La guardia dei topi: Petersen colpisce ancora
Dalla quarta di copertina: Ogni topo della Guardia è stato piccolo. E in quell’età in cui non si ha ancora esperienza della vita ha ascoltato, in ammirazione, vicende di virtù, coraggio, amicizia, amore che lo hanno spinto ad essere ciò che è ora.
Lo ammetto: sono di parte.
Sono innamorato di questo mondo che, con un paragone forse un po’ irriverente, fa pensare a quello di Tolkien. Partito da una storia per bambini, si dimostra sempre più adulto, complesso e interessante.
I topi sono un po’ come gli hobbit: apparentemente piccoli e indifesi, ma scaltri e uniti.
E come negli hobbit, c’è in loro assai più di quanto colpisca la vista.
E come agli hobbit piace raccontare e farsi raccontare storie. Già nei due volumi delle Leggende c’erano raccolte di storie, ma lasciate nelle mani di altri autori. In quel caso si trattava di raccontare la storia migliore per vedersi abbonato il debito nella locanda di June, ma con un sottile gusto per ascoltare storie e mettere alla prova chi le racconta.
Stavolta è Petersen stesso a raccogliere delle storie, che, diversamente dalle Leggende, vedono come protagonisti gli stessi topi della Guardia che abbiamo incontrato nelle storie principali della saga. Lo spiega lo stesso autore nella prefazione: creare una storia che sappia accogliere nuovi lettori e continui ad appassionare i vecchi fan non è impresa da facili equilibrismi.
Perciò in queste storie i topi della Guardia che abbiamo conosciuto in precedenza sono giovani e in cerca di ispirazioni e stimoli per le loro avventure future.
Così alla fine di ogni storia c’è una morale, che poi i topi adulti incarneranno, una volta entrati nella Guardia: per Kenzie ne Il saggio tessitore la domanda «sono dunque le idee più affilate di una lama?», per Saxon in Baldwin il prode il motto «il male prevarrà se il topo buono nulla farà» o per Rand che si fa ispirare dal trio della Scure.
Sei storie brevi, di cui una storia della buonanotte per la figlia di Gwendolin e Saxon, che quindi segue temporalmente tutte le storie raccontate finora. Tutte e sei con lo spirito e la firma di Petersen che le dedica a coloro a cui piace farsi raccontare storie. Quattro di queste sono state create per il Free Comic Book Day, di cui una già presentata anche dalla casa editrice Panini nel primo Free Comic Book Day italiano a dicembre 2016. E anche se fosse una operazione poco più che commerciale, il livello delle storie e dei disegni meriterebbe comunque una menzione.
Da una parte è un buon punto di partenza (anche se forse un po’ caro, 12 € per meno di 70 pagine di fumetto) per chi non conosce il mondo di Petersen, dall’altra è un piacevole intervallo in attesa di una delle nuove avventure della Guardia.
Ancora una volta le storie sono perfettamente ambientate sia spazialmente (ogni racconto ha la sua sede di svolgimento, che si può ritrovare nella mappa a pagina 70) che temporalmente, e in appena otto pagine sono complete, come una fiaba.
Per questo sono perfette per essere lette e raccontate, anche ai bambini, magari proprio per avvicinarli alla Nona Arte.
Se poi invece di raccontarle, volete farvele raccontare dallo stesso autore (ma dovete conoscere l’inglese…) potete trovare tutte le storie su Youtube.
Se invece vi piacciono i disegni eleganti e dettagliati nei particolari e vi emoziona il fruscio della carta e l’odore della stampa, leggetelo da soli, prendetevi il tempo necessario per trovare citazioni e dettagli, per apprezzare la poesia e il tratto.
E allora mi saprete dire se è giusto o no che io sia di parte…
La guardia dei topi – Baldwin il prode e altre storie
David Petersen
72 pagine
Formato 20.3 x 20.3
Brossurato
12 €