Mostri e Alieni: intervista a Gianmarco Fumasoli

Gianmarco Fumasoli, non solo autore, ma anche editore! Eccoci a intervistiamo l’editore di una delle più interessanti realtà editoriali a fumetti d’Italia: BUGS Comics!

Gianmarco Fumasoli è uno dei protagonisti dell’editoria italiana a fumetti di oggi. Stavolta non abbiamo voluto intervistare un Autore, o almeno non solo. Abbiamo qui con noi anche un Editore.

Gianmarco ha iniziato frequentando la Scuola Romana dei Fumetti per fare poi i suoi primi passi verso il fumetto collaborando con la rivista Splatter, quando uscì di nuovo nel 2013. In seguito prese l’iniziativa di aprire la casa editrice BUGS Comics che fece rinascere un’altra rivista horror degli anni ’80-’90: Mostri. Il successo di Mostri, che oggi continua ad uscire per la BUGS, sembra proprio confermato, anche dal fatto che le iniziative editoriali che bollono in pentola sono tante e da qualche tempo ha visto la luce anche una seconda rivista, Alieni, altra via per esplorare il fantastico.

Iniziamo a fare due chiacchiere con Gianmarco, parlando non solo della sua vita di autore ma anche di editore.

Avendo frequentato una scuola di fumetto, quanto è stata importante per la tua formazione?

Intanto buongiorno Andrea, grazie per le tue parole e buongiorno a chiunque si sia preso la briga di leggere queste righe. Parafrasando un film Pixar che mi sta molto a cuore, direi che non tutti possono diventare sceneggiatori di fumetti ma uno sceneggiatore di fumetti può celarsi in chiunque. Scrivere per un fumetto, per un film, per il teatro o scrivere un libro implica, di base, il saper creare delle storie. Questa secondo me è una dote innata che si può affinare e assecondare ma che è figlia di creatività e curiosità e difficilmente si può imparare. Quelli che, al contrario, si possono e si devono imparare, sono i meccanismi narrativi propri di ogni finzione letteraria; il fumetto ha i suoi. Tempi, gestione degli elementi in scena, regia, passaggi da vignetta e vignetta e da tavola a tavola, terminologia e tutto ciò che è “il mestiere” di sceneggiatore, va studiato a tavolino e in questo caso, la scuola, non solo è utile; è indispensabile.

Cosa e come ricordi l’esperienza su Splatter?

L’esperienza su Splatter la ricordo sempre con grande affetto. È stato grazie a quell’anno passato fianco a fianco con Paolo Altibrandi (che collabora con la BUGS) e Paolo Di Orazio che ho imparato alcuni dei meccanismi fondamentali che muovono il mondo dell’editoria a fumetti e che, ancora oggi, rappresentano importanti pilastri sui quali la BUGS poggia. Inoltre se non fosse per la collaborazione con Splatter, non avrei conosciuto alcuni degli autori che a oggi lavorano con me, uno su tutti Valerio Giangiordano che disegna le copertine regular di Mostri.

Come è stata decisa la nascita di BUGS Comics?

BUGS Comics nasce quando la ESH, che pubblicava Splatter, decise a seguito di ponderate scelte editoriali, di interrompere momentaneamente gli inediti. Nel frattempo si era creato un bel gruppo, di autori ma soprattutto di amici che avevano imparato a lavorare insieme e che avrebbero voluto proseguire la strada intrapresa. BUGS nasce da quel gruppo di autori e da quell’entusiasmo, niente di più e niente di meno.

 

Da autore a editore: la differenza sicuramente è grande, come la potresti descrivere?

Più la BUGS cresce e più mi trovo spesso a dover scegliere quali panni vestire e, sempre più spesso, vesto quelli da editore. Il punto è che quando devi pensare al meglio per quello che fai, per le riviste che realizzi, l’autore deve essere messo da parte se non si vuole pubblicare per forza qualcosa che non sia all’altezza del resto. Se devo fare le cose velocemente, solo per vedere il mio nome tra gli autori, preferisco mettermi da parte.

Come si gestisce una casa editrice come la BUGS?

Una casa editrice si deve gestire imparando a fidarsi delle persone che hai attorno e con le quali collabori. So che sembra una banalità ma per me, maniaco del controllo, non è stata e non è una cosa semplice. I primi mesi sono stati complicati e anche grazie alla pazienza delle persone che mi aiutano a tenere in piedi la BUGS, siamo arrivati a questo punto. Non mettere bocca ovunque ma occuparsi solo di una revisione finale, fare in modo che se un aspetto delle tue pubblicazioni è nelle mani di un professionista, quest’ultimo abbia il via libera e piena fiducia e affidare “pezzi della BUGS” a terzi non è semplice ma se ci si riesce, sei a metà del lavoro. L’altro aspetto fondamentale è quello di avere sempre un piano B in tasca. Realizzare un albo come Mostri, per esempio, implica il lavoro di almeno quindici persone e qualcosa può sempre andare storto. Ritardi, errori, lavoro perso, si deve essere sempre pronti a tappare i buchi cercando di mantenere intatta la qualità di quello che realizzi.

Come per la ACME degli anni ’90, oggi è tornato Mostri, rivista cult del passato della quale dirigi la rinascita. Ma cosa hanno in comune Mostri di oggi con Mostri della ACME?

Del Mostri del passato, come di altre pubblicazioni della ACME e altre realtà editoriali di quegli anni, quello che più mi colpiva, e che secondo me le rende tutt’oggi attuali, erano la chiarezza e la contestualizzazione che gli autori riuscivano a dare a un racconto breve. Leggere uno di quei racconti vuol dire leggere un raro esempio di quello che un racconto breve dovrebbe essere. Ci sono infatti regole proprie della narrazione legate esclusivamente alla durata di un racconto. La lunghezza di quello che andrai a realizzare, influenza sempre ciò che scrivi, non ci sono scorciatoie. Questo è sicuramente uno degli aspetti principali che accomuna le due fasi di Mostri.

Oltre Mostri è uscito da qualche tempo Alieni. Da quale idea è nata?

Alieni nasce semplicemente dalla voglia di continuare a raccontare le nostre storie esplorando generi differenti. C’è sembrato logico proseguire su un qualcosa di più vicino all’horror, non tanto per identità editoriale, quanto per conoscenza del genere stesso. L’importante è che non venga identificata la BUGS come casa editrice dell’horror o del fantastico. Abbiamo in lavorazione altri prodotti che esulano da questo contesto. Vorrei che la nostra identità editoriale fosse legata a come facciamo le cose e non a cosa facciamo.

Ritieni che gli obiettivi, almeno per il momento, siano stati raggiunti?

Le persone con le quali collaboro mi dicono sempre che punto troppo in alto ma a detta loro gli obiettivi, al momento, sono stati raggiunti. Alla fine, riflettendoci, per una realtà come la nostra, che ha esordito con la prima pubblicazione a fine 2015, direi anche io che il primo traguardo, ma solo il primo, è stato tagliato.

Come valutate le storie degli autori che vi arrivano?

L’organizzazione BUGS, dall’esordio a oggi, è cambiata già numerose volte per far fronte alle nuove esigenze. Al momento attuale la supervisione delle storie, sulle quali comunque perdiamo tanto tempo per revisioni sulla nostra linea editoriale, è gestita da due differenti editori; uno per i disegnatori e uno per gli sceneggiatori. Il problema è che arriva sempre tanto materiale e mentre inizialmente riuscivamo a dedicare tempo alla revisione di storie che in parte funzionavano e in parte meno, oggi non è possibile anche perché nelle risposte cerchiamo sempre di essere esaurienti e di non liquidare nessuno con una “risposta pronta”.

Nel panorama editoriale a fumetti che ruolo ha secondo te la BUGS Comics? La potremmo definire una casa editrice che esplora il fantastico, senza troppe limitazioni rispetto ad altre realtà editoriali?

Come accennavo in precedenza, la BUGS non è una casa editrice che esplora il fantastico. Questo è un punto che tengo molto ad affrontare. Da qualche parte bisogna partire, avendo come prime pubblicazioni Mostri, Alieni e MoFtri, ovviamente abbiamo ricevuto questo tipo di etichetta. Il nostro obiettivo, però, è quello di poter essere riconosciuti per come raccontiamo e non per cosa raccontiamo. Un lettore che si avvicina alle nostre pubblicazioni, mi piacerebbe lo facesse a prescindere dal genere ma con la certezza che quel genere, la BUGS lo affronterà in un determinato modo.

Oggi l’editoria è un campo così difficile come sembra?

Secondo me tutto è difficile. Se apri un bar, un mobilificio o una casa editrice. Per fare qualcosa devi sapere cosa offre il mercato, cosa funziona e cosa no e, soprattutto, devi avere ben chiare le idee su cosa tu puoi proporre per tentare di fare la differenza e poi, devi farlo bene, rispettando l’idea iniziale e spingendo anche quando sembra che non ce la fai. Sono regole che valgono per tutte le iniziative imprenditoriali e l’editoria non è differente da questo punto di vista. Ovviamente non parlo dal punto di vista artistico ma solo ed esclusivamente da quello imprenditoriale.

Hai a che fare sia con autori di chiara fama, come Marco Soldi o Maurizio Di Vincenzo, sia con autori giovani che praticamente hanno esordito con te. Dal punto di vista di chi pubblica le loro storie e/o copertine che differenza noti in generale?

La differenza la fa quasi sempre la persona, che sia un autore affermato o un giovane esordiente conta chi sei (parlo della persona, non dell’autore). Quello che mi colpisce sempre in casa BUGS e che Paolo Altibrandi mi fa notare, è che c’è grande fermento e collaborazione. Vedo grandi autori come quelli che hai citato tu, come Giancarlo Caracuzzo che ringrazio sempre ogni occasione per l’aiuto che continua a darci e tanti altri che aiutano i più giovani per farli crescere e migliorare e questo ci da modo di creare prodotti omogenei a prescindere dalla “provenienza artistica”. Questo è impagabile. Il gruppo, il laboratorio che abbiamo messo in piedi è emozionante.

Molto spesso fate un vero e proprio tour tra festival, le librerie e le fumetterie con i vostri autori che fanno dediche. Di solito com’è l’accoglienza?

L’accoglienza è sempre molto calorosa. Alcune fiere medio piccole hanno cominciato da qualche mese anche a invitarci e questo non può che farmi piacere. C’è sempre un ottimo riscontro perché grazie agli autori che sono il cuore di ogni realtà editoriale, ci muoviamo sempre in tanti.

Possiamo sapere qualche altra iniziativa che bolle in pentola?

Certamente. Stiamo al lavoro sui prossimi numeri di Mostri e Alieni e in contemporanea su due nuove testate che vedranno la luce a Lucca 2017 e Lucca 2018. Al contempo stiamo lavorando per dare una nuova forma ai MoFtri e alle prime due graphic novel in casa BUGS. Stanno anche per partire due progetti paralleli seriali che mi auguro possano vedere la luce rispettivamente nel 2018 e nel 2019. O prima se riusciamo.

 

Grazie Gianmarco per la grande disponibilità!

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