Comics&Science: The Colors Issue – La storia dei colori, i colori nella storia

Un numero speciale di Comics&Science prodotto in collaborazione con l’Università di Perugia per parlare della scienza e della storia di pigmenti e colori.

Oggi ormai diamo per scontato tutto.

Le nostre stampanti producono uno qualsiasi dei milioni di colori che i sistemi informatici sono in grado di generare digitalmente sullo schermo (anche se non è proprio vero, eh).

Ma nel passato com’era? Come hanno fatto gli artisti del passato, a partire dai primi disegni rupestri della preistoria, a creare i pigmenti e poi i materiali con cui hanno colorato? Se volevano dipingere il manto della signora di turno con un preciso tono di blu, come potevano produrlo? Da dove venivano i colori dei quadri, e come venivano fissati sulla tela?

Sono domande che cercano spesso una risposta da parte degli storici e soprattutto degli storici dell’arte, perché supportano lo studio dei materiali, ma anche perché conoscere i colori può essere fondamentale per le attribuzioni di certe opere ai loro artisti (con tutto quello che ne consegue in termini economici nel mercato dell’arte) e per l’analisi delle rotte commerciali. Ecco quindi se ne capisce la grande importanza.

In questo piccolissimo albo fuoriserie di Comics&Science, appropriatamente intitolato The Colors Issue e realizzato in collaborazione con i Dipartimenti di Fisica e Geologia e di Chimica, Biologia e Biotecnologie dell’Università di Perugia e il Centro SMAArt, Walter Leoni ai testi e l’esordiente Filippo Paparelli ai disegni mettono insieme fumetto, arte e scienza. E anche la storia, condita da un po’ di umorismo.

Insomma una serie di ingredienti spesso presenti nelle ricette di Comics&Science, stavolta utilizzati in quello che, rispetto alla serie regolare, è una specie di finger issue (continuando la metafora culinaria). Poche pagine ma gustose, sia nel fumetto che nella versione ridotta dei redazionali.

Riuscirà il buon Leonardo a completare il ritratto del Malabarba con tutti i colori giusti? O forse sarà più facile portare a termine il progetto della macchina del tempo? Come queste due cose interagiranno?

Nonostante le sole otto tavole, la storia risulta infarcita di trovate e citazioni divertenti. Lo schema della griglia è piuttosto classico: tre righe per tavola, due/tre vignette per riga, con una singola eccezione e la trovata del bordo pergamenato.

Fra automobili a pedali che arrivano a ottantacinque miglia orarie (!), modelli reali per l’uomo vitruviano e contratti capestro con condottieri sanguinari che vogliono darsi un tono, scopriremo l’origine dei colori inusitatamente sgargianti utilizzati da Leonardo.

Proprio perché nel futuro di Leonardo, o se preferite nel nostro presente, le opere d’arte possono essere messe sotto la lente d’ingrandimento dai diagnosti dei beni culturali.

In questo caso con l’attenzione nientepopodimenoché della versione fumettistica di Alberto Angela.

Nella storia si passa dai colori caldi del Rinascimento e dell’aria aperta, ai colori freddi di un laboratorio moderno, mantenendo lo stesso livello di humour. Si passa infatti dai giochi di parole e dall’esasperazione degli accenti dei personaggi, alla relazione tra scienziati e critici nell’attribuzione delle opere.

È sufficiente una intuizione da parte di un critico? Oppure la scienza deve sempre confermare? E se sono in contrasto, chi dei due ha ragione?

Gli autori infilano nella storia anche una certa ironia nei confronti della scienza stessa, che cade in qualche modo in un tranello teso da Leonardo (al solo scopo di salvare la pelle): scienza che tende ad essere troppo spesso autoreferenziale.

C’è anche quello che mi pare un omaggio a una famosa storia di Topolino, che però vi consigliamo di leggere solo dopo aver letto questo speciale, per evitare ogni forma di spoiler…

Come suddetto, anche i redazionali sono ridotti rispetto al solito, quattro pagine in tutto per parlare di come abbiamo creato pigmenti da migliaia di anni e come li creiamo ora. E per dirci che i colori non sono eterni, e infatti la scienza sta cercando anche di capire come preservarli, ma anche di tornare indietro nel tempo, cioè, capendo la chimica dei materiali colorati, riscoprire i colori reali con cui le opere erano state dipinte.

La comune ambizione di studiosi di area scientifica e umanistica è quella di riscoprire e preservare la bellezza dei colori, per rendere eterne opere fondanti il nostro patrimonio culturale.Letizia Monico, CNR-SCITEC

Letizia Monico, CNR-SCITEC


A cura di Roberto Natalini, Andrea Plazzi
Comics&Science: The Colors Issue
CNR Edizioni con Università di Perugia, marzo 2023
16 pagine, colore, spillato, 16,8×24 cm, edizione fuori commercio
ISBN 978-88-8080-523-6

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