L’avvincente caso de Il tesoro del Cigno Nero
Un fatto realmente accaduto, una trama di intrighi politici internazionali, un tesoro, un avventuriero senza scrupoli, viaggi reali e immaginari… questo e tanto altro ne Il tesoro del Cigno Nero edito da da Tunué, in anteprima su DF.
La storia avvincente che gira intorno al ritrovamento di un relitto chiamato Cigno Nero e della battaglia legale che ne è seguita, è una storia vera ed è alla base del fumetto edito da Tunué, in uscita prevista il 21 maggio.
L’autore della storia è stato personalmente coinvolto negli eventi raccontati, quando lavorava come Direttore Generale del Ministero della Cultura spagnola: Guillermo Corral si cimenta nella sceneggiatura di una graphic novel per la prima volta in questo Il tesoro del Cigno Nero, affidando i disegni e i colori a Paco Roca, talento che non ha più bisogno di presentazioni.
Naturalmente i nomi e i protagonisti sono stati modificati, ma il nodo intorno a cui gira la narrazione è un fatto realmente accaduto: una compagnia americana privata, capitanata da un uomo senza scrupoli, Frank Stern, fingendo operazioni marittime innocue, riesce a individuare il relitto di una nave che trasportava un ingente tesoro. Dopo averlo trasportato in segreto in Florida, annuncia il ritrovamento in acque internazionali della Cigno Nero. Ma la Spagna si insospettisce immediatamente, conoscendo il modus operandi poco pulito del ricercatore.
Al Ministero della Cultura lavora il giovane ambasciatore Àlex Ventura, che viene incaricato di seguire la situazione, insieme alla studiosa Elsa, che diventerà la chiave fondamentale del lavoro di investigazione teso a scoprire la vera identità e la nazionalità del relitto ritrovato. Il Cigno Nero altro non è che la fregata Merced, una nave mercantile partita nel 1804 dalle colonie americane e affondata dagli inglesi nei pressi della costa ispanica con le sue ricchezze e il suo equipaggio, che contava anche donne e bambini.
Questa scoperta porta alla battaglia legale che vedrà la Spagna contrapporsi all’avidità e alla cattiveria della società di Stern, con colpi di scena legati a intrighi politici e personaggi disonesti, per veder restituito un tesoro che è di diritto suo.
La narrazione è tutta dal punto di vista del giovane Àlex, che muove i suoi primi passi sul terreno pieno di insidie delle trame politiche, sottomesse al potere del denaro; vicino a lui personaggi pieni di coraggio e guidati da un’etica e una sete di giustizia ammirevoli. Con Elsa nascerà una romantica unione che li aiuterà a mantenersi saldi nella lotta anche quando sembra non ci siano più speranze.
Non occorre conoscere la reale vicenda della Merced per godersi quest’opera. Tutto in questo racconto ha i piedi ben piantati nella realtà quotidiana, anche se si parla della quotidianità di uffici amministrativi e governativi. Se avete visto il film Shin Godzilla diretto da Hideaki Anno avrete un riferimento più adeguato: anche qui si passa per molta burocrazia, molte riunioni strategiche, personaggi che si oppongono all’azione per motivi personali, altri che lottano per fare la cosa giusta. Non ci sono exploits adrenalinici, ma piccoli costanti passi di strategia e intelligenza che portano pian piano alla conclusione vittoriosa della storia.
Ci sente comunque esaltati quando si giunge alla conclusione dell’iter legale, come in tutte le storie in cui vincono i buoni dopo aver molto combattuto (anche se le ultime pagine lasciano un po’ di amaro in bocca), perché i personaggi e le vicende catturano il lettore e lo immergono nell’atmosfera in modo molto naturale, grazie anche ai dialoghi, e ai disegni.
I dialoghi portano avanti la storia, che salta anche molti anni in poche pagine, ma si sente che non c’è nulla che sia stato perso nel frattempo. I personaggi parlano, pensano ad alta voce, raccontano quanto hanno visto o vissuto, e noi siamo spalla a spalla con loro, aspettando le prossime mosse.
Il disegno essenziale di Paco Roca aiuta il lettore a entrare nella pagina: le inquadrature sono sempre semplici, ma estremamente funzionali; i tratti caratteristici sono minimali, ma nessun personaggio è confondibile con un altro; le ambientazioni e i fondi sembrano poco curati ma in realtà hanno tutto per essere caratterizzati.
I colori usati non sono mai troppo vivaci, anche quando le scene sono all’esterno, addirittura nell’assolata Florida, ma sono anch’essi funzionali a rilassare il lettore e renderlo partecipe di quanto accade. Come le pagine dedicate alla ricostruzione dell’affondamento della Merced, stampate su carta ingiallita (dal tempo) impostate come un libro illustrato, con grandi immagini per pagina e testo corsivo in basso.
Una lettura intrigante, che fa riflettere e incuriosisce: impossibile non andare a fare una ricerca sul caso, o sul caso di altri relitti, come quello della Nuestra Señora de Atocha, vicenda simile ma con esito opposto. Un fumetto che fa viaggiare, con viaggi reali e immaginari, nel tempo e nello spazio. Buon divertimento!
Guillermo Corral, Paco Roca
Il tesoro del Cigno Nero
cartonato, € 19.90