Questi non sono i Nerd che state cercando

Pare che lo scorso editoriale abbia suscitato qualche discussione, qualche perplessità, molte parole di sostegno e forse un fraintendimento di fondo. Chiariamo: noi di DF non ci siamo arresi, e nemmeno siamo in crisi d’identità. È l’esatto contrario.

Per chi non lo sapesse Dimensione Fumetto è nata con uno scopo talmente presuntuoso, talmente carico di boria, che in una scala da uno a Sgarbi siamo sul nostro piedistallo a gridare “capre, capre, capre” a tutti. Lo scopo è quello di… (rullo di tamburi)… fare Cultura.

BUM, l’ho detto.

È con quest’ottica che 21 anni fa ci riunivamo in uno scantinato puzzolente per progettare la nostra Fanzine, i cicli di film d’animazione e gli incontri con autori. Volevamo che la cultura del fumetto uscisse dalla “nicchia degli sfigati” e raggiungesse il grande pubblico, eravamo teenager (o poco più) che si domandavano come fosse possibile che “la gente là fuori” fosse tanto stupida. Possibile che nessuno si accorgesse di quanto era bella la roba che leggevamo? Dovevamo cambiar loro la testa.

Capito che razza di giovincelli sfrontati e boriosi eravamo?

Col tempo però siamo maturati, abbiamo capito tante cose, “itsnottimetomakeachange” come diceva Cat Stevens ecc… Fatto sta che in vent’anni abbiamo organizzato parecchie cose e abbiamo riscosso anche le nostre belle vittorie fatte di successi e grandi pubblici. Ecco. Questo è quello che ci ha fregato.

Siamo passati dall’organizzare “quello che vogliamo” a organizzare “quello che avrà successo”. Ci siamo detti: – Eh ma le conferenze con gli autori non le vuole più nessuno, adesso va altro! E così abbiamo organizzato “altro”.

Capito? “Altro” rispetto al fumetto! Come dire: a ‘sto punto potevamo organizzare anche la sagra della porchetta (perché il maiale va sempre) tanto è uguale! Basta che piaccia alla gente. Siamo passati dall’essere degli stronzi boriosi all’essere delle “attention whore”.

Chi mi conosce sa che il termine “stronzo borioso” mi si addice di più.

Quindi il 2015 è stato, come dicono gli americani, un back to the basics, un ritorno alle origini. Dimensione Fumetto non organizza “Eventi”, noi non facciamo “Happening”, non siamo “Trendy”. Noi facciamo Cultura, anche a costo di trovarci in quattro gatti a parlare di fumetti.

Poi succede che organizzi un concorso d’illustrazione e che presenti il nuovo libro a fumetti (quelli “cool” li chiamano Graphic Novel) di Roberto Recchioni e Andrea Accardi e ti ritrovi con la sala piena. E gli aspiranti disegnatori/fumettisti/illustratori fanno la fila per mostrare i loro portfolio ad Accardi. E i ragazzini di 10 anni si tesserano e portano a farci vedere i loro disegni. E conosciamo tanta gente nuova che ci dice “ma io mica lo sapevo che ci fosse un’associazione del genere ad Ascoli Piceno!”

Allora non è vero che c’è solo la gente che vuole “altro”. C’è chi ha voglia di fare cultura del fumetto e noi siamo lì per loro.

Poi, se vi guardate intorno, di gente che fa “altro” ce ne è a pacchi. Troverete tanti nerd che organizzano concorsi di cosplay, serate ludiche, tornei di videogiochi, Maid Café e chi più ne ha più ne metta. Ma, salvo rare eccezioni, non saremo noi. Perché “questi non sono i nerd che state cercando” (o forse sì).

Star Wars Droids

 

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