Parle-moi d’amour – Le altre libertine di Vanna Vinci

Vanna Vinci racconta le vite di alcune cortigiane parigine di fine Ottocento: donne partite dagli strati più miseri della società e salite con le loro forze fino ad ottenere una vita decorosa.

Copertina di "Parle-moi d'amour" di Vanna Vinci.Parle-moi d’amour – Vite esemplari di grandi libertine è una graphic novel scritta e disegnata da Vanna Vinci ed edita da Feltrinelli Comics. La Vinci, nota al grande pubblico per la sua serie a fumetti La bambina filosofica, indossa i panni della reporter e ci accompagna nel mondo delle cortigiane parigine.

Interviste impossibili a donne diverse, emancipate, libertine appunto.

Le donne raccontate in questo libro, sette per essere precisi, sono vissute a cavallo fra Ottocento e Novecento e sono state dimenticate dai racconti ufficiali perchè “impresentabili”. L’autrice si prodiga nel ridare loro una dignità sociale e storica attraverso un’accurata ricerca bibliografica e a un racconto asciutto ed esaustivo.

Trattasi di donne non convenzionali, almeno non per l’epoca, che davano sé stesse in cambio di denaro e successo, che hanno usato il proprio corpo in modo spregiudicato, senza remore, sono vissute d’amore, ma non per amore.

Queste donne si mettono a nudo in Parle-moi d’amour di fronte a una curiosa, ma super partes Vinci che entra letteralmente  nelle tavole e nelle storie in punta di piedi, senza disturbare, lasciando le protagoniste parlare liberamente di sé e degli amori, lussi e miserie che hanno costellato le loro vite.

Tavola da "Parle-moi d'amour" di Vanna Vinci.Il motore di tutto è il riscatto sociale, figlie per lo più di un ceto disgraziato che ai tempi aveva ben poco da rivendicare e che non poteva che destinarle a una vita di stenti. No, non erano previste scale né tantomeno ascensori sociali.

Tutto quello che hanno ottenuto se lo sono guadagnate. Palazzi, titoli nobiliari, servitù e ricchezze accumulati negli anni con astuzia, intelligenza e ovviamente con la loro arma più affilata: la seduzione.

Non si lasciano certo intimidire e questo Parle-moi d’amour che ho per le mani non è di sicuro un volume pudico. Sono sfrontate nello sciorinare l’enorme collezione di amori che hanno mietuto. Ogni amante era un pezzo, un tassello fondamentale per completare il quadro di denaro, potere, rispettabilità che hanno sempre agognato.

Hanno scelto uomini capaci di amarle con grande generosità e incapaci di dire no, pronti a tutto pur di soddisfare le richieste delle loro Calipso.

Consapevoli del potere femminile, lo hanno usato a proprio vantaggio, senza sdilinquimenti romantici, ma non per questo con meno passione. Collezionano amanti come figurine, di qualcuno si innamorano, ma senza perdere di vista l’obiettivo. Si accompagnano a ricchi rampolli, a militari, dissoluti scialacquatori, artisti, poeti, a giovani fanciulle, tutti alla ricerca del piacere estremo che solo loro sono in grado di dare.

Tavola da "Parle-moi d'amour" di Vanna Vinci.Carolina Otero, Liane de Pougy, Valtesse de La Bigne, sono femmine che si sbarazzano del dolore che le ostacola nel raggiungimento dei propri bisogni. Hanno sofferto e molto, hanno subito la violenza, l’abbandono, lo stigma sociale. Assoggettate a misere condizioni di vita, hanno ottenuto il riscatto che spettava loro di diritto. Sono donne in costante movimento, vincono e poi perdono, amanti, case, gioielli, felicità. La loro vita è una montagna russa, un parco di divertimenti, pieno di luci e colori, desideri e occasioni mai perdute.

Il veloce passare del tempo le frastorna, si ritrovano mature in perenne contrasto con l’immagine che lo specchio riflette loro, a chiedersi per quanto ancora le loro virtù potranno essere d’aiuto. Non si arrendono e sanno piegarsi al tempo, ma non spezzarsi. Sono madri premurose, ma lontane, peccatrici direbbero alcuni, sì, ma in una Babilonia dove non c’è altra via che il peccato.

Quello che colpisce di Parle-moi d’amour sono le accurate ricostruzioni storiche, gli abiti suntuosi, i continui rimandi alla storia dell’arte e alla letteratura. Grazie a queste donne riviviamo un’epoca e ne assaporiamo la frenetica inquietudine, l’accelerata rincorsa verso la modernità. Se è vero che dietro a grandi uomini ci sono grandi donne, dietro agli artisti e letterati parigini di fine Ottocento c’erano grandi cortigiane, muse ispiratrici capaci di farli godere ed esprimere al loro apice.

I disegni di Vanna Vinci sono preziose matite delicatamente colorate con toni caldi e carnosi. Si ha come l’impressione di guardare dei vecchi dagherrotipi ri-colorati e in molti dei nudi sfacciati, sensuali e sfrontati si intravede l’ombra del maestro Milo Manara.

Un ottimo lavoro, capace di raccontare storie, sconosciute ai più, con diretta semplicità, senza buonismi né bigottismi. Vite vere, vissute fino all’ultimo respiro.

Nella mia vita, tranne rubare e uccidere, avevo fatto di tutto.


Vanna Vinci
Parle-moi d’amour – Vite esemplari di grandi libertine
Feltrinelli Comics, 19 novembre 2020
208 pagg., colore, brossura, €26.00
ISBN: 9788807550652

Commenta !

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi