Auguri Goldrake! Auguri Evangelion! – Ottobre, il mese dei grandi anime mecha

Inizio di ottobre, un periodo d’oro per l’animazione televisiva giapponese considerando che negli stessi giorni festeggiano l’anniversario della prima puntata le massime glorie degli anime dagli anni ’70 a oggi.

Probabilmente è un semplice caso fortuito, ma proprio ieri 4 ottobre e oggi 5 ottobre si festeggiano rispettivamente il 40esimo e il 20esimo anniversario di quelle che sono probabilmente le due più importanti, famose e influenti serie TV di robot nella storia dell’animazione giapponese: UFO Robot Goldrake e Neon Genesis Evangelion.

La prima serie fu ideata dal padre putativo del genere robotico giapponese, il grande Gō Nagai, e fu trasmessa la prima volta col titolo UFO Robot Grendizer (il nome del robot in Italia fu cambiato perché ritenuto di difficile pronuncia) il 5 ottobre del 1975 su Fuji TV ed è poi arrivata in Italia su Rai 2 tre anni dopo intitolata Atlas UFO Robot; fra l’altro lo stesso identico giorno debuttò anche Jeeg robot d’acciaio, pure di Nagai, ma sul canale concorrente TV Asahi. La seconda serie invece è stata realizzata dallo studio Gainax e sviluppata da Hideaki Anno, e iniziò alle 18:30 del 4 ottobre 1995 su TV Tokyo col pomposo nome di Shin seiki Evangelion (“Evangelion del nuovo secolo”), ma i fan italiani poterono vederla solo cinque anni dopo su MTV anche se nel frattempo era già uscita in home video per Dynamic Italia fin dal 1997 come Neon Genesis Evangelion (titolo internazionale scelto dai giapponesi stessi).

Nonostante gli stili visivi, le tematiche affrontare e gli esiti narrativi dei due cartoni animati siano estremamente diversi, le trame di UFO Robot Goldrake e Neon Genesis Evangelion hanno dei forti punti in comune. Nel primo, Actarus ha lasciato il suo pianeta perché era stato attaccato dagli alieni conquistadores di Vega, tutti abbigliati come a una festa mascherata a tema “Halloween in acido”, e quando questi arrivano anche sulla Terra lui decide di contrastarli col suo robot da combattimento Goldrake; nel secondo cartone animato ad attaccare la Terra sono dei misteriosi esseri dal multiforme aspetto e di non meglio specificata provenienza chiamati Angeli che non vogliono conquistare il pianeta, ma bensì entrare in contatto col primo di loro tenuto rinchiuso nelle viscere della crosta terrestre, e per combatterli Shinji usa il robot (?) da combattimento Evangelion.

Quindi giovani uomini a bordo di armature giganti elettroniche antropomorfe devono difendere la Terra contro forze esterne ostili e dall’aspetto pittoresco: ce n’è abbastanza per affascinare generazioni di spettatori… e così è stato, dato che UFO Robot Goldrake, che fu il primo anime robotico a essere importato in Italia, ebbe un tale successo da generare l’esplosione di popolarità di cui godette l’animazione seriale giapponese su tutti i canali televisivi pubblici e privati italiani lungo tutti gli anni ’80, e lo stesso successe con Neon Genesis Evangelion che portò al cosiddetto Secondo Impact (un’espressione mutuata dalla serie stessa) durante gli anni 2000, ma stavolta più indirizzato sul mercato dell’home video.

Fra l’altro Neon Genesis Evangelion è anche il prodotto a cui si deve la diffusione commerciale del DVD, dato che fu proprio la versione su disco del 1997 ad avere così tanto successo da convincere i produttori giapponesi a insistere sul nuovo formato e abbandonare LD e VHS. Interessante poi notare che se la storia del DVD è legata a Neon Genesis Evangelion, quella del CD dipese dalla nona sinfonia di Beethoven, sulla cui lunghezza si fissò lo standard dei 74 minuti e 33 secondi, e per ironia della sorte (o forse no) nell’episodio 22 dell’anime è stato usato come colonna sonora proprio il celebre Inno alla gioia beethoveniano: altre coincidenze.

La versione su DVD fu anche quella che portò la vera notorietà a Neon Genesis Evangelion, dato che la trasmissione TV dei 26 episodi fu un enorme insuccesso commerciale, esattamente come successe con La corazzata spaziale Yamato, che è il cartone animato preferito di Hideaki Anno, che chiuse in anticipo al 26esimo episodio e che debuttò il 6 ottobre 1974: ancora altre coincidenze. Se oltre a tutto questo aggiungiamo che Fortezza superdimensionale Macross iniziò a essere trasmessa proprio il 3 ottobre 1982, non possiamo che concludere che l’inizio di ottobre è un periodo particolarmente propizio per gli anime robotici.

Se a 40 anni da UFO Robot Goldrake il nome della serie è rimasto glorioso benché il suo successo sia lentamente scemato, dopo 20 anni invece la mania per Neon Genesis Evangelion non solo non è scesa, ma è anzi più viva che mai, tenuta in vita dalle continue iniziative di marketing e dalla produzione di nuovi materiali. Oltre ai film realizzati poco dopo la conclusione della serie TV, dal 2007 escono al cinema ogni due-tre anni i capitoli del Rebuild of Evangelion, un faraonico progetto di ri-narrazione dell’intera serie in forma di quattro film che presentano affinità e divergenze con la storia originale e di cui i fan stanno attendendo l’ultimo misterioso capitolo. Anno non ha ancora dichiarato nulla al proposito, limitandosi a scrivere un messaggio di ringraziamento sul suo sito ufficiale, ma intanto su Internet è partita la campagna di festeggiamenti al grido di おめでとう omedetō, cioè «Congratulazioni!» proprio come quelle rivolte a Shinji nell’ultimo episodio della serie, su Twitter impazza l’hashtag #エヴァ20周年, in Giappone gira il temporary shop EVA T PARTY che propone t-shirt e interessanti volumi inediti di illustrazioni e schizzi preparatori, e proprio ieri è partita la campagna della catena di combini Lawson (supermercatini aperti 24/7) dove è possibile acquistare gadget ispirati alla serie, alcuni dei quali sono stimati andranno a ruba e quindi sono acquistabili solo su prenotazione.

Dato che a inizio ottobre 1975 uscì UFO Robot Goldrake e a inizio ottobre 1995 Neon Genesis Evangelion, a inizio ottobre 2015 è uscito qualcosa di altrettanto significativo che ricorderemo fra 20 anni? Oggi è ancora solo il giorno 5 e il 6 è già stato preso da La corazzata spaziale Yamato, quindi: dai giapponesi, avete ancora il giorno 7 per stupirci di nuovo!

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