I manga delle scienze – una recensione… sospesa
Forse perché con un po’ di spirito in più la collana avrebbe potuto chiamarsi Mangascienza, o almeno era questo il titolo che mi sarebbe piaciuto, con una sola parola che legasse divulgazione scientifica e fumetti giapponesi, strizzando un occhio alla science fiction…
Forse perché molto recentemente ho letto e scritto di un fumetto che aveva la stessa struttura, disegni alternati a scritti scientifici, fatto da italiani, disegnato molto bene, scritto molto bene e con contenuti molto leggibili…
E forse perché non mi aspettavo che questo fumetto fosse un vero e proprio manuale di meccanica.
Ecco alcuni dei motivi che mi hanno un po’ deluso di questo primo volume della collana I manga delle scienze.
Infatti già al primo sguardo mi sono posto una domanda: perché intitolare Fisica un volume che parla solo di una sua parte, peraltro ben definita e neanche trattandone tutti gli aspetti, e poi intitolarne altri Relatività o Elettromagnetismo? Forse perché Meccanica avrebbe fatto pensare alle automobili?
Ma se punti a un pubblico come quello de Le Scienze, puoi aspettarti che possa seguirti anche sulla strada di una maggiore precisione.
Precisione ed esattezza che peraltro non mancano all’interno del volume, che lascia pochissimo spazio alla fantasia e alla libertà grafica…
Hideo Nitta, fisico giapponese della Tokyo Gakugei University, e Keita Takatsu, hanno scritto e disegnato un fumetto molto preciso, ma così didascalicamente attento alla fisica da apparire più come la vera e propria trasposizione a fumetti di un libro scolastico, che un fumetto a sfondo scientifico.
Megumi, una studentessa, appena sconfitta da una rivale a tennis e poco amante dei libri, si fa aiutare da un suo compagno (un po’ nerd a dire il vero) ad approfondire gli argomenti di fisica che l’hanno assillata durante la partita persa.
Infatti la sconfitta a tennis segue una brutta prestazione in un test di fisica, e per entrambi Megumi è stata messa alla berlina dalla sua rivale Sayaka.
Un incidente con una pallina da tennis diventa il pretesto per convincere Ryota ad aiutarla (dopo che ha candidamente ammesso che stava seguendo la partita di tennis calcolando forze e traiettorie della pallina).
Il rimedio al brutto voto si rileva efficace alla fine anche nel migliorare il gioco, e nel creare un rapporto speciale tra la ragazza e il timido Ryota.
Però la storia non riesce mai a staccarsi, non ha nessuna fuga in avanti, né dal punto di vista del contenuto, né graficamente.
Infatti il fumetto, prodotto da Trend-Pro Co LTD, casa di produzione specializzata in Ad-Manga, ovvero fumetti pubblicitari e illustrativi, è lineare.
Potrebbe essere davvero un libro di testo in cui la forma del fumetto introduce gli argomenti, in modo neppure particolarmente fantasioso, che vengono trattati prima nelle spiegazioni di Ryota a Megumi (illustrate, a volte con trasformazioni o grafiche simpatiche, ma comunque dettagliate e senza fronzoli), e poi in alcune pagine di teoria vera e propria, con illustrazioni tecniche e formule.
In queste pagine la trattazione è precisa, fatta con dovizia di particolari, formule, calcoli e figure tecniche, e l’unica concessione al fumetto sono i visi dei protagonisti: Ryota che viene messo all’inizio di ogni paragrafo di spiegazione e una dubbiosa Megumi che segnala i passaggi matematicamente più complessi (infatti è associata all’avviso ATTENZIONE: CALCOLO DIFFERENZIALE E INTEGRALE!).
Anche nella descrizione delle esperienze di laboratorio, che sono esercizi guidati e contestualizzati nella vita di Megumi.
L’unica differenza rispetto alla manualistica è che gli esperimenti vengono spiegati in una sorta di dialogo fra i due protagonisti, con le loro faccine a mo’ di emoticon.
La grafica del volume è curata e didascalica, ma abbastanza semplice. Gli unici personaggi che compaiono nelle spiegazioni oltre ai due protagonisti, e di tanto in tanto Sayaka, sono dei figuri muscolosi e senza volto che rappresentano le grandezze o gli oggetti e impersonificano gli elementi utilizzati negli esempi di Ryota.
Anche dal punto di vista dello sviluppo dei personaggi, l’unica cosa che si nota è un (tutto sommato ovvio) cambiamento in Megumi che diventa più forte e sicura quando diventa consapevole del fatto che può migliorare nello studio e nello sport parallelamente e senza troppo sforzo.
Non ci sono però evoluzioni o riferimenti al di fuori dell’argomento, la storia si limita agli incontri per le spiegazioni di fisica.
Quindi, se non ci si aspetta altro che un libro di meccanica, adatto in modo quasi diretto alla didattica, il testo è buono. La fisica è spiegata in modo semplice, senza errori o voli pindarici.
Però, da un’opera come questa, forse anche per deformazione professionale e per le opere incontrate finora, mi aspettavo qualcosa di più dal punto di vista squisitamente artistico e fumettistico. Se non lo leggessi da professore o da studente di matematica, non so quanto lo apprezzerei. Certo è che può essere uno strumento interessante nelle mani di un docente di fisica di liceo o di uno studente che voglia recuperare questi argomenti in maniera meno noiosa rispetto a un classico libro di testo.
Sono comunque curioso di leggere gli altri volumi, da una parte perché questi contenuti sono sempre e comunque affascinanti, dall’altra perché mi interessa molto vedere come sono riusciti a trasporre argomenti meno vicini alla realtà quotidiana (nel piano dell’opera si parla anche di relatività e database), mantenendo la correttezza scientifica ma senza essere troppo noiosi.
Diciamo però che si possono ottenere mix più efficaci, mettendo insieme contenuti tosti con media accattivanti. E devo dire che in questo noi italiani non siamo secondi a nessuno, se guardiamo ad alcuni recentissimi libri e non solo.
Solo i giappi possono fa ste cose! XD Molto meglio le serie animate della Procidis per iniziare. XD Però meglio il “fumetto” giappo della canzonaccia nostrana! XD