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Logo Romics 2015

Arrivo parecchio in ritardo per scrivere del Romics, in ritardo più della fine di Berserk ma che volete farci? Il nostro è un sito diverso dagli altri e anche le recensioni arrivano quando capita!

Questo Romics l’ho visto dietro uno stand con poche pause, e quando arrivano le pause non hai voglia di buttarti tra la folla di ragazzini e sgomitare, ma vuoi contemplare il silenzio dallo sgabuzzino. Quindi non aspettatevi niente di epico.  Pronti per il racconto? Si comincia!

 

Giorno 1!

Salgo sul treno per la fiera, è abbastanza pieno ma ho poche fermate, leggo il mio oroscopo e guardo distratta il vagone per vedere chi c’è, ad un tratto vedo una katana bianca che spunta da un sedile “Ehi! C’è uno con la katana!” “Perché ti stupisci? Siamo sul treno per Romics!”. E infatti al Romics ci sono tanti cosplayer. Il primo giorno però è stato il giorno di quelli pigri o scarsi, e delle smutandate. Dopo l’ingresso al cancello nord le ragazze si sono riversate nel bagni per indossare canottierine e mutande di lycra per poi aggirarsi con fare lascivo tra gli stand. Più che cosplayer sembrano scappate di casa dopo un terremoto, ma a quanto pare il primo giorno non conta essere in tiro CONTA ESSERCI!

Giorno 2!

Animal-Adult-Onesie-Stitch-Kigurumi-Pajamas-1-600x900Sul treno per la fiera cominciano a vedersi cosplay “migliori”. Moltissime ragazze portano il kigurumi un costume simile al pigiama intero con i bottoni davanti. Una roba che se la metto io posso anche recitare un Requiem alla mia vita sessuale: mai visto una cosa più “scacciapene” di questa; ma a quanto pare le ragazzine carine stanno bene anche così, quindi con un po’ di trucco e una lente a contatto colorata anche loro possono ambire all’acchiappo. Perché sì, il Romics per i ragazzi non è una fiera del fumetto è una fiera dell’accimento [N.d.r.: nel colorito linguaggio ascolano “accimentare” è traducibile con “abbordare con intenti più o meno sentimentali a scopo più o meno riproduttivo”]. Te ne accorgi quando davanti allo stand vedi una sequela di ragazzi e ragazze con il cartello “free hugs” o anche “free kiss”. I ragazzini più scafati e palestrati se lo sono scritti sul petto nudo. Insomma l’ultima frontiera (o l’ultima spiaggia) del rimorchio fast, in confronto stare su Tinder è da babbei.

 

Giorno 3!

Lascio lo stand e vado in esplorazione, vedo di volata la mostra del mitico Bruno Bozzetto e la mostra di Diabolik, con le due Jaguar in esposizione prese d’assalto da padri e figli che lasciano sopra il parabrezza un quantitativo di bava tale da far germogliare le felci nel Sahara.

 

Oltre a ciò cominciano ad esserci cosplay di un certo livello. Tornata dalla pausa mentre me ne sto tranquilla allo stand, scattando foto qui e là, ecco che arriva Max Alto a fare acquisti, mi manca il coraggio per chiedergli una foto ma ovviamente si becca tutti i complimenti da me e dagli altri colleghi. Max ti amiamo!

 

Questo è anche il giorno degli youtuber. I vicini di stand ne hanno invitato uno famoso e questo genera  l’occlusione del corridoio tra gli stand e lo spunto per una ricerca antropologica. Il famoso youtuber con un milione di fans si palesa e viene accolto da una piccola folla di BAMBINI DI DIECI ANNI che spingono urlano e si strappano le vesti (non è una metafora) per il loro idolo (???). Ora, io capisco tutto, ma se a 25 anni il mio pubblico di riferimento sono bambini di 10 anni e NON SONO Tonio Cartonio un po’ di tristezza mi verrebbe.

Mentre sono sul treno del ritorno sento una conversazione in cui due ragazzi dicono che le cosplayer famose (e si tratta di ventenni massimo) bullano le cosplayer meno famose e cercano di distruggere chi sta loro antipatica. Io prendo la notizia con tristezza, i fumetti, la cultura “nerd” sono sempre stati un modo per conoscere gente estranea alle logiche da “ape regina”, un mondo in cui i bulletti non c’erano perché si lasciavano fuori dalla porta della fumetteria e fuori dal torneo di Magic. Il mondo “nerd” diventando “mainstream”, sta quindi acquisendo tutte le caratteristiche di quella realtà da cui si cercava di scappare.

nerd family
Nerd family

Giorno 4!

Questo è il giorno dei cosplay migliori, e sopratutto delle famiglie in cosplay. I giovani nerd vanno educati fin da bambini e cosa c’è di meglio di un cosplay di famiglia per tenere alto il tasso “nerd”? Nulla! La fiera sembra esplodere di gente e di modellini. Sì perché al Romics ci sono tante case editrici e autori, tanti incontri fighissimi, c’è una bellissima e pregiatissima gara cosplay (a cui dato che ero a lavoro non ho potuto assistere) ma alla fine della fiera (è il caso di dirlo) il Romics è l’evento del rimorchio tra ragazzini, del modellino al prezzo più basso e degli youtuber per minorenni. Vale la pena andarci? Sì decisamente! Perché è una così così trash che fa il giro e diventa figa!

 

 

 

 

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