Salgari e Holmes ancora insieme
Torna il Collettivo Nasone di Cyrano Comics, con i fumetti con atmosfera vagamente steampunk che hanno per protagonisti Salgari e Holmes.

Dopo la trilogia già dedicata all’autore veronese, esce questo quarto flipbook, in cui si conclude la precedente avventura.
Tornano insieme Salgari e Holmes, in una storia liberamente tratta da una delle tante fan fiction dedicate all’inquilino del 221B di Baker Street.
Di questa ricca bibliografia fa parte anche Tra ombre e brume, da cui il Nebbioso Martini trae la storia principale del fumetto. E nella quale Holmes fa una apparizione accanto a Salgari.
Luigi Pachì, giornalista, scrittore, esperto del mondo di Arthur Conan Doyle, curatore di diverse collane su apocrifi e pastiche sherlockiani, fa anche il punto sulla vita letteraria di Holmes. Che non accenna a finire. Se da oltre cinque anni il Giallo Mondadori ha una serie mensile dedicata solo a Sherlock Holmes.
Mentre la storia raccontata nel fumetto è debitrice anche all’altra raccolta di storie salgariane concentrate sul Duca di Santo Stefano.
Ne viene fuori il seguito di una storia ricca di suggestioni e intrecci, nella quale compaiono tante citazioni e personaggi, reali o immaginari, di quegli splendidi anni Ottanta e Novanta dell’Ottocento.
A partire da uno dei misteri irrisolti più noti (che pure Salgari e Holmes hanno risolto nel precedente volume), quello di Jack lo Sventratore (ehm…). Che torna, come tutti gli incubi che si rispettino, dall’Oltretomba.

Poi Lombroso, altro famoso veronese, che ha in comune con Salgari anche il trasferimento a Torino. Nikola Tesla, uno dei vociferati inventori del raggio della morte, anche se un po’ in anticipo sui tempi, ma che si inserisce benissimo in questa storia tra realtà e fantasia.

Lo stesso Arthur Conan Doyle, amico e non solo scrittore della vita di Holmes. Gladstone, primo ministro inglese, che cita Richelieu de I tre moschettieri. Una stella del Circo Barnum, insieme a Buffalo Bill, già incontrato su queste pagine. Il dottor Henry Jekill…
In questo modo si collega il mondo fantastico di cui questo Salgari è protagonista, con tutto il fantastico di quel periodo. Che è una ambientazione storica privilegiata per lo steampunk. Anche se un po’ splatter.
Il lettore più attento proverà a cercare riferimenti reali o letterari per protagonisti e comprimari. Compreso quello in copertina.
Il lettore meno interessato alla ricerca bibliografica e alle citazioni ha comunque tra le mani una storia avvincente. Con personaggi caratterizzati bene.
I disegni, come sempre accade quando ci sono più disegnatori che si passano il testimone, cambiano un po’ nello stile e nella dinamicità. Ma l’omogeneità dello sceneggiatore consente di non vedere troppa differenza. E comunque rispetto ai lavori precedenti si nota la maggior qualità e attenzione a questo aspetto.
Personalmente ho apprezzato molto i disegni di Giancarlo Brun, che ha lavorato sulla parte più lunga della storia principale.

Completa il flipbook la storia di un altro diavolo, forse meno reale di Jack o dei suoi emuli. Storia che fa da trait d’union con il numero precedente, riprendendo la fine del Duca della Pignatta, e che esce dalla penna di Conan Doyle mentre è sul treno con Holmes, andando verso Verona.
Il tratto di Andrea Bilancio si adatta molto bene a una storia divertente, con momenti demoniaci e qualche passaggio un po’ sanguinolento, ma molto ironica e con finale a sorpresa. Peraltro trasposizione disegnata di un racconto dello stesso “Nebbioso” Martini.
Emilio Salgari e il Diavolo Fuggito dall’Inferno
di Bilancio, Brun, Gaspari, Giusti, Nebbioso e Scandola
16×23 cm – incollato, 60 pp a colori e b/n
Cyrano Comics, 2019, € 5.90