Crittografia a fumetti: una piccola storia

Crittare e decifrare messaggi cifrati è stata una attività umana da sempre, perché saper scrivere o leggere messaggi per altri segreti è sempre stato un vantaggio, prima di tutto bellico. Una breve storia illustrata della crittografia è l’ultimo lavoro di Bruno Codenotti.

Quando parliamo di logica e crittografia a fumetti, in Italia viene ormai in mente Bruno Codenotti. Il ricercatore del CNR ha fatto della divulgazione matematica illustrata un vero e proprio filone. Anche applicandolo a campi della matematica che possono sembrare difficilmente rappresentabili graficamente. Ha messo a frutto le sue competenze scientifiche e convertito diversi artisti ai fumetti su questi temi, raccontando storie che sottendevano argomenti matematici. Il più delle volte alternando dei (bei) scritti divulgativi, con i disegni. Nei precedenti libri ha inserito le storie a fumetti in lunghi testi di divulgazione.

Dopo aver parlato dell’infinito e, più recentemente, di paradossi, con Acutamente pubblica un agile libretto di storia della crittografia. E, come sempre in questi casi succede, di storie. Tanto da intitolarlo Racconti di crittografia.

Storie tra il reale e il leggendario, prese per lo più dalla letteratura, che introducono alcuni metodi crittografici con grande semplicità; 48  pagine gustose e scorrevoli, tra le storie illustrate e i brevi approfondimenti storici e tecnici; cinque storie aneddotiche, dall’antichità al secolo scorso, che propongono diversi metodi per nascondere un testo tra le righe.

E, dopo aver proposto con Insolubilia una storia a fumetti romanzata con sfondo matematico, per la prima volta la parte illustrata predomina in un libro dedicato espressamente alla divulgazione.

Fin dall’inizio impariamo che crittografia e crittoanalisi sono le due facce della stessa medaglia, infatti riguardano rispettivamente la codifica e la decodifica dei testi. Poi partono le storie. Che raccontano metodi crittografici ancora in uso nell’era moderna, ma che hanno avuto origine in tempi ben più remoti. Ad esempio, la scitala non è dissimile, dal punto di vista formale, di un meccanismo crittografico a chiave privata o simmetrica.

Non si tratta in realtà di fumetti veri e propri, ma di storie illustrate di 7-9 pagine (non ci sono in effetti le nuvolette). Ciascuna illustra un evento raccontato in letteratura, mostrando la potenza della crittografia:

Gli intermezzi teorici, quattro in tutto, della lunghezza di uno o due pagine, sono gustosi approfondimenti sui sistemi di cifratura di cui si parla nelle storie, o delle piccole raccolte di aneddotica su questi. Dal Cifrario di Bellaso a ENIGMA.

Abbiamo imparato già in passato a conoscere il Codenotti sceneggiatore: le storie, certamente brevi, sono però complete. I personaggi sono caratterizzati abbastanza bene, la contestualizzazione ben riuscita.

Qui, non essendo le storie originali, mette alla prova non il cosa raccontare, ma il come raccontarlo. E anche stavolta riesce a colpire nel segno. Gli episodi risultano ben raccontati e inquadrati, in poche pagine forniscono tutti i dettagli necessari.

Come dicevamo, non si tratta esattamente di fumetti: le storie sono in realtà illustrate con lunghe e ricche didascalie (graficamente contestualizzate, come pure i font utilizzati). Ad esempio, per Sparta le didascalie sono scritte con caratteri tutti maiuscoli su riquadri che sembrano le iscrizioni lapidarie greche o romane. Per Conall Corc i font sono di tipo celtico, su quelle che sembrano pergamene con intorno un fregio a nodi.

In questi si vede tutta la ricerca fatta da Codenotti, che è andato a indagare i retroscena delle leggende e dei racconti, mischiando il canovaccio principale con altre informazioni.

A un primo impatto le illustrazioni di Eros Pedrini, di cui è impossibile trovare altro materiale che non siano le opere create con Codenotti, appaiono non del tutto adatte al livello dei contenuti.

Sembrano fatte in computer grafica elementare, con sfondi presi da immagini reali più o meno deformate ed elaborate, e una parte originale dei disegni che appare non sempre all’altezza. Le immagini risultano a volte distorte (gli sfondi delle didascalie, alcuni elementi riprodotti utilizzando sempre lo stesso campione, come lo scudo di Corc). Quelle originali si limitano per lo più ai soli personaggi, e a volte anche questi risultano cambiati. Inoltre appaiono talvolta confuse, senza struttura.

Però in conclusione risultano sufficientemente efficaci. Infatti:

  • sono abbastanza divertenti ed esplicative;
  • non disturbano i concetti matematici cioè non predominano sui contenuti, come forse sarebbe potuto succedere con altri stili grafici;
  • sono pensate anche per attrarre i più giovani che si trovano certamente a loro agio con degli animali antropomorfi, anche se non perfettamente disegnati ma ben caratterizzati.

In conclusione, il contenuto merita. Alcuni esempi e metodi crittografici sono spiegati con grande chiarezza e molto leggibili. La parte grafica è certamente migliorabile, ma non al punto di inficiare del tutto il lavoro.

Una introduzione godibile alla crittografia partendo da esempi storici ben spiegati, certamente adatta a chi non ne sa nulla, ma anche a chi non parta proprio da zero. E a chi si lascia appassionare dalle storie e dagli aneddoti.

Racconti di crittografia
Bruno Codenotti, Eros Pedrini
Edizioni Acutamente, 2018
48 pagg, brossura, colore
EAN 9788885708037, € 12

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