Hangar 66 il fumetto Open Source – Intervista a Max Bertolini

Max Bertolini è un disegnatore affermato che ha fatto di tutto: ha realizzato copertine per Mondadori, Rizzoli, Castoldi, Heavy Metal e Fantasy & Science Fiction Magazine, senza contare i lavori per la Dark Horse. Ora per la Bonelli fa Nathan Never e Morgan Lost, ed è il copertinista di “Universo Alfa”. Nonostante ciò, non si adagia sugli allori e ha voluto sperimentare sulla sua pagina Facebook le potenzialità dei social network, creando un fumetto ove chiunque può mettere le proprie idee. Non possiamo non incoraggiare e divulgare questa idea che sembra folle ma, dalle prime immagini realizzate, risulta essere una cosa molto seria e professionale.

Parlaci, per chi non ne sa nulla, del progetto HANGAR 66 che sta viaggiando per i social network!

HANGAR 66 è nato quasi per caso, da una domanda che ho fatto su Facebook: cosa vi piacerebbe vedere in un fumetto che non avete ancora visto? Da lì è partita una valanga di proposte e di idee, molto più di quelle che immaginavo, e ho pensato di inserirle in un progetto, che a grandi linee avevo già in mente. Ho deciso di partire dai lettori, e stanno venendo fuori molti spunti: la cosa sta piacendo moltissimo!

H66 pagina 1

Come valuti in media le idee che stanno arrivando? Vedi un palese (se sì, ovviamente è normale che ci sia) dilettantismo che può essere “plasmato” o addirittura qualche potenziale “soggettista”?

La maggior parte delle idee mi ha colpito per la freschezza e l’originalità, siete andati oltre le mie aspettative. C’è dilettantismo o meglio lo chiamerei semplice voglia di divertirsi e basta, che è proprio lo spirito del progetto. Se ci sono potenziali soggettisti non ne ho idea, in fondo valutare soggetti non è il mio lavoro. A me basta e avanza che ci stiamo tutti divertendo parecchio.

Hangar 66 Potenza

 Come cerchi di rendere sorprendente la lettura di questo fumetto anche per chi ha partecipato attivamente?

Sto pensando di metter i vostri nomi sparsi DENTRO il fumetto, oltre che nei ringraziamenti, poi naturalmente non rivelo tutto della storia, voglio lasciarvi tutto il gusto della lettura.

La fantascienza italiana (genere e ambientazione di HANGAR 66) è quasi del tutto inesplorata ed è stata sfruttata poche volte, in tutti i generi (cinema, letteratura ecc…). Pensi che l’Italia possa essere un ottimo territorio per questo tipo di storie?

Assolutamente sì. Diversi linguaggi, diversi ambienti, diverse culture che si contrappongono in un futuro dove manca tutto, cibo, fonti di energia… E personaggi altamente tipicizzati, ognuno da una regione diversa, con abbigliamenti diversi… È una vera epifania di fantascienza!

Hangar 66 Peppe O'Maiale

Forse anche il fatto di avere lettori di regioni diverse può rendere la cosa fattibile, anzi forse hai trovato l’unico modo per fare un fumetto del genere (forza del social network!). Al di là delle idee scritte di H66, come nascono invece le idee visive? D’impulso o c’è uno studio preciso?

Molto nasce dalle suggestioni di voi hangers, ogni idea lascia tracce emotive e visive nella mia mente, che poi prendono spontaneamente vita nei disegni di H66.

Fai un paragone tra lavorare con un gruppo di appassionati e uno sceneggiatore affermato.

Con gli appassionati che seguono Hangar c’è una gioiosa anarchia che a volte è solo divertimento ma altre volte porta a risultati sorprendenti. Dal caos nascono stelle! Con un professionista è come una gita organizzata, chiudi gli occhi e ti lasci portare!

Hangar 66 Masha

Una volta ideato HANGAR 66, che destinazione ha? Sarà pubblicato online o addirittura cartaceo?

Io voglio che sia cartaceo! Grande formato, almeno A4… ancora sono indeciso se a colori e bianco e nero… lascio decidere agli hangers!

Per quanto riguarda la lunghezza e il numero di albi? Possiamo avere un’idea?

Il primo pensavo quarantasei pagine, ma è un po’ presto per parlarne…

H66 si preannuncia uno specchio di riflessione dell’Italia di oggi. Mi viene naturale chiedere come vedi oggi il nostro paese…

Io vivo giorno per giorno, ma in HANGAR 66 non conto io ma voi, siete voi che mi state dicendo come vedete il Paese oggi. E sta venendo fuori l’avversità per le banche, il senso di isolamento dal resto dell’Europa, la necessità di cercare di sopravvivere in condizioni per tante persone difficili. HANGAR 66 è il vostro specchio e quindi lo specchio dell’Italia di oggi.

Hangar 66 Maria Devota

HANGAR 66 in pratica esprime i sentimenti e gli stati d’animo di tante persone. Per caso prenderà una sua posizione politica?

Lo escludo. È un palcoscenico su cui recitano tutti, qualsiasi idea è benvenuta.

Sono benvenute anche eventuali idee che non condividi, ma che sono comunque rispettabili?

Certo che sì! Basta che riscontrino il favore degli altri hangers. Non essendo possibile accontentare tutti, alla fine quelle che emergono sono le idee che vengono apprezzate di più. HANGAR 66 è una specie di Parlamento del fumetto!

A livello grafico, con che approccio gli stai dando forma? Se dovessi fare una distinzione tra HANGAR 66 ed i fumetti della Bonelli che realizzi, come la descriveresti?

H66 mi consente di creare in piena libertà, mentre lavorando su personaggi Bonelli c’è giustamente tutta una serie di regole da seguire, che negli anni hanno costruito uno stile riconoscibile e di successo per la casa editrice. Con HANGAR 66 invece seguo solo me stesso e voi. I risultati saranno imprevedibili, ma è proprio questo il bello del nostro fumetto!

Hangar 66 Crocifissa Potenza

Ammetto di avere una (come si dice adesso) scimmia per l’esito di questo fumetto. Oltre te e gli utenti, ci sono altre influenze? Il mecha potrebbe, con le dovute differenze, ricordare certi bei manga di fantascienza. Dimmi se sbaglio e se ci sono altre influenze che ti passano in mente mentre lo realizzi.

Mmh…. a me le idee grafiche vengono mentre sto disegnando… è il disegno stesso che mi dice quello che devo fare di lui, mentre lo creo… è un po’ come voi e HANGAR 66… siete la mia ispirazione e tutto si crea mentre cammina…

Insomma un fumetto “open source”! Ultima domanda, visto l’interesse che suscita, quando è prevista la pubblicazione?

Difficile da dire. Ma il prima possibile!! Prima del 2017 possibilmente.

Spero che questa intervista serva a divulgare questa bellissima iniziativa! Alleghiamo le immagini fatte per stuzzicare la curiosità di molti. Rimanete sintonizzati per qualsiasi sviluppo!

Ringrazio Max: per la disponibilità!

Grazie a noi!!

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