Le semplici cose: Enrico e Matteo vogliono un figlio
Enrico e Matteo, una coppia stabile, consolidata. Uniti civilmente e con un forte desiderio di paternità. Torna la coppia nata dalla mente di Massimiliano De Giovanni e dalle matite di Andrea Accardi.
Enrico e Matteo, una coppia stabile, consolidata. Uniti civilmente e con un forte desiderio di paternità e alla ricerca di Semplici Cose. Torna la coppia nata dalla mente di Massimiliano De Giovanni e dalle matite di Andrea Accardi in un nuovo volume edito da Feltrinelli Comics.
La storia di Enrico e Matteo è davvero una di quelle toste e durature. La loro prima apparizione avvenne su un numero della rivista Mondo Naïf nel lontano 2000, un plot semplice basato su una occasionale e genuina conoscenza in un contesto fumettistico fatto di giovani autori, tutti diventati dei grandi del mondo del fumetto italiano… Vanna Vinci e Davide Toffolo vi dicono nulla?
I tempi ora sono maturi, pronti per narrare un seguito che vede Enrico e Matteo ormai quarantenni, uniti civilmente e con la voglia di avere un figlio.
Storie e parole che pochi anni fa avrebbero creato scalpore ma oggi non più, sono all’ordine del giorno.
L’accettazione e l’integrazione dell’omosessualità ha raggiunto e superato i livelli di civiltà che da sempre erano richiesti, ma è davvero così?
Quanti sono disposti a sostenere un amore omosessuale e quanti accetterebbero anche una Gestazione per Altri (GPA)?
Matteo ed Enrico lo scoprono presto con un epilogo spiazzante e inaspettato.
Quante delle persone che consideriamo amici sono davvero così tolleranti?
Accettare una coppia gay, il loro amore, la loro vita, ma non supportare la loro idea di avere un figlio non è forse anche esse una forma di omofobia?
Temi delicati trattati con sensibilità ed eleganza da De Giovanni che guidano il lettore attraverso un racconto molto introspettivo, toccante e colmo di riflessione, sostenuti in modo eccellente dal disegno di Accardi che ancora una volta si mostra superiore alla media, con un tratto spigoloso, espressivo e soprattutto camaleontico, capace di adattarsi a storie e contesti spesso lontanissimi tra loro.
Massimiliano, cosa ti ha spinto a scrivere questa storia?
Volevo scrivere una storia sull’omogenitorialità dopo che ho organizzato un incontro con Nichi Vendola a Ferrara in cui parlava di suo figlio Tobias. Poi qualche tempo dopo Accardi mi ha chiamato dicendomi di aver sognato Enrico e Matteo che avevano un figlio. E così ho scritto questo libro.
Anche quando ci sentiamo al sicuro dopo il coming out la vita ci riserva nuovi colpi bassi. Anche le persone più care possono accettare l’omosessualità, ma non quello che ciò comporta. Come avere un figlio per una coppia gay. Perdono di vista chi hanno di fronte in nome di un pregiudizio assoluto. La malattia di Matteo fa vedere le cose secondo una prospettiva diversa. A volte ci confrontiamo davvero sulle cose quando è troppo tardi. Non è stato facile scegliere questa strada, ma la ritenevo necessaria.
Andrea, come ti sei approcciato a questa storia con questo tipo di evoluzione molto più adulta e soprattutto con tematiche così delicate?
Caro Maurizio, è difficile rispondere alla tua domanda cercando di non anticipare nulla.
Non è stato solamente un approccio comunque.
È cominciato tutto una sera di tre anni fa, quando mi si è palesata la cover dell’Integrale, con Enrico che si prende cura di Matteo, ma con qualche anno e parecchie vicissitudini in più. L’immagine deve avermi suggerito uno sviluppo piuttosto drammatico, perché tra il sonno e la veglia mi è scorsa davanti agli occhi una storia completa dei due, proprio come se vedessi un film. L’indomani mattina, ho schizzato tutto quello che avevo visto e ho scritto a Massimiliano.
Nessuno dei due in effetti immaginava che avremmo mai ripreso in mano Matteo ed Enrico. È stato bello farsi contagiare dall’entusiasmo e ritrovarsi. Abbiamo cominciato a parlarne, Massi ha rielaborato tutto quanto, ha riscritto la storia in sequenza ed è nato Le semplici cose.
Quando io e Massimiliano facevamo uscire Gente di notte o Pazzo di te, avevamo più o meno l’età dei nostri personaggi. Oggi, allo stesso modo, li abbiamo raccontati dall’alto dei nostri anni. Immaginare situazioni “adulte” quindi è stato naturalmente semplice; metterle in scena, questo è un altro discorso, richiede talenti e capacità diverse. Se ci siamo riusciti, dovresti dircelo tu.
Caro Andrea, posso solo confermare la riuscita del vostro progetto e chiudo con l’invito a tutti di immergersi nella lettura di questo appassionante e toccante racconto.
Massimiliano De Giovanni e Andrea Accardi
Le semplici cose
Feltrinelli Comics, 2019
colore, 128 pagg., € 16.00
ISBN 9788807550409