Comics&Science: The Ocean Exploration Issue. Andare in profondità

Un numero speciale in collaborazione con l’emanazione italiana dello ECORD-IODP (International Ocean Discovery Program), per capire ancora una volta quanto è fondamentale lo studio del mare per capire in profondità cosa succede anche qui sulla terraferma

L’Italia da sempre partecipa a moltissime cooperazioni scientifiche internazionali, in particolare quelle che riguardano studi transnazionali, in cui magari i confini anche fisici dell’oggetto di studio non sono così precisi o definibili. Per cui si rende necessaria una visione sovranazionale.

Il nostro paese è socio (fondatore) dell’ESA, per quanto riguarda lo spazio, e, per quanto riguarda il mare, di ECORD (European Consortium for Ocean Research Drilling).

Attraverso quest’ultima l’Italia partecipa “fin dal principio, nel 1985” ai programmi International Ocean Discovery Program (IODP) e International Continental Scientific Drilling Program (ICDP).

Il Consiglio Nazionale delle Ricerche, che promuove anche la collana Comics&Science, è l’ente italiano referente per i due programmi. Ed è quindi naturale proporre un fumetto su un argomento così affascinante da essere quasi alieno.

La versione online del fumetto è disponibile proprio sul sito di IODP Italia, nella duplice versione italiana ed inglese in PDF, ma alla fine è diventato anche un albo cartaceo che arricchisce il catalogo dei cosiddetti spin-off in catalogo parallelamente alla serie regolare semestrale.

La versione hardware è in tutto e per tutto identica a quella software, a parte la copertina, comunque opera di Alessio Spataro, autore anche delle venti tavole che costituiscono Lento Distacco, il fumetto che riempie la maggior parte del volume.

In realtà l’immagine principale della versione cartacea è la quarta di copertina della versione online.

Ma poco importa.

Lo scopo è quello di raccontare che le missioni sono lunghe e difficili anche nei nostri mari, e non solo sui fondali oceanici. E che anche i ricercatori che studiano la crosta terrestre sotto il Tirreno hanno un lavoro difficile, scientificamente, fisicamente e ingegneristicamente.

Insieme alle difficoltà umane di lontananza dagli affetti e di convivenza in uno spazio limitato e dal quale non c’è fuga.

Quindi c’è un multiplo lento distacco: quello tra le placche tettoniche che vediamo nelle cartine alle spalle dei ricercatori, o sui tavoli di discussione; quello tra le persone sulla nave e i loro affetti sulla terraferma; quello forse anche tra gli scienziati e la società civile, in corso ormai da tempo.

Spataro esamina gli aspetti scientifici, anche se, come ci dicono i ricercatori negli editoriali, il principio è semplice: fare un buco con un trapano e raccogliere il materiale che viene asportato, oppure usare delle punte particolari (gli scalpelli da perforazione) ed estrarre delle carote.

Ma non è facile farlo quando tra te e la parete da bucare ci sono centinaia, quando non migliaia, di metri di acqua salata

con pressioni enormi, completa oscurità e un ambiente corrosivo ai metalli.

E questo non è facile renderlo, anche perché, come ci spiegano bene i ricercatori coinvolti, il lavoro scientifico viene anche e soprattutto dopo la raccolta dei campioni.

Spataro racconta anche gli aspetti umani, la nostalgia, i tempi lunghissimi necessari per completare le missioni, l’esperimento sociologico di mettere insieme persone di formazione, cultura ed età diverse.

Infatti nel fumetto si parla certo delle procedure di raccolta dei campioni, di carote e buchi sul fondo marino, ma si concentra soprattutto sull’umanità che abita sulle navi, quella che deve affrontare le burrasche, e che contatta casa solo grazie alle tecnologie, ma che sa anche ricordare il compleanno o condividere un momento di pausa e karaoke.

E si prende in considerazione anche la situazione di chi “resta a casa”, dei familiari, che sanno certamente che chi è imbarcato sta facendo un mestiere bello e difficile, ma questo non sempre è sufficiente a consolare.

L’autore sembra particolarmente immischiato nei fatti scientifici che raccontano di Geologia, essendo già stato l’autore del Quaternary Issue sempre della collana Comics&Science.

Racconta questa umanità con il suo segno semplice e diretto ma ricco di dettagli. Un disegno che non pretende di essere realistico ma finisce sempre col rendere personaggi, situazioni e ambienti con grande concretezza.

Anche quando esagera nelle espressioni facciali.

Ma proprio l’espressività dei personaggi cattura nel lavoro di Spataro. Gli occhi “alla disney” di Georgy e Ramon parlano di una umanità complessa e segnano tutta la storia, pur restando sempre in secondo piano. Come pure restano impressi gli occhi della compagna (?) di Simone.

Lo stile linea chiara, senza ombre non nasconde le sfaccettature dei personaggi, rese con poche, semplici pennellate. Uno stile a volte al limite della vignetta o della striscia. Che talvolta fa pensare a Calvin&Hobbes che alternano espressioni parossistiche a momenti “seri”, anche nel disegno.

Come Watterson, Spataro utilizza linee pulite ma di spessore diverso, e un lettering che sembra fatto a mano, ma in realtà non lo è.

Spataro usa una gabbia molto tranquilla con le tre strisce “bonelliane”, ma giocando molto sulle dimensioni e i tagli delle vignette. In particolare utilizza le splash page per staccare sulla nave, in partenza e alla fine della storia. Per il resto usa le vignette di maggiori dimensioni per rallentare un po’ il ritmo, anche se, con sole venti tavole non può “permettersi” di farlo troppo. In questo modo però riesce a sottolineare i momenti di pausa, durante le telefonate tra Emanuela e Simone, o nella stanza di relax degli scienziati sulla nave.

Questo glielo consente facilmente anche lo stile vignettistico. La storia alla fine si presenta quasi come una serie di strisce con un unico filo conduttore, come accade spesso per le strisce, fino alla pagina domenicale che conclude il ciclo.

È possibile individuare infatti quasi dei raggruppamenti di pagine, con passaggi di scena e di atmosfera dall’uno all’altro.

In questo modo Spataro riesce a trovare anche l’occasione di giocare con le piccole passioni o paturnie di tutti noi, che vengono fuori anche nelle situazioni estreme vissute sulla nave.

Anzi, forse si rafforzano, quando si sta isolati per così tanto tempo.

Il fumetto non ha una storia vera e propria, ma sembra raccontare in maniera episodica qualche giorno di normale vita vissuta tra la terraferma dei familiari e la missione degli scienziati.

Non ci sono tempeste particolarmente forti, o successi scientifici eclatanti.

Ci sono relazioni e ricordi, battibecchi e gesti di comprensione.

Perché possiamo cercare nello spazio, oppure scavare in fondo all’Oceano (o al Mar Tirreno) per tirarne fuori carote da conservare e studiare, ma soprattutto finiamo sempre con lo scavare dentro la nostra umanità.

Hanno collaborato al volume anche la Società Geologica Italiana, la Società Paleontologica Italiana e la Società Italiana di Mineralogia e Petrologia, a cui sono affiliati i geologi e gli oceanografi che hanno raccontato le loro ricerche.


Alessio Spataro
Comics&Science. The Ocean Exploration Issue
16.8×24.6 cm, 36 pagine, colore, spillato
CNR Edizioni, 2024, € 5
ISBN 9788880806677 (paper version)
ISBN 9788880806684 (online version)

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