Unmei no Tori – Risate e misteri
Unmei no tori è il secondo volume autoconclusivo edito dalla Star Comics della mitica mangaka Takahashi. Storie simpatiche e divertenti che conquisteranno il lettore.
Ecco il secondo volume autoconclusivo di Rumiko Takahashi edito dalla Star Comics. Unmei no Tori è certamente un volume più spensierato di Kagami ga kita, sia per tematiche sia per disegni.
Unmei no Tori è una raccolta di storie brevi. I protagonisti sono persone di mezza età o comunque sposate, quindi con delle responsabilità, non sono ragazzini al loro primo amore. E forse questa patina un po’ malinconica dona a Umnei no Tori quel tocco in più e quella comicità che strapperà più di un sorriso ai lettori.
La prima storia è Positive Cooking. La massaia Takahashiana è una massaia felice nella vita matrimoniale ma che vuole qualcosa di più. Per questo motivo comincia a seguire un corso di cucina e a invitare le amiche a casa. Il nonnino di famiglia, ovverosia il suocero, comincia a sentire puzza di bruciato…e NO! Non sono dorayaki bruciati ma…la voglia di libertà della signora! Fino ad oggi la protagonista Haruyo ha badato all’anziana suocera, al suocero e al suo adorato marito Shinichi ma ora il vento di cambiamento fa tremare l’anziano, e se Haruyo piantasse tutto per diventare una star della cucina in tivù? Riusciranno i nostri uomini a tenersi stretta la cara Haruyo?
La seconda storia è Alla tua età. Un arzillo padre di famiglia sulla soglia dei sessant’anni perde la moglie e rimane vedovo. Il suo dolore però dura poco, ecco arrivare una giovane ragazza a ridestare gli umori del nostro vecchietto. Ma sarà vero amore? E i figli saranno contenti?
La terza storia è quella che dà il nome al volume: Gli uccelli del destino. Il protagonista è un barista anche lui di mezza età con una dote sovrannaturale: riesce a vedere degli uccelli fantasma che si posano sopra le persona a cui sta per succedere una disgrazia. In principio tenta di salvarli dal loro destino ma infine desiste, sembra che una volta che gli uccelli del destino ti hanno preso di mira sei costretto alla disgrazia. Ma sarà davvero così? O ci sarà un modo per uscirne fuori?
La quarta storia è La lista delle felicità che potrebbe chiamarsi anche “Quanti danni fanno le corna”. In un quartiere residenziale giapponese cominciano a crearsi incresciosi episodi, un piromane brucia gli usci delle case, si organizzano ronde notturne per cercare il colpevole. Chi può essere così spietato da bruciare uno zerbino? E cosa lo spinge a perpetrare questo orribile atto ogni venerdì invece di sfasciarsi di saké? Lo scoprirete leggendo questa divertente storiella.
Ultimo racconto è I dolori del vicino, che anche questo potrebbe essere chiamato “le corna del vicino sono sempre più lunghe”. Hazama si è trasferito da poco per lavoro lasciando la sua dolce mogliettina (incinta) lontana da lui. Qualcosa nel vicinato non quadra. L’amministratrice lo ammonisce riguardo a una vicina, che è poi la moglie del capo, dicendo che su di lei girano strane voci. Dopo qualche tempo Hazuma viene ricattato con delle foto compromettenti che potrebbero minare la sua pace coniugale e la sua vita lavorativa.
Le storie sono carine e divertenti, affrontano in maniera delicata e ironica la vita coniugale giapponese. Ovviamente non approfondiscono molto i temi della vita da sposati ma sono comunque spiritosi freschi ed interessanti. Queste storie brevi non sono ovviamente l’apogeo della carriera della Takahashi ma portano a un punto preciso, ovvero far divertire il lettore per due ore. Le storie sono naif e ti trasportano in un mondo fatto di piccoli imprevisti, situazioni melodrammatiche ed happy end degni della tradizione della adorata mangaka Takahashi.
Insomma se avete voglia di distrarvi con delle storie simpatiche non resterete delusi. Visti i protagonisti sarà adatto alle persone più mature ma anche i giovani apprezzeranno la comicità della Takahashi.
La Takahashi con le storie brevi è una forza! Ho letto quelle nella collana “Rumic world” sia nella commedia che nell’ horror che in altri generi se la cava alla grande!
Per me Lamù resta il suo capolavoro inarrivabile