Born to Be On Air! – Noi siamo Minare!

Born to be on Air, Minare, Samura

Questa è la storia di Minare Kudo, ovvero la storia di una ragazza in gamba, che inizia qualche giorno dopo la rottura con il fidanzato Mitsuo. Perché si sa che quando si molla o si viene mollati, questo non cambia, devono passare alcuni giorni per metabolizzare la rinnovata “singletudine” e soprattutto bisogna ubriacarsi prima di poter dire la parola “fine”. E nel pieno della sua sbronza post rottura Minare si sfoga con uno sconosciuto accondiscendente, che lei non sa essere un produttore radiofonico di un’emittente locale molto famosa a Sapporo.

Minare non sa neanche che l’astuto signor Mato sta registrando il suo soliloquio intimo espresso ad alta voce e il giorno dopo, questo “one girl show”, viene trasmesso in radio mentre la ragazza è al lavoro nel locale di curry dove fa la cameriera. Sarà questo l’inizio della sua ascesa a speaker per caso, un’ascesa piuttosto burrascosa e insolita che si svolgerà attraverso il cadenzarsi di questo manga firmato da Hiroaki Samura, amato autore de L’immortale.

Born to Be On Air! è una piacevolissima novità nel panorama Edizioni Star Comics (e di gran classe) difficilmente inseribile in un genere determinato, che presenta una protagonista adorabile e una storia originale che può piacere sia ai maschietti che alle femminucce. Nonostante io sia incredibilmente di parte, in quanto Samura è tra i miei autori preferiti, adesso cercherò di spiegare perché ho definito Minare “adorabile”.

Born to be on Air, Minare, Samura

Minare ha lasciato la città natale per trasferirsi a Sapporo per poter vivere la sua vita indipendente; fa la cameriera in un ristorante di curry che abbina ogni giorno specialità da forno ai suoi menù e ne cura la pagina web risultando brillante nel suo lavoro; si è fidanzata con Mitsuo e gli ha prestato cinquecentomila yen (tutto quello che aveva da parte) prima di rendersi conto che lui è un farabutto che le ruberà i soldi; dopo la messa in onda del suo monologo da ubriaca il titolare del ristorante la licenzia, perché non ama questo tipo di pubblicità per il suo locale.

Quindi, da un certo punto di vista, è un caso disperato, sul lastrico e quasi disoccupata.

Però Minare ha anche una lingua scioltissima, dei pensieri originali che sanno da dove partire e dove arrivare e un modo di esprimersi che attira la simpatia e l’attenzione di tutti; Minare inoltre è intelligente, anche se non lo dà a vedere, e non si deprime, né si dispera: semplicemente cerca con tutti i mezzi a sua disposizione, incredibilmente pochi per inciso, di risollevarsi e continuare a vivere in modo indipendente. Con levità, determinazione e intenti di vendetta crudelissimi.

Born to be on Air, Minare, Samura

In altre parole Minare è una di noi, tutte noi ragazze che ci siamo illuse di un amore, che abbiamo lottato per emergere, che cerchiamo ogni giorno di farci valere e farci riconoscere per quello che siamo. Una Wonder Woman di quartiere che prima di difendere gli altri cerca di difendere se stessa, senza super poteri o super aiuti. A parte che Minare ha un dono che io personalmente le invidio: riuscire a parlare al microfono, senza impappinarsi, improvvisando, riuscendo a coinvolgere quanti la ascoltano. Questo per riassumere in breve quanto sia simpatica e carismatica, senza fronzoli, senza strani concetti di sé.

Born to be on Air, Minare, Samura

Nel volume 2 uscito da poco così descrive la sua condotta: «Io ho sempre vissuto perdendo grandi opportunità per inseguire piccole soddisfazioni». Appena si smette di ridere di questa osservazione, fatta con estrema lucidità e noncuranza, si riflette su quanto sia comune una vita del genere, quanto sia umanamente vera.

Samura ha sempre mescolato alle sue storie e ai suoi personaggi queste perle di filosofia, contraffacendole all’interno di dialoghi vivaci e spesso surreali, creando in modo plastico personaggi indimenticabili e iconici. I suoi disegni sono sempre superbi, ricchi di tratti sottilissimi e retini drammatici che sottolineano abilmente le situazioni, e le esaltano o le ironizzano. I tagli delle vignette, e le inquadrature, inoltre, sono sempre inconsueti, incisivi, perfettamente funzionali al racconto, scorrevole, mai noioso. Vicino alla trama principale si svolgono altre sottotrame che vedono Minare come protagonista, attorniata da comprimari che contribuiscono a rendere il mondo, immaginato e ricreato col disegno, realistico, completo e allo stesso tempo leggero ed esilarante.

Si riesce a sentire quando lui stesso simpatizza per la sua creazione, perché questa raggiunge livelli altissimi. E direi che è questo il caso, quindi non lasciatevelo sfuggire.

 

Silvia Forcina

Non pratico il nerding estremo pur essendo nerd nell'animo, ma non ho niente da condividere con i Merd che popolano il mondo. So solo quello che non sono. Come Balto.

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