Jakob, Mimmi e i cani parlanti – Alla riscossa del territorio
Jakob, Mimmi e i cani parlanti è il fumetto tratto dall’omonimo film dall’illustratrice Elīna Braslina: una storia di rispetto degli spazi comunitari della città e sul senso di comunità.
Vi sarà capitato di passeggiare per la vostra città e trovare una zona in stato di abbandono con erbacce, immondizia e arredo urbano in rovina. Avrete pensato che con una buona manutenzione quel posto potrebbe diventare un bel giardino pubblico con un parco giochi o semplicemente un’area verde con alberi e panchine dove rilassarsi nelle belle giornate. Capita di sentire persone indignarsi per il degrado e capita di vederne altre che gettano rifiuti in strada: se le prime si impegnassero nel rimediare e le seconde adottassero un comportamento più civile, tutti ne gioverebbero, sopratutto l’ambiente.
Ecco, ora una storia di cani parlanti vuole trasmettere il concetto di rispetto dell’ambiente ai più piccoli.
La storia dei cani parlanti di cui parliamo è tratta dal romanzo del 2013 Maskackas Stāsts, tradotto in inglese come Dogtown, dell’autrice lettone Luīze Pastore. Edmunds Jansons, animatore lettone pluripremiato, ha adattato la storia originale in un bel film d’animazione del 2019 intitolato Jakob, Mimmi and the Talking Dogs con i disegni di Elīna Braslina, che ne ha poi realizzato la graphic novel Jēkab, Mimmi un runajošie suni. Quest’ultima opera è stata importata in Italia e pubblicata con il titolo Jakob, Mimmi e i cani parlanti dalla casa editrice Sinnos.
Jakob è un bambino che vive a Riga, capitale e città più grande della Lettonia, e sogna di diventare un’architetto come lo è suo padre che deve assentarsi per un’impegno di lavoro. Jakob viene allora affidato per una settimana a Falco e a sua figlia Mimmi che vivono a Ortica (in lingua originale Jakob si trasferisce a Maskačka, un quartiere di Riga). Mimmi è entusiasta del suo quartiere colorato e pieno di verde, ma Jakob lo vede brutto, vecchio e puzzolente. Per fare dispetto a sua cugina disegna un “progetto” che vede un alto grattacielo grigio nel bel mezzo del quartiere perché è convinto che ciò che lui disegna diventi poi realtà (come i progetti che disegna suo padre architetto).
Il mattino dopo arriva nel quartiere una squadra di operai con grossi mezzi edili intenta a buttar giù gli alberi per poter costruire i grattacieli del Signor Cingolo. Mimmi è disperata e Jakob si sente responsabile, ma ecco che i cani del quartiere arrivano in loro aiuto per organizzare insieme un piano per scacciare gli intrusi.
Jakob, Mimmi e i cani parlanti è una storia semplice e diretta, perciò efficace nel suo intento comunicativo verso i bambini. I disegni sono sobri e vivacizzati da brillanti colori pastello che ricordano sorprendentemente bene la colorata città di Riga.

I cani parlanti della storia sono una bella trovata per rappresentare l’impegno nella tutela dell’ambiente. Si presentano come guardiani della città e sono cani che, come è ben risaputo, sono animali che difendono il proprio territorio, e in questo caso sono cani randagi perciò difendono l’intero quartiere.
I protagonisti sono bambini che parlano ai lettori bambini, ancora meglio lo fanno i cani che parlano, e insegnano loro le capacità e il valore di una vera comunità. La tutela della propria città, dell’ambiente e degli animali che lo abitano è un diritto e un dovere di tutti, perché un comportamento responsabile rende un’intera comunità felice.
Elīna Braslina
Jakob, Mimmi e i cani parlanti
Sinnos, 1 luglio 2022
72 pagg., colori, €13.00
ISBN: 978-88-7609-516-0