Beatlesmania a fumetti: 360° The Beatles Antologico
La beatlesmania è una malattia per cui non esiste cura: dopo 60 anni c’è ancora chi ne soffre incurabilmente! Fra loro ci sono anche i ticinesi di BookMaker Comics, che hanno riunito un variegato gruppo di autori per celebrare i Fab Four con undici storie a fumetti.
A quasi sessanta anni dalla formazione, quasi cinquanta dallo scioglimento, quasi quaranta dalla morte violenta di un suo membro e quasi venti dalla morte per malattia di un altro, il gruppo musicale britannico dei Beatles è più on the beat che mai. Lo dimostrano i continui tour sold out di Paul McCartney, le continue citazioni in qualunque mass media dovunque nel mondo, il clamore con cui è stato accolto l’ingresso del catalogo musicale della band sull’iTunes Store, l’uscita continua di nuove raccolte sempre premiate dalle vendite, la commozione per la morte di George Martin, le leggende sugli archivi di Abbey Road dove ancora sono conservate reliquie come Carnival of Light, e lo dimostrano i vari film dedicati al quartetto di Liverpool. L’ultimo era stato nel 2009 Nowhere Boy sulla giovinezza di John Lennon, e lo scorso settembre è uscito The Beatles: Eight Days a Week – The Touring Years, il documentario di Ron Howard dedicato ai primi anni del gruppo. Ma oltre ai film, anche i fumetti dedicati ai Fab Four non mancano: ne è un esempio 360° The Beatles Antologico.
Come suggerisce il titolo, il volumetto mette insieme un florilegio di undici storie brevi e brevissime, dalle due alle quattordici facciate, per un totale di 120 pagine di pura beatlesmania declinata secondo le penne e le matite di diciotto autori diversi fra sceneggiatori, disegnatori e autori completi per dare uno sguardo molto ampio, a 360°, sulla band. Non c’è alcun intento filologico, storiografico o critico, sono semplicemente undici finestre sulla carriera dei Beatles: a volte riguardano aneddoti, a volte fatti storicamente accaduti, a volte sono astrazioni e altre ancora i Beatles non compaiono affatto ed è protagonista la loro musica o il loro nome.
Il progetto è nato da un’idea dell’Associazione Culturale BookMaker Comics di Bellinzona, nel Canton Ticino in Svizzera, ovvero proprio la città dove si trova la clinica che George Harrison scelse per curare il suo tumore al cervello, purtroppo inutilmente dato che la malattia lo portò alla morte nel 2001. Per commemorare il decennale del triste evento, nel 2011 BookMaker Comics ha messo insieme un gruppo molto variegato di fumettisti italiani o italiofoni per rendere omaggio al genio del quartetto di Liverpool. 360° The Beatles Antologico è stato possibile grazie alla collaborazione con la Scuola Internazionale di Comics, l’istituzione fondata nel 1979 da Dino Caterini e attiva sia nella formazione sia nella diffusione del fumetto nostrano, da cui fra gli altri sono usciti anche i due sceneggiatori Matteo Gerber e Alessandro Ferri (che sono i curatori di questo volume, e nel caso di Gerber anche autore di due storie) e gli illustratori Eva Scognamiglio e Salvatore Amedei, oltre a molti degli autori presenti nel volume.
Esattamente come potrebbe essere un album dei Baronetti, 360° The Beatles Antologico è composto da una dozzina scarsa di pezzi che si fruiscono in meno di un’oretta. È rispettata anche un’altra caratteristica dei Beatles, ovvero l’ecletticità: questo volume si sarebbe potuto benissimo intitolare A Doll’s House, che era il titolo provvisorio dell’album bianco, data la grande varietà di stili, linguaggi (letterari e grafici) e intenti comunicativi. Infine, come in un po’ tutti gli album dei Beatles, ci sono molti brani clamorosi affiancati ad alcuni meno riusciti: se persino Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band ha brani opinabili come Lovely Rita e Good Morning Good Morning, allora non è un grande problema se anche in questa raccolta figurano episodi dimenticabili. Allo stesso modo, però, alcuni sono dei gioielli: in particolare sono molto interessanti gli episodi Colpo di fulmine scritto da Marco Bruno, con attenzione alla simultaneità, e disegnato da Andrea Fantechi con uno stile liquido, un po’ Disney un po’ manga un po’ Looney Tunes un po’ Charles Schulz, e soprattutto l’episodio conclusivo The End su testi di Daniele Vassella e disegni di Lorenzo Nuti, veramente notevole per la narrazione fluida che mette insieme la prospettiva interna a quella esterna della band e per i bellissimi disegni in cui la parte a mano e quella elettronica trovano un equilibrio molto elegante.
Si tratta insomma di un volume fortemente rivolto a un target specifico: nel lettore comune potrebbe destare un certo interesse come pure passare abbastanza inosservato, ma senza dubbio per i fan dei Beatles, sia principianti sia esperti, si tratta di una lettura interessante, a un tempo divertente e commovente, e se ascoltata con la corretta colonna sonora, magari Abbey Road che ha anche la durata giusta e la giusta alternanza di toni, potrebbe diventare un’eccellente modo per ricordare, celebrare e amare il gruppo musicale più importante del XX secolo.