Bambino paura – La provincia cronica di Juta
Bambino paura è una graphic novel scritta e disegnata da Juta ed edita da Rizzoli Lizard.
In una piccola cittadina di provincia sormontata da un castello in rovina viene girato un film. Il regista sceglie come protagonista Giulio, un bambino del luogo che impersonerà il ruolo principale del film Bambino paura, un bambino fantasma che si macchia dei delitti più efferati e truculenti.
Giulio si ritroverà suo malgrado al centro dell’attenzione, dovendosi barcamenare tra chi lo rincorre per un selfie, chi lo irride sui social e chi lo teme davvero, convinto che il bambino abbia davvero acquisito poteri sovrannaturali. Sua mamma e sua sorella sopporteranno e supporteranno Giulio in questo momento così bizzarro della sua vita cercando di stargli accanto come possono.
Anche se la copertina sembra dirci il contrario, questo libro non è un racconto dell’orrore, a meno che non si sia spaventati da quella cosa inesorabile che accade a tutti: crescere. Giulio è un bambino come tanti, che diventa l’ingranaggio di una macchina, il cinema, più grande di lui. Difficile dunque distinguere i piani, finzione e realtà, fatti realmente accaduti e non, sia per lui sia per i compaesani. Come mantenere i piedi per terra quando si diventa i protagonisti indiscussi di quello che è l’evento più importante mai accaduto in paese? Ma Giulio è un bambino con la testa sulle spalle, anche quando mostra compiaciuto e di nascosto il film di cui è protagonista, rigorosamente vietato ai minori, ai suoi compagni di classe.
Questa è dunque una storia famigliare e di provincia. Sua mamma, una donna single, istruttrice di scuola guida tenta di gestire il ménage di famiglia come può, tra cene rimediate e le classiche preoccupazioni genitoriali. Stefania è un’adolescente in cerca di un proprio posto nel mondo, affezionata alla sua tartaruga e con un rapporto impacciato con i maschi della sua età. Con queste due figure femminili Giulio mette in scena la realtà della provincia cronica, quella in cui si cresce lentamente, in cui si vive di piccole cose e di grandi sogni.
Ecco che Bambino paura diventa un racconto di formazione che spiega magnificamente la malattia di cui la provincia italiana è paziente asintomatico. I primi amori, le prime esperienze sessuali, gli amici, i vicini, le domeniche a casa dei nonni, gli spazi aperti e la totale libertà nel crescere fuori dagli eventi della storia. Il potere detonante del cinema fatto e visto, che da molto lontano riecheggiano Nuovo cinema Paradiso e L’uomo delle stelle di Tornatore, fa da motore al racconto di una provincia tenebrosa e fosca, dove la fiaba si tinge di horror e dove crescere può fare davvero paura.
Juta, all’anagrafe Simone Rastelli, esordisce con questo bel romanzo grafico, asciutto, concreto ma nello stesso tempo dolce e sospeso. Bello anche lo stile del disegno essenziale e senza fronzoli. Il character design di Giulio mi ricorda le bambine di Yoshitomo Nara, incredibilmente innocenti, ma talvolta spaventosamente inquietanti.
Crescere è normale. E la normalità è un incubo.
Juta
Bambino paura
Rizzoli Lizard, 2021
240 pagg., bianco e nero, brossura, 21×15 cm, €18.00
ISBN: 9788817159067