Penguin Highway – Il mistero dei bambini

Nell’anno 2018 il cinema d’animazione giapponese non ha visto megahit che sono diventate fenomeni sociali come your name. dell’agosto 2016, ma gli animefan hanno invece concentrato il loro sostegno e supporto a produzioni più simili a In questo angolo di mondo del novembre 2016, come ad esempio Liz to aoi tori, Wakaokami wa shōgakusei! e Penguin Highway, usciti uno dietro l’altro, che hanno reso il 2018 uno splendido anno.

Copertina del romanzo "Penguin Highway" di Tomihiko Morimi e locandina del film "Penguin Highway" di Hiroyasu Ishida.
A sinistra: la copertina del romanzo Penguin Highway di Tomihiko Morimi edito dalla Kadokawa, storicamente la casa editrice giapponese più sensibile alla fantascienza. A destra: la locandina italiana di Penguin Highway, portato in Italia da Dynit e presentato in anteprima a Lucca Comics & Games 2018.

Fra questi tre titoli, Penguin Highway è tratto da un romanzo per ragazzi con protagonista uno studente delle elementari, inusualmente scritto da Tomihiko Morimi che è invece famoso per i suoi lavori che tendono alla slapstick comedy con protagonisti grezzi strudenti universitari come Yoru wa mijikashi aruke yo otome e The Tatami Galaxy, entrambi già trasformati in anime, ed è stato diretto da Hiroyasu Ishida, giovane animatore e autore che ha diretto cortometraggi molto vivaci come Fumiko no kokuhaku e FASTENING DAYS.

Fumiko no kokuhaku (“La confessione di Fumiko”) è un cortometraggio del 2009 scritto, diretto e animato da Hiroyasu Ishida, quasi un esperimento tecnico, che unisce un tipico stereotipo della cultura pop giapponese come la confessione d’amore della liceale con un umorismo di modello più americano, confrontabile con Tex Avery e soprattutto Roger Rabbit.

 

Nonostante la storia parli dello studente delle scuole elementari Aoyama-kun che organizza una ricerca scientifica per capire il mistero dei pinguini spuntati all’improvviso nella sua città, dell’igienista dentale detta «sorellona» che li crea, e anche di un “mare” che fluttua su un prato in mezzo a un bosco, in realtà l’avventura delle vacanze estive da bambini e l’ambientazione sono rappresentati in modo così meraviglioso da surclassare completamente la storia del film.

Nel romanzo originale ci sono già sia la trama della ricerca analitica di Aoyama-kun sul mistero dei pinguini, sia la trama della sfida emotiva di un ragazzo sul mistero delle affascinanti «tette» di una ragazza più grande di lui. Il regista Ishida non ha deviato dal soggetto originale e lo ha coscienziosamente trasformato in animazione, il cui incipit vede la curiosità rappresentata in maniera un po’ comica di Aoyama-kun per le «tette» della sorellona. Eppure, nella seconda parte del film, nella scena in cui la sorellona abbraccia Aoyama-kun, il suo seno si muove avvolgendolo in maniera gentile, lasciando percepire un senso di affetto e di solennità.

A marzo di quest’anno il Sasayuri Café , la cui proprietaria è una ex animatrice dello Studio Ghibli, ha ospitato una mostra di disegni di Penguin Highway. Fra le opere esposte c’erano i disegni originali che rappresentano la scena dell’addio della sorellona ad Aoyama-kun: nonostante in effetti la sorellona non pronunci alcuna battuta in quella scena, il regista Ishida ha scritto per ogni cut delle parole che descrivono il di lei stato d’animo, dimostrando come lui provi un profondo amore per questa storia e i suoi personaggi. Sfortunatamente non ci sono fotografie di questi appunti del regista perché era proibito fotografare alla mostra.

Fotogrammi da "Penguin Highway" di Hiroyasu Ishida.
Nei due secondi scarsi che impiega la sorellona per uscire, ci sono almeno tre cut che esprimono i suoi sentimenti complessi e contrastanti per Aoyama-kun, a libera interpretazione dello spettatore.

La famosa fumettista Moto Hagio, autrice di Thomas no shinzou e Edgar e Allan Poe – Il clan dei Poe, si è molto complimentata dopo la lettura del romanzo per il modo in cui restituisce la sensazione dell’abbraccio fra Aoyama-kun e la sorellona. Anche nel film si percepisce esattamente la stessa sensazione, e dopo essere usciti dalla sala cinematografica resta ancora in testa la certezza che in futuro Aoyama-kun abbia possibilità infinite: è un’opera straordinaria.

Un film che vorrei assolutamente venisse visto anche dagli spettatori fuori dal Giappone.

P.S.: il palcoscenico della storia è la città di Ikoma nella prefettura di Nara, che ha veramente quella scuola elementare, quel treno per Osaka, quel centro commerciale Æon Mall eccetera che si vedono nel film. È il luogo di nascita dello scrittore del romanzo Tomihiko Morimi, e avendo anch’io abitato a Ikoma, quelle scale che si trovano nel bosco dove gironzola il mostro Jabberwock le ho salite e scese tante volte portando a spasso il cane, e personalmente mi fanno tornare in mente tanti ricordi nostalgici.


Copertina de "Il mistero dei pinguini" dei The Misfits.La canzone italiana del film Penguin Highway è Il mistero dei pinguini dei The Misfits – Cartoon Cover Band, vincitori del premio Red Phoenix a Lucca Comics & Games 2019.

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Harinezumi Hedgehog

Un giapponese appassionato della cultura degli anime, che vuole visitare i Navigli a Milano.

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