Orfani: Nuovo Mondo 10 – Gioca e Muori
Adrenalina e psicologia: continuano senza sosta le avventure di Rosa e dei suoi compagni. Cosa chiedere di più? Di continuare così.
Con Gioca e Muori continua l’avventura di Rosa e dei suoi compagni verso la libertà. La serie della Bonelli sta per arrivare alla fine della sua terza stagione e gli eventi continuano a succedersi senza sosta.
Il numero 10 contiene una cruciale rivelazione di come viene gestita la sala centrale del supercarcere di sicurezza: un gruppo di ragazzini comandano i robot, chiamati cani, che devono gestire il flusso di immigrazione clandestina, come se fossero in un videogame. La loro alienazione e la loro voglia di farsi valere è mostrata senza mezzi termini.
«Dovete divertirvi…è un ordine!»
Questo viene urlato a loro, soprattutto a chi non segue le regole del divertimento. Si riprende il concetto di “giovinezza corrotta” che tanto era stato protagonista nella prima stagione, ricollegando volutamente le due cose.
Caso vuole che proprio in questo periodo di boom del nuovo gioco per smartphone dei Pokémon, che sta facendo discutere per una possibile alienazione dalla realtà nei fruitori (chi scrive non gioca con la suddetta applicazione e si astiene dal giudicare la fondatezza di tale allarme), arriva una critica sul modo di utilizzare i videogiochi e su un eventuale approccio sbagliato nel modo di utilizzarli. So che gli autori sono dei fan del mondo dei videogame ma, come sappiamo, tutto ciò che è bello può diventare distruttivo se utilizzato nel modo sbagliato.
Oltre ai suddetti ragazzini, nella caratterizzazione dei personaggi principali, stavolta è la storia di Juric ad essere la più approfondita, visto l’avvicendarsi di un “lieto evento” che i lettori aspettavano. Non penso sia uno spoiler visto che lo si preannunciava da tempo e tutto sta nel “come” succede: scopriamo il lato materno di lei, ma attenti a dire troppo presto che si sia addolcita…
Ecco, questo ha di speciale questa serie: passa dall’approfondimento di un personaggio all’altro senza interrompere la narrazione e comunque l’azione e le invenzioni visive non mancano mai; questo grazie ad una vera e propria equipe di autori (non solo Recchioni) che è coalizzata a non far scendere mai il livello di attenzione della serie. La serializzazione di Orfani è ormai arrivata al numero 34 senza mostrare assolutamente la corda, soprattutto a livello visivo.
La sceneggiatura della coppia Uzzeo/Recchioni continua ad alternare le tavole con vignette alle splashpage, assolutamente inedite per la scuola Bonelli fino a poco tempo fa, che sottolineano i momenti salienti della storia riuscendo a catturare l’attenzione anche del più distratto tra i lettori.
Anche questa volta troviamo un gruppo di disegnatori che si divide i vari livelli narrativi, da quello reale a quello sognante a quello visionario: in questo numero troviamo Francesco Mortarino, Werther Dell’Edera, Luca Casalanguida e Fabrizio Des Dorides. Quattro nomi che ormai sono una garanzia.
Citazioni varie e divertenti si trovano tra le pagine come l’immagine dell’albero, simbolo della The Ladd Company, società di produzione cinematografica, famosa soprattutto perché appare all’inizio di film di successo come Blade Runner. Sinceramente sono curioso di sapere cosa ci attende nelle due conclusive stagioni e spero che sorpresa, azione e inventiva siano sempre le parole d’ordine che hanno caratterizzato fin adesso questa serie cult (sì!) della Bonelli.