Umpa-pah: un pellerossa a Parigi…
L’edizione integrale del fumetto sul personaggio che ha dato inizio al fortunato sodalizio tra Albert Uderzo e Rene Goscinny…
Umpa-Pah è il suono onomatopeico del basso tuba che alterna tonica e dominante di un accordo e una canzone del musical Oliver!, basato sulla storia di Oliver Twist, e messo in scena per la prima volta nel 1960.
In realtà però, quasi un decennio prima due giovani autori francesi avevano pensato a un personaggio da lanciare sul mercato americano, un indiano che vive la dicotomia tra tradizione e modernità, nel classico formato della striscia.
Le sei pagine non sfondano ma fanno da apripista, soprattutto nella mente degli autori, per un progetto che verrà concretizzato alla fine dello stesso decennio, con diverse differenze sostanziali:
- non più una striscia ma una bande dessinée tradizionale, pubblicata da una delle riviste tradizionali, Tintin;
- un cambio di epoca, dagli anni ’50 del 1900 al più tradizionale periodo coloniale;
- la tribù dei Piedi-piatti si trasforma in quella dei Koseekosah.
NonaArte ha pubblicato circa due anni fa questa antologia del personaggio, che è durato solo pochi volumi per motivi editoriali, molto ben spiegati nei ricchi redazionali di introduzione.
Il volume è molto curato e completo, con 30 pagine che fanno da ottimo apripista alle 150 pagine di storie successive.
Le tavole iniziali toccano anche la storia del più famoso duo di autori d’Oltralpe, Goscinny e Uderzo, e svelano tantissimi retroscena.
Le storie invece raccontano di una tribù di indiani che hanno già, in nuce, le caratteristiche del villaggio gallico che i due autori inventeranno qualche anno dopo.
Anzi, il protagonista Umpa-pah raccoglie in sé tutte le caratteristiche degli eroi gallici: è forte come Obelix, scaltro come Asterix e ha quella limpidezza, ai limiti dell’ingenuità, che spesso viene attribuita ai nativi americani (o almeno ai loro rappresentanti più positivi).
E stavolta a fare la parte dei tonti non sono i Romani (nei quali noi italiani vediamo tutti gli stereotipi che i cugini francesi ci attribuiscono), ma i Prussiani (che sono supponenti, con nomi impronunciabili, fanatici rispettosi delle regole e parlano kozì). I Francesi invece sono ancora una volta integerrimi, e un po’ strani, anche se il fratello De Profiterole sarebbe alla mercé dei vari nemici che affronta se non avesse il buon Umpa-pah a tirarlo fuori dai guai. E, come al solito, c’è una forte caratterizzazione dei personaggi.
Le analogie non finiscono qui….
Così troviamo nel mondo dei Koseekosah anche i pirati, i fortini in legno, le foreste (e gli animali messi in fuga dalla musica), e molte delle trovate che Goscinny e Uderzo riprodurranno e svilupperanno ulteriormente nelle storie di Asterix: dai nomi divertenti, alle gag, alle trovate grafiche e coloristiche per sottolineare i passaggi divertenti e gli stati d’animo.
Un libro buono per tutte le stagioni, divertente e leggero, che dà anche delle informazioni interessanti sulla storia del fumetto francese del dopoguerra, consigliato agli amanti di Asterix, ma anche a tutti gli altri.
Umpah-Pah L’Integrale
192 pagine
colore – 22×30 – cartonato
€ 24.90
Lo conoscevo solo di fama, mi sembra una cosa bellissima.
In nuce ci sono moltissime delle caratteristiche di Asterix, anche se si nota la non completa maturità narrativa (su quella grafica ci siamo quasi), i redazionali sono molto ricchi, la storia del personaggio è molto chiara. Consigliatissimo.