Locke & Key – La quercia non fa le melarance

Locke & Key “Benvenuti a Lovecraft” è il primo volume di una serie scritta da Joe Hill. Figlio d’arte e talentuoso romanziere statunitense.

locke-&-key_1Joe Hill è lo pseudonimo usato da Joseph Hillstrom King, romanziere di successo figlio DEL romanziere di successo per antonomasia: Stephen King. Con tale corredo genetico non stupisce che Hill si trovi perfettamente a suo agio con il genere horror, riuscendo a ben figurare anche nella narrazione a fumetti. Con Locke & Key, pubblicato dalla IDW negli USA a partire dal 2008, lo scrittore decide di cimentarsi nella Nona Arte con un “thriller soprannaturale” strutturato in sei miniserie da sei albi ciascuno (fatta eccezione per l’ultimo volume composto da sette albi) a cui si aggiungono due one-shot.

La prima miniserie è raccolta nel volume Benvenuti a Lovecraft pubblicato dalla Magic Press nel 2009.

A seguito dell’omicidio del padre, i tre fratelli Tyler, Kinsey e Bode Locke si trasferiscono con la loro madre nella casa dello zio paterno a Lovecraft, una tranquilla cittadina del Massachusetts. Keyhouse però non è una villa come le altre e nasconde parecchi segreti: delle chiavi che aprono porte su mondi fantastici e uno strano pozzo dal quale proviene una voce inquietante.

In questo primo volume, Joe Hill e il disegnatore Gabriel Rodriguez gettano le fondamenta per una storia che si prospetta articolata e narrata su piani diversi. Il primo è ovviamente il dramma legato al brutale assassinio del padre dei tre ragazzi da parte di due compagni di scuola di Tyler: Sam Lesser e Al Grubb. Hill decide di raccontare la tragedia tramite flashback interpolati alla narrazione delle vicende al presente dei fratelli Locke; questo espediente permette all’autore di non impelagarsi in un prologo inutilmente prolisso e contemporaneamente di offrirci un efficace ritratto dei protagonisti.

Vediamo i quattro affrontare il lutto ognuno alla sua maniera: la madre Nina si rifugia nell’alcol; il maggiore dei tre figli, Tyler, lavora fino a sfinirsi per sopprimere i sensi di colpa; la sorella Kinsey stravolge aspetto fisico e personalità nel tentativo di non farsi notare e così sparire agli occhi di tutti; e poi c’è Bode… il piccolo Bode che trova una chiave.

Locke & Key

È grazie a quest’ultimo che il lato soprannaturale si insinua in un racconto altrimenti ordinario. Tremendamente ordinario. La storia dell’ordinaria follia di Sam Lesser che sconvolge la vita della famiglia Locke, e delle conseguenze drammatiche su tutti i personaggi, potrebbe tranquillamente tenere su un ottimo fumetto. E per gran parte del volume lo fa. Ma tutta la prospettiva del racconto viene stravolta al termine del primo capitolo. Bode trova la chiave, apre una porta e il suo spirito fuoriesce dal corpo libero di viaggiare. Si scopre poi che esistono molte di queste chiavi, ognuna con un potere diverso, che sono in qualche modo legate alla morte del padre e a un personaggio (una creatura?) veramente “poco ordinario”: Dodge.

L’edizione in volume offre un gran servizio al lavoro di Hill, altrimenti penalizzato dalla lettura in albi singoli, come nell’edizione originale. Le vicende vengono raccontate con studiata lentezza e i dettagli vengono forniti con il contagocce, costruendo il racconto in maniera apprezzabile sulla lunga distanza; tanto che alla fine del primo volume comincia ad esplorare anche i personaggi di Nina e Duncan (madre e zio dei tre ragazzi) fino a quel momento lasciati più in disparte, mostrando il potenziale che le loro storie possono offrire.

Locke & Key Hill Rodriguez

Da parte sua il cileno Gabriel Rodriguez offre una prova soddisfacente contribuendo alla fluidità della narrazione con una composizione della tavola funzionale e abbastanza ordinata. Le caratterizzazioni un po’ caricaturali e grottesche (sulla falsariga del tratto di Joe Madureira) sembrano a volte fuori luogo e a tratti incongruenti. Piccoli peccati in un lavoro più che sufficiente.

Il punto di forza dell’albo resta comunque il lavoro di scrittura del figlio di King che rende il volume più che degno dell’acquisto e anche di una seconda rilettura in attesa della seconda uscita che recensiremo presto.

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