Il meraviglioso ritrovo di Paola Camoriano

Paola Camoriano è una fumettista italiana che, sebbene non sia conosciuta al grande pubblico, ha un cursus honorum di tutto rispetto. Comincia a venti anni a disegnare per Il Giornalino, successivamente firma altri lavori per Periodici San Paolo, Star Comics, Paoline Editoriale Libri e ora Tunué. Insomma una persona che ha una grande dimestichezza con il disegno e che si vede. La sua mano sapiente riesce a dare uno spessore a ogni singolo personaggio: aprire Il ritrovo degli inutili, sfogliarlo e guardarlo vuol dire tuffarsi dentro un mondo a colori pastello in cui ogni dettaglio è perfettamente curato con una armonia sia di proporzioni sia di colori.

La graphic novel racconta la storia di Elettra, una ragazza con i capelli blu e tanti teschietti addosso, che vive in una mansardina, ha degli attacchi di panico e fa lavori precari. Suona il basso in un gruppo metal di provincia, ha una migliore amica pazza quanto lei e ha 29 anni. Mentre le sue coetanee le lanciano frecciatine dicendole che è ora di “sistemarsi” e di fare un figlio, lei ancora fatica a trovare la sua dimensione.

Un giorno suo zio muore e lei torna dalla città al paesino di provincia in cui è nata: qui ritrova la zia che la vizia e la coccola con mille torte e pasticcini, la madre, brillante donna in carriera, che le offre un posto di lavoro come sua assistente e che Elettra sdegnosamente rifiuta, e alcune vecchie conoscenze che le fanno battere il cuore.

All’interno di questa linea base si sviluppano altre trame e sottotrame, un corollario di personaggi affianca Elettra e i suoi amici più stretti nello svolgimento della storia. Alcuni personaggi hanno un ruolo importante e determinante, alcuni invece hanno solo la funzione di elargire qualche battuta e non si capisce il loro ruolo nella narrazione. La sovrabbondanza di personaggi, seppur caratterizzati molto bene graficamente, rende la storia troppo ricca di nomi e persone che non hanno uno scopo preciso e restano quindi un punto interrogativo.

Altra pecca all’interno della narrazione è, come già accennato la presenza di troppe trame e di troppi spunti di riflessione, che purtroppo restano sospesi e non vengono chiusi adeguatamente, la sensazione è che ci sia “troppa carne al fuoco” e che l’autrice abbia avuto fretta di concludere una parte della storia per cominciarne un’altra. Si crea quindi un puzzle di pezzi che combaciano parzialmente e lasciano la sensazione di non avere il quadro completo della situazione.

Molto interessante e direi emozionante è invece la scelta della canzoni che ascolta Elettra, che hanno rappresentato un tuffo nel passato e all’interno della migliore musica rock metal dagli anni ’90 e primi 2000.

Il ritrovo degli inutili si configura come un volume che è una festa per gli occhi, ma che ha dei piccoli difetti da sistemare. Tuttavia il tratto, i volumi e le linee della Camoriano sono così belli e delicati che ci aspettiamo al più presto un nuovo volume che, con i dovuti accorgimenti narrativi, potrebbe diventare una perla nel panorama del graphic novel italiano.

Veronica Antonucci

Chi siamo? Dove siamo? E io cosa sto facendo qui? Non ne ho la minima idea.

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