massiccia dose di crudele realtá, fatta di uomini spregevoli e bassezze indicibili, avrebbe donato alla storia un tocco in più.
Parlando di Bengal, Death or Glory non poteva trovare interprete artistico migliore. Come già accennato, la scuola francese si fa sentire: la meticolosa divisione della tavola enfatizza e mette in risalto le grandi capacità recitative dell’artista. Glory è ricca di emozioni genuine, espressioni facciali a volte buffe, cartoonesche ma intense, drammatiche ed efficaci. Bengal sa dare spessore ad ogni personaggio grazie ad una fine eleganza nel rappresentarli su carta, dando loro voce anche quando non c’è dialogo. L’artista si piega strategicamente al gusto statunitense quando la trama lo richiede. Il climax di questo primo volume della serie cresce ed esplode in un inseguimento a folle velocità, una deflagrazione action á la Fast & Furious, valorizzata dalla frenesia di tavole, campi larghi e primi piani che si susseguono ed una gamma di colori caldi che rispecchia le emozioni e l’adrenalina pompante nei personaggi coinvolti.
Conclusa la lettura, il primo volume di questa nuova serie di Rick Remender e Bengal lascia al lettore la voglia di continuare a correre, di sfruttare l’impeto e l’energia per proseguire la corsa. Azione, dramma e il retrogusto grottesco sono benzina nel motore di una lettura presenta un sogno western e tutto americano, ribelle e romantico, corrotto dalla crudele realtà della peggior specie di criminali ed approfittatori. Un pulp crime ad alta velocità, Death Or Glory fa del suo cliff-hanger il suo manifesto: un autocarro sfrecciante sull’asfalto, gangster feroci alle costole e l’ultima speranza di rimettere a posto le cose che preme furiosa sul pedale.